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31 Agosto 2025 - 18:44
Scuola (foto di repertorio)
Un dossier di Tuttoscuola, elaborato sui dati 2023-2024 dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia scolastica, ha riportato numeri che sollevano forti preoccupazioni: 9 edifici scolastici su 10 risultano privi di una o più certificazioni obbligatorie in materia di sicurezza. In altre parole, dei circa 40mila edifici statali, ben 36mila non possono essere considerati a norma.
Non basta: 3.588 scuole, pari al 9% del totale, sono totalmente prive delle certificazioni fondamentali. Si tratta di strutture in cui studiano e lavorano circa 700mila tra studenti e personale e che, dal punto di vista normativo, risultano “completamente irregolari”. Ancora più preoccupante la situazione nelle aree ad alto rischio sismico, dove meno della metà degli edifici dispone del collaudo statico, e soltanto il 12,7% ha un progetto antisismico che garantisca la resistenza a un terremoto.
Il report sottolinea che meno di 1 scuola su 10 possiede tutte e cinque le certificazioni previste dalla legge. In generale, il 37,2% degli edifici è in possesso del certificato di agibilità, con forti disparità territoriali: valori positivi in Valle d’Aosta (87,8%), Piemonte (53,4%) e Veneto (52,7%), mentre il Lazio è fermo al 12,7% e la situazione nelle Isole resta particolarmente critica. In un caso su sei non esiste neppure un piano di evacuazione, dato che in Calabria riguarda un edificio su tre.
Le cifre si fanno ancora più allarmanti se lette nel contesto della memoria collettiva: a 23 anni dal crollo di San Giuliano di Puglia, a 16 anni dal terremoto dell’Aquila e a 9 da quello di Amatrice, la sicurezza delle scuole resta una questione aperta e mai risolta.
Dal Ministero dell’Istruzione e del Merito arrivano però precisazioni che ridimensionano la portata dell’allarme. Fonti ministeriali hanno ricordato che i dati del dossier sarebbero superati, perché non includono gli interventi già avviati su oltre 10mila edifici scolastici grazie ai fondi del Pnrr e a ulteriori risorse statali, pari a circa un terzo degli investimenti complessivi. “È il più grande piano di intervento mai fatto per la scuola italiana”, sottolineano dal Mim, aggiungendo: “Sono state avviate opere sul 22% del patrimonio edilizio scolastico per recuperare un’incuria che dura da 60 anni: i risultati saranno misurabili solo tra qualche anno”.
Il Ministero ha inoltre precisato che la responsabilità degli interventi antisismici ricade sugli Enti locali, che dovranno assicurare la piena messa a norma delle strutture.
La fotografia offerta dal dossier di Tuttoscuola e le repliche del Ministero raccontano due facce della stessa realtà: da un lato una rete scolastica fragile, segnata da ritardi e irregolarità, dall’altro il più grande piano di ristrutturazione mai avviato. Nel mezzo, milioni di studenti e insegnanti che continuano a vivere la quotidianità scolastica in edifici che, troppo spesso, non garantiscono ancora condizioni di sicurezza adeguate.
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