Cerca

Attualità

Castellamonte sempre più internazionale: arrivano dalla California e dalla Nuova Zelanda per creare "ponti"

Due ospiti internazionali accolte dal sindaco, segno di un’edizione dal respiro sempre più globale

Castellamonte

Castellamonte sempre più internazionale: arrivano dalla California e dalla Nuova Zelanda per creare "ponti"

Castellamonte si conferma capitale della ceramica con una 64ª edizione della mostra che sta attirando visitatori non soltanto dal Piemonte e dall’Italia, ma anche dall’estero. Quest’anno, a testimoniare la portata sempre più internazionale della rassegna, la città ha accolto due ospiti di rilievo provenienti da continenti lontani: Valerie Mattioda, arrivata dalla California, e Franca Bertani, artista che ha trascorso molti anni in Nuova Zelanda, dove ha fondato il laboratorio di ceramica presso la Elam School of Fine Arts dell’Università di Auckland.

L’arrivo di Valerie Mattioda ha assunto un valore fortemente simbolico. La sua visita chiude un cerchio iniziato più di un secolo fa, quando suo nonno Giuseppe Mattioda lasciò Sant’Anna Boschi per cercare fortuna in America. Oggi, la nipote torna nel Canavese proprio in occasione di una manifestazione che celebra la tradizione ceramica del territorio, riportando con sé una memoria familiare che intreccia radici e identità.

Diversa ma ugualmente significativa la storia di Franca Bertani, che dalla Nuova Zelanda porta con sé un bagaglio artistico costruito oltre oceano. La ceramista ha dato vita a esperienze formative di alto livello e oggi, a Castellamonte, ha trovato un luogo dove mettere in dialogo culture e tecniche differenti. La sua presenza arricchisce una kermesse che, pur saldamente ancorata alla tradizione locale, si apre con sempre maggiore decisione agli stimoli esterni.

Le due ospiti sono state accolte ufficialmente dal sindaco Pasquale Mario Mazza e dagli amministratori comunali, in un incontro che ha voluto sottolineare il carattere interculturale della manifestazione. La Mostra della Ceramica di Castellamonte, nata negli anni Sessanta come evento di valorizzazione delle botteghe locali, si è trasformata nel tempo in una vera piattaforma culturale. L’edizione attuale dimostra come la ceramica, un’arte antichissima, riesca ancora a creare ponti, a unire comunità lontane e a favorire scambi tra chi lavora la terra e il fuoco in contesti differenti.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori