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Biglietti aerei a 19€, treni a 215€: il paradosso italiano che favorisce chi inquina di più!

Greenpeace denuncia lo squilibrio fiscale e tariffario: senza riforme i viaggiatori continueranno a preferire il cielo, anche se il treno emette dieci volte meno CO₂

Biglietti aerei a 19 euro contro treni a 215: Greenpeace denuncia il paradosso dei trasporti italiani, dove conviene inquinare

Biglietti aerei a 19 euro contro treni a 215: Greenpeace denuncia il paradosso dei trasporti italiani, dove conviene inquinare

Un biglietto aereo a 19 euro contro un viaggio in treno che può costare fino a 215. È questo il paradosso denunciato da Greenpeace nel nuovo rapporto sui trasporti italiani, che fotografa una realtà difficile da smentire: nel nostro Paese, viaggiare in aereo conviene economicamente, anche se inquina fino a dieci volte di più rispetto al treno.

Il confronto è impietoso. Sulla tratta Roma–Milano, simbolo della rete ferroviaria ad alta velocità, il treno costa in media tra i 60 e i 90 euro, mentre un volo low cost può partire da 29 euro. Situazione simile tra Roma e Palermo, dove il treno notturno con cuccetta costa circa 70 euro, contro un volo diretto spesso sotto i 40 euro. Ancora più evidente il divario sulle tratte internazionali: da Barcellona a Milano si vola con 19,99 euro, mentre il treno arriva a 215 euro. Stesso discorso per la rotta Lussemburgo–Milano: 18,49 euro in aereo contro 214 in treno. Secondo l’analisi di Greenpeace, nell’88% delle tratte internazionali da e per l’Italia il treno risulta più caro dell’aereo.

La ragione di questo squilibrio sta nel sistema di incentivi e tasse che avvantaggia il trasporto aereo e penalizza quello ferroviario. Le compagnie aeree non pagano accise sul carburante, non applicano l’Iva sui voli internazionali, beneficiano di sussidi agli aeroporti regionali e possono proporre biglietti sottocosto grazie ai servizi accessori. Al contrario, i treni devono sostenere pedaggi elevati, l’Iva al 10%, accise sull’energia e nessuna forma di agevolazione fiscale.

Un meccanismo che produce conseguenze concrete: il mezzo più inquinante è anche il più economico, mentre quello più sostenibile diventa un lusso. Eppure, secondo i dati dello studio, il treno emette fino a dieci volte meno CO₂ rispetto all’aereo, rappresentando una soluzione già disponibile e ampiamente competitiva sul piano dei tempi. Il 72% delle rotte aeree più inquinanti in Italia ha infatti un’alternativa ferroviaria con tempi di percorrenza inferiori alle sei ore.

In Europa il dibattito è sempre più acceso: diversi Paesi hanno introdotto restrizioni o tasse sui voli a corto raggio, spingendo i viaggiatori a scegliere il treno. L’Italia, pur vantando una delle reti ferroviarie ad alta velocità più estese d’Europa, resta indietro nella sfida ambientale.

Da qui l’appello di Greenpeace al governo: introdurre una riforma fiscale e una politica dei trasporti coerente con gli obiettivi climatici. La questione non riguarda solo la riduzione delle emissioni, ma anche il futuro di un’infrastruttura considerata un’eccellenza tecnologica e strategica, che rischia però di essere sottoutilizzata se continuerà a costare più dell’aereo.

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