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01 Settembre 2025 - 14:37
Livio Tranchida debutta alla guida della Città della Salute: “Ripartire da dialogo e armonia”
Alle 8 in punto del suo primo giorno da direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino, Livio Tranchida ha scelto un gesto carico di significato: varcare la porta del Pronto soccorso delle Molinette, lo stesso ingresso che ogni giorno viene attraversato da migliaia di pazienti. Non un accesso riservato ai vertici, ma quello della quotidianità e dell’urgenza, a testimoniare la volontà di partire dal cuore della sofferenza e dell’assistenza.
Ad accompagnarlo c’erano il nuovo direttore sanitario Lorenzo Angelone, che torna a Torino dopo un’esperienza in altre strutture, e il direttore di presidio Antonio Scarmozzino. La triade dei vertici ha scelto di muoversi subito tra i reparti, incontrando medici, infermieri, operatori e pazienti. Tra una stretta di mano e una presentazione, Tranchida ha voluto ascoltare e osservare, mentre gli veniva illustrato il progetto del nuovo pronto soccorso che nei prossimi anni dovrà sostituire quello attuale, ormai insufficiente per i volumi di accesso.
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La mattinata è stata scandita da un fitto calendario di visite: dall’incontro con la professoressa Paola Cassoni, direttrice della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, ai reparti di Chirurgia vascolare e Medicina generale, fino alla tappa al Sant’Anna, ospedale ostetrico-ginecologico. Qui, insieme al riconfermato direttore amministrativo Giampaolo Grippa, Tranchida ha visitato la Terapia intensiva neonatale, la sala parto e il reparto di Ostetricia e Ginecologia 4, soffermandosi sul delicatissimo lavoro degli operatori che assistono le nuove vite appena venute al mondo.
Nemmeno la pioggia ha fermato la marcia del nuovo direttore generale, che ha proseguito verso l’ospedale Infantile Regina Margherita, punto di riferimento nazionale per la pediatria. Ad accoglierlo la professoressa Franca Fagioli, che lo ha guidato tra reparti ad alta complessità: Rianimazione, Pneumologia, Oncologia e la Cell Factory, laboratorio all’avanguardia per le terapie cellulari. Una tappa particolarmente significativa, che mette in luce quanto la Città della Salute sia anche un polo di ricerca e innovazione oltre che di cura.
Il giro è terminato al CTO, ospedale specializzato in traumatologia e ortopedia, dove Tranchida ha potuto constatare da vicino l’attività del pronto soccorso, della Rianimazione e dell’Ortopedia oncologica, oltre al cantiere del nuovo reparto al sedicesimo piano. Un simbolo concreto delle trasformazioni in corso e della necessità di continuare ad investire nelle infrastrutture ospedaliere.
Il primo bilancio della giornata è stato positivo: il nuovo direttore generale ha colpito per la sua disponibilità al dialogo e per un atteggiamento aperto e affabile. Non a caso, insieme a Angelone e Grippa, ha voluto condividere il pranzo nella mensa aziendale delle Molinette, sedendosi tra i dipendenti e scegliendo un gesto semplice ma eloquente: mettersi allo stesso livello di chi ogni giorno lavora per tenere in piedi la complessa macchina della sanità torinese.
Il pomeriggio ha avuto un tono più operativo. Tranchida si è immerso nelle prime incombenze informatiche e amministrative legate al suo insediamento, per poi dedicarsi al tema più urgente: il bilancio 2024, una partita delicata che richiederà decisioni rapide e coraggiose.
“Emozione, orgoglio, rispetto e responsabilità sono le sensazioni che ho provato visitando l’Azienda in questo mio primo giorno – ha dichiarato Tranchida –. Nella sola mattinata ho percorso oltre nove chilometri, e questo dà la misura delle distanze e delle dimensioni della Città della Salute, con i suoi quattro ospedali. Ho potuto ascoltare e apprezzare un personale fortemente motivato. Ora sarò fin da subito al lavoro sui dossier più delicati”.
La Città della Salute e della Scienza di Torino è infatti una delle realtà sanitarie più grandi d’Italia: quattro ospedali, oltre 11 mila dipendenti e un bacino d’utenza di milioni di cittadini. Una struttura complessa che, tra eccellenze cliniche e criticità logistiche, rappresenta una sfida impegnativa per chiunque ne assuma la guida. Per Tranchida, la strada è appena iniziata, ma il suo debutto lascia trasparire la volontà di coniugare ascolto e pragmatismo, avvicinando i vertici alla quotidianità di pazienti e operatori.
Un messaggio che, al termine del primo giorno, suona come un manifesto: partire dal basso, dalle persone, per riportare armonia e dialogo all’interno della più grande macchina sanitaria piemontese.
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