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Sciopero ferroviario da stasera: passeggeri e merci fermi fino a domani pomeriggio

Sindacati di base in agitazione nazionale, disagi previsti anche per chi viaggia su tratte regionali e a lunga percorrenza

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Sciopero ferroviario da stasera: passeggeri e merci fermi fino a domani pomeriggio

Un altro stop alla mobilità nazionale si prepara a mettere in difficoltà pendolari e viaggiatori di lunga percorrenza. Dalle 21 di questa sera fino alle 18 di domani, venerdì 5 settembre, scatterà lo sciopero nazionale del settore ferroviario. Una mobilitazione che coinvolgerà sia il trasporto passeggeri sia quello delle merci, indetta dal Sindacato Generale di Base (Sgb) insieme all’assemblea nazionale dei macchinisti e del personale di bordo.

Le prime ripercussioni si annunciano già da stasera, con possibili ritardi e cancellazioni di convogli su tutta la rete nazionale. Le aziende del settore, Trenitalia e Italo in testa, hanno pubblicato sul proprio sito gli elenchi dei treni a lunga e media percorrenza che verranno comunque garantiti. In parallelo, sul fronte del trasporto regionale, scatteranno le consuete misure previste dalla legge: nelle giornate feriali sarà assicurata la circolazione dei treni considerati “essenziali” nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 9 del mattino, per garantire almeno i collegamenti basilari a studenti e lavoratori.

I passeggeri hanno diritto a diverse forme di tutela. Per chi ha prenotato viaggi su Intercity e Frecce, sarà possibile chiedere il rimborso del biglietto a partire dall’annuncio dello sciopero fino all’orario previsto di partenza del treno. Per quanto riguarda invece i regionali, le richieste dovranno essere presentate entro le ore 24 del giorno precedente lo sciopero.

La protesta si inserisce in una stagione di forti tensioni nel settore dei trasporti. Nella stessa giornata si è chiuso a Roma lo sciopero dell’Atac, l’azienda di trasporto pubblico locale, che aveva fermato autobus e metropolitane dalle 8.30 alle 12.30, causando forti disagi nella capitale. La concomitanza di più agitazioni evidenzia un clima di crescente malcontento tra i lavoratori del comparto, che rivendicano migliori condizioni contrattuali e un maggiore riconoscimento del loro ruolo.

Il rischio, come sempre in questi casi, è che a pagare siano soprattutto gli utenti: pendolari costretti a fare i conti con viaggi saltati, coincidenze perse e la prospettiva di giornate rese complicate dal caos organizzativo. La protesta, nelle intenzioni dei sindacati di base, mira a riportare al centro il tema della sicurezza sul lavoro, della qualità del servizio e della necessità di una pianificazione più attenta delle risorse umane e infrastrutturali.

Gli occhi sono ora puntati sulla giornata di domani: tra le 9 e le 18, quando non saranno garantiti i servizi minimi, il disagio per i pendolari potrebbe toccare il suo picco. Le compagnie ferroviarie invitano i viaggiatori a verificare costantemente lo stato del proprio treno e, se possibile, a valutare modalità alternative di spostamento.

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