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03 Settembre 2025 - 21:07
foto d'archivio
A Torino, come in molte altre città, i monopattini elettrici si confermano protagonisti di un fenomeno in rapida ascesa, ma non sempre per motivi positivi. Nei primi otto mesi del 2025, la Polizia Locale ha accertato 6.454 violazioni commesse dai guidatori di questi mezzi. Un numero già superiore al totale dell’intero 2024, quando le infrazioni registrate si fermavano a 4.097.
Le cifre raccontano un quadro allarmante: 4.180 sanzioni hanno riguardato la sosta irregolare, con monopattini lasciati sui marciapiedi, spesso di traverso e in modo caotico, ostacolando pedoni e persone con disabilità. Le restanti 2.274 multe sono state inflitte per comportamenti di guida pericolosi e mancato rispetto delle norme del codice stradale. Tra queste spicca un dato su tutti: 1.495 violazioni per guida senza casco, un obbligo introdotto dal nuovo Codice della Strada, ma che molti utenti continuano a ignorare.
Secondo l’assessore alla Polizia Locale Marco Porcedda, l’incremento non è dovuto solo alla crescita esponenziale nell’uso dei monopattini, ma anche a una più serrata attività di controllo da parte delle pattuglie. Le verifiche si concentrano soprattutto nelle zone più trafficate, sui marciapiedi sotto i portici e nei punti già segnati da incidenti che hanno visto coinvolti biciclette e monopattini. «L’obiettivo – sottolinea Porcedda – non è sanzionare in sé, ma educare al rispetto delle regole per garantire la sicurezza di chi guida e di tutti gli utenti della strada».
La questione della sosta selvaggia resta una piaga. Troppo spesso i monopattini vengono abbandonati senza criterio, trasformandosi in ostacoli imprevedibili per i pedoni. Una negligenza che si ripercuote soprattutto sulle persone più fragili: anziani, genitori con passeggini e cittadini con disabilità, costretti a slalom forzati o a rischiosi passaggi sulla carreggiata.
Marco Porcedda, Assessore alla Legalità e alla Sicurezza del Comune di Torino
Se il problema della sosta irregolare è evidente, ancora più preoccupante appare la questione della guida. I monopattini, capaci di raggiungere velocità considerevoli in pochi secondi, diventano strumenti potenzialmente pericolosi quando vengono utilizzati senza attenzione o senza dispositivi di protezione. La mancanza del casco, che rappresenta oltre la metà delle sanzioni per violazioni di guida, è un segnale di disinteresse verso la propria incolumità.
Il timore è che questi mezzi, nati per incentivare una mobilità più sostenibile, possano trasformarsi in fattori di rischio soprattutto per i pedoni. Il loro passaggio improvviso sui marciapiedi, l’uso spericolato negli incroci o il mancato rispetto delle precedenze aumentano la possibilità di incidenti anche gravi. A differenza delle automobili, i monopattini sono silenziosi e difficili da percepire per chi attraversa, creando situazioni di pericolo improvvise.
Non è un caso che la Polizia Locale concentri i controlli proprio nei luoghi già teatro di incidenti. La combinazione tra mancanza di casco, velocità eccessiva e uso in aree pedonali rischia di trasformare questi mezzi in un’insidia quotidiana per la città.
Il boom dei monopattini rappresenta una sfida per Torino e per tutte le grandi città italiane. Da un lato, rispondono all’esigenza di ridurre traffico e inquinamento, offrendo un’alternativa rapida e flessibile agli spostamenti urbani. Dall’altro, la loro diffusione non accompagnata da una cultura della sicurezza rischia di generare nuove forme di conflitto tra utenti della strada.
La crescita esponenziale delle sanzioni dimostra come la fase di convivenza con questi mezzi sia tutt’altro che conclusa. Educazione, controlli mirati e rispetto delle regole restano gli unici strumenti per evitare che la promessa della mobilità leggera si trasformi nell’ennesimo terreno di scontro tra cittadini, automobilisti e pedoni.
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