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Martelli e ponteggi per un mese: partono i lavori al pronto soccorso di Chivasso

Da giovedì verrà chiusa la rampa d'accesso per le auto

Martelli e ponteggi per un mese: partono i lavori al pronto soccorso di Chivasso

All’ospedale di Chivasso è tempo di cambiamenti. Sono partiti i lavori per la riqualificazione del pronto soccorso, un intervento che si inserisce nel più ampio progetto regionale volto a “umanizzare” gli ospedali piemontesi. L’obiettivo è chiaro: trasformare gli spazi dedicati all’emergenza in luoghi più funzionali, accoglienti e vicini ai bisogni non solo dei pazienti ma anche degli accompagnatori, troppo spesso costretti ad affrontare attese in ambienti anonimi e poco confortevoli.

Gli interventi riguarderanno la sala d’attesa, l’area accettazione e i servizi igienici dedicati. Per consentire i lavori in sicurezza, che dureranno circa un mese, la direzione dell’Asl To4 ha predisposto una sistemazione temporanea: la sala d’attesa verrà spostata all’interno dell’area protetta solitamente riservata all’ingresso delle ambulanze. Una soluzione che consentirà di garantire continuità al servizio senza interrompere l’attività del pronto soccorso.

Non mancano però alcuni disagi organizzativi. Nella sola giornata di giovedì 11 settembre, dalle ore 6 alle 18, sarà infatti necessaria la chiusura temporanea dell’accesso veicolare al pronto soccorso dalla rampa di via Paolo Regis. Una misura che richiederà attenzione agli automobilisti e un coordinamento particolare dei flussi, ma che resta inevitabile per permettere lo svolgimento dei lavori.

ospedale

La scelta di partire da spazi apparentemente secondari come l’accettazione e la sala d’attesa non è casuale: si tratta dei primi luoghi che un cittadino incontra quando arriva in pronto soccorso, spesso in condizioni di fragilità. Rendere questi ambienti più luminosi, funzionali e dignitosi significa migliorare non solo l’esperienza di cura ma anche la percezione complessiva del servizio sanitario.

Il pronto soccorso di Chivasso, che serve un bacino ampio del Canavese e dell’area nord di Torino, rappresenta un presidio fondamentale per il territorio. Con questi lavori non cambia la rapidità con cui medici e infermieri affrontano le urgenze, ma cambia il modo in cui i cittadini vivono l’attesa, che diventa parte integrante del percorso di cura.

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