Cerca

Attualità

Stagione dei funghi 2025: tra raccolte anticipate, boom di tesserini e turismo culturale

Piogge e caldo creano le condizioni ideali, boom di tesserini e fermento per mostre ed eventi micologici

Stagione dei funghi 2025

Stagione dei funghi 2025: tra raccolte anticipate, boom di tesserini e turismo culturale

Dopo un avvio incerto, la stagione dei funghi nel Biellese sembra pronta a esplodere. L’estate 2025, segnata da temporali frequenti e da un ritorno del caldo nelle ultime settimane, ha creato l’habitat perfetto per la crescita di porcini, finferli e altre varietà tanto ricercate dagli appassionati. Rispetto al 2024, la raccolta è iniziata con 15-20 giorni di anticipo, favorita dai rovesci di fine luglio che hanno bagnato i versanti più alti delle montagne.

I primi ritrovamenti erano stati sporadici, con esemplari poco consistenti e gambi molli, soprattutto in Valle Cervo. Ma ora, come racconta Gabriele Martinazzo, cercatore storico della zona, «i funghi si trovano in quota, tra i 1300 e i 1600 metri, nelle zone più umide, e con i temporali l’habitat è perfetto: se continua così, ci stuferemo di andare a funghi». Le prospettive sono dunque quelle di una “buttata” abbondante e diffusa, a differenza dello scorso anno, quando i raccolti erano stati localizzati soprattutto nell’Oasi Zegna e limitati nel tempo.

Il fermento non riguarda soltanto i “fungiat”, ma anche il mondo culturale e turistico. Luciano Marcon, presidente del Gruppo Micologico Biellese, parla di «stagione da incorniciare» e sottolinea come intorno all’universo dei funghi stia crescendo un interesse che va oltre la semplice raccolta. La recente mostra organizzata a Varallo ha avuto un successo straordinario, segno che sempre più persone associano la passione micologica a momenti di condivisione, studio e valorizzazione del territorio.

Proprio in quest’ottica, il 12 settembre all’Oasi Zegna, presso il rifugio Piana del Ponte, si terrà una giornata intera dedicata alla ricerca e allo studio delle specie che crescono in zona. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Unione Montana del Biellese Orientale, rappresenta un esempio concreto di come turismo e cultura possano intrecciarsi con la passione micologica, creando opportunità per il territorio.

Il sistema dei tesserini di raccolta continua a garantire ordine e risorse economiche. Nel 2025 il costo è rimasto invariato: 30 euro per quello annuale, 10 per il settimanale e 5 per il giornaliero. Ogni permesso consente di raccogliere fino a 3 chili di funghi al giorno, purché riposti in contenitori idonei alla diffusione delle spore. Sono esonerati solo i minori di 14 anni, che però devono essere accompagnati da un adulto in regola. Nelle valli Elvo, Cervo e nel Biellese orientale si rilasciano in media circa mille tesserini l’anno, con un gettito complessivo di 30 mila euro: un piccolo indotto che testimonia quanto il fenomeno sia radicato.

Il Gruppo Micologico Biellese di Sagliano, che due anni fa rischiava la chiusura con appena 18 soci rimasti, è oggi una realtà in piena espansione con oltre 160 iscritti. La chiave del successo è stata anche la capacità di innovare: sotto la guida di Marcon, sono nate due sezioni distinte, i “fungaioli” – circa 110 appassionati della raccolta – e i “gourmet”, dedicati a chi predilige degustazioni ed esperienze gastronomiche. Una scelta che ha permesso di attrarre un pubblico più ampio e di trasformare il sodalizio in un punto di riferimento per eventi, mostre e conferenze organizzate da maggio a ottobre.

La stagione 2025, dunque, non è soltanto un’occasione per chi va a caccia del porcino perfetto. È un banco di prova per capire se il Biellese saprà trasformare una risorsa naturale in una leva turistica ed economica stabile. L’abbinamento tra raccolta, manifestazioni culturali e promozione enogastronomica appare la strada più promettente, in grado di attirare visitatori anche da fuori regione.

Il rischio, come sempre, è che l’eccesso di entusiasmo porti a comportamenti scorretti: raccolte indiscriminate, mancato rispetto delle regole, danneggiamento degli habitat boschivi. Da qui l’appello delle associazioni micologiche a praticare una raccolta responsabile, rispettosa della natura e delle comunità locali. Solo così il “boom” atteso potrà trasformarsi in un vantaggio duraturo e non in un impoverimento delle risorse naturali.

Se caldo e piogge manterranno l’attuale alternanza, il Biellese potrà davvero vivere una stagione straordinaria, capace di unire passione popolare, valorizzazione ambientale e turismo. Un patrimonio che, come ricordano gli esperti, va custodito con attenzione, perché i funghi sono più di un bottino di stagione: sono un indicatore prezioso della salute dei nostri boschi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori