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Cronaca
23 Agosto 2025 - 01:10
Accerchiato e picchiato in strada da una baby gang. È successo a Santa Rita, in corso Sebastopoli, all’altezza del civico 123, poco dopo le 22.30. La vittima è un 30enne iraniano, studente del Politecnico di Torino, che stava rientrando a casa dopo aver salutato alcuni amici in una residenza universitaria.
Secondo la ricostruzione, il giovane si è trovato di fronte sei ragazzi, arrivati a bordo di tre monopattini elettrici: due per ciascun mezzo, come fossero pronti a muoversi in branco. Al primo semaforo non è accaduto nulla. Al secondo, invece, il copione è cambiato: i sei sono scesi di colpo e hanno dato il via all’aggressione.
Calci, pugni, spintoni. Lo studente è finito a terra, ma non ha mollato il suo monopattino personale, acquistato appena due giorni prima. Quella resistenza ha spinto la banda a cambiare bersaglio: il portafoglio, con dentro poche decine di euro, e lo smartphone. Poi la fuga precipitosa, mentre alcuni automobilisti – colpiti dalla scena in mezzo alla carreggiata – fermavano le auto e si avvicinavano per prestare aiuto.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, allertati dal 112. Gli aggressori si erano già dileguati, sfruttando proprio i monopattini per allontanarsi rapidamente. Al momento si indaga per identificare i responsabili: i militari hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza installate lungo il corso e nelle vicinanze del supermercato Lidl.
La vittima ha descritto gli aggressori come ragazzi giovanissimi, italiani e nordafricani, probabilmente tra i 15 e i 17 anni. Una dinamica che richiama altri episodi analoghi registrati a Torino negli ultimi mesi: gruppi di adolescenti che agiscono insieme, sfruttando mezzi veloci, colpendo per pochi soldi o per un telefono, lasciando a terra la vittima spesso impotente.
Lo studente, originario di Shiraz, vive a Torino da due anni e condivide un appartamento proprio a Santa Rita. È iscritto a un master in ingegneria elettronica e a ottobre dovrebbe laurearsi. La sua serata di rientro, in un quartiere solitamente considerato sicuro e popolato anche a tarda ora, si è trasformata in un incubo che mette in luce ancora una volta la fragilità della sicurezza urbana.
Ora la caccia alla “baby gang del monopattino” è aperta. Gli investigatori sospettano che possa trattarsi degli stessi giovani autori di altri episodi segnalati in città. Intanto, il trentenne tira un sospiro di sollievo: nonostante la paura e le botte, è riuscito a difendere il mezzo su cui contava per spostarsi in città. Ma resta la domanda che inquieta i residenti: quanto è ancora sicuro camminare da soli per le strade di Torino?
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