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Ospedale piemontese eccellenza contro il reflusso: il nuovo sistema apre la strada a cure personalizzate

Un ospedale dell’Asl TO5 è l’unico della regione a offrire una tecnica mininvasiva che riduce i sintomi e migliora la qualità della vita

Ospedale piemontese eccellenza contro il reflusso: il nuovo sistema apre la strada a cure personalizzate

Ospedale piemontese eccellenza contro il reflusso: il nuovo sistema apre la strada a cure personalizzate (foto: i medici del Santa Croce)

A Moncalieri la sanità pubblica piemontese segna un nuovo traguardo nell’innovazione clinica. All’ospedale Santa Croce, centro di riferimento dell’Asl TO5, è stata introdotta una procedura chirurgica capace di cambiare la vita dei pazienti affetti da malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), una delle patologie croniche più diffuse al mondo, che colpisce circa il 17% della popolazione dell’Unione Europea.

Il racconto di chi ha già affrontato l’intervento aiuta a comprendere l’impatto di questa novità. Luca (nome di fantasia), paziente del reparto di Chirurgia, parla di anni di sofferenza: «Non era solo un mal di stomaco, ma una condizione di disagio e sofferenza che condizionava negativamente tutti gli aspetti della mia vita». Dopo trattamenti farmacologici e procedure endoscopiche dai risultati insoddisfacenti, l’uomo è stato sottoposto al posizionamento del nuovo dispositivo: «A distanza di mesi dall’intervento posso confermare un netto miglioramento della qualità della vita, la completa risoluzione dei sintomi e un pieno ritorno alle normali attività quotidiane, senza più necessità di terapie farmacologiche».

La MRGE si manifesta quando l’acido gastrico risale nell’esofago, causando bruciore di stomaco, dolore toracico e difficoltà a deglutire. Per contrastarla, la chirurgia tradizionale mininvasiva è da tempo affiancata da dispositivi impiantabili che rafforzano la barriera antireflusso. Dal 2022 il Santa Croce utilizza, ad esempio, un sistema basato su un anello di microsfere magnetiche, efficace anche nei pazienti che hanno subito interventi bariatrici complessi come la sleeve gastrectomy.

Questa soluzione, tuttavia, non è adatta a tutti. Nei pazienti con disturbi motori dell’esofago, infatti, può provocare disfagia o altri effetti collaterali. Proprio per loro è stato messo a punto un nuovo dispositivo in silicone, nato nel 2018 da un progetto di ricerca svedese. La tecnica ricostruisce, tramite suture in materiale non riassorbibile, l’angolo di His tra esofago e stomaco, uno dei meccanismi fondamentali di prevenzione del reflusso.

L’intervento, condotto in laparoscopia e della durata di circa un’ora, consente al paziente di riprendere le attività quotidiane già dal giorno successivo. Dal 2023 a oggi, al Santa Croce sono stati trattati oltre 20 pazienti, con esiti clinici descritti come «molto positivi». «Il nostro centro è attualmente l’unico in Piemonte a offrire questa procedura – spiega Gabriele Pozzo, direttore della Chirurgia di Moncalieri – e riceviamo numerose richieste anche da altre Regioni italiane. Vogliamo poter offrire ai nostri pazienti una soluzione completa e personalizzata, allineata ai più alti standard europei. Per questo siamo in costante collaborazione con la European Foregut Society, con cui condividiamo esperienze e strategie clinico-chirurgiche all’avanguardia».

Il progetto ha trovato il sostegno anche della direzione generale dell’Asl TO5. «Il nostro impegno – afferma il direttore generale Bruno Osella – è rivolto a un’innovazione responsabile, che migliori concretamente la vita dei cittadini. L’introduzione di questo nuovo sistema dimostra come la sanità pubblica possa raggiungere livelli di avanguardia grazie a una visione strategica, alla competenza dei professionisti e al dialogo con realtà scientifiche internazionali».

Ogni anno a Moncalieri si eseguono più di 100 interventi per la MRGE, tra fundoplicatio tradizionale e procedure più moderne. Pochi altri centri in Italia possono vantare una gamma di opzioni così ampia, capace di rispondere alle diverse esigenze dei pazienti. L’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi ha sottolineato l’importanza del risultato: «Le eccellenze della sanità piemontese sono molte, e il modello del Santa Croce sul reflusso lo dimostra. Innovazione, condivisione delle conoscenze e professionalità sono al centro di un approccio che può davvero incidere sulla vita di chi soffre».

Ospedale Santa Croce

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