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30 Agosto 2025 - 14:56
Nkunku sbarca a San Siro, Højlund è ormai fatta: cifre e tattica
Il calciomercato ha un vizio curioso: proprio quando sembra addormentarsi, negli ultimi giorni di agosto tira fuori i colpi più inaspettati. Quest’anno il botto finale arriva da Milano e Napoli, con due trattative destinate a far discutere. Da una parte il Milan che ufficializza l’arrivo di Christopher Nkunku dal Chelsea per circa 42 milioni di euro, dall’altra il Napoli che ha trovato l’accordo con il Manchester United per riportare in Serie A Rasmus Højlund, in prestito con diritto (che diventa obbligo in caso di qualificazione Champions) fissato a 44 milioni. Due mosse differenti, due profili distanti, ma entrambi con un comune denominatore: la voglia di riscatto.
Il francese Nkunku sembrava destinato a dominare la scena europea dopo gli anni brillanti al Lipsia. Poi l’arrivo a Stamford Bridge nell’estate 2023 e subito il dramma: un infortunio al ginocchio in pre-season che lo tenne fermo per mesi. Da lì in avanti, nonostante il rientro, non è più riuscito a ritrovare il ritmo: con Pochettino e poi con Maresca ha collezionato 27 presenze in Premier League, quasi tutte da subentrante, con tre gol segnati. Qualche lampo in Conference League, poi il buio. Chelsea, che ormai ha fatto scuola nelle cessioni di lusso, ha deciso di liberarsene: il Milan, fiutando l’occasione, ha colto la palla al balzo.
Per i rossoneri è una scommessa intrigante: Nkunku porta fantasia, duttilità e talento, ma dovrà dimostrare di avere continuità fisica e mentale. A San Siro lo aspettano Leão e compagni, pronti a formare un reparto offensivo che, se ben amalgamato, può diventare uno dei più pericolosi della Serie A.
Il Napoli invece si muove per necessità. Con l’infortunio di Lukaku e la cessione di Raspadori all’Atletico Madrid, serviva un centravanti subito pronto. Ed ecco l’occasione: Rasmus Højlund, 22 anni, che al Manchester United non è riuscito a esplodere come sperato. Arrivato a peso d’oro dall’Atalanta nel 2023 (75 milioni), ha messo insieme 10 gol in 52 presenze, di cui solo 4 in Premier League. Troppo poco per un club che a inizio agosto ha già speso 76,5 milioni per Benjamin Sesko, relegando il danese ai margini.
Il prestito con diritto di riscatto è la formula perfetta per il Napoli, che così si tutela e, allo stesso tempo, inserisce in rosa un giocatore che conosce già il nostro campionato. All’Atalanta aveva mostrato tutto il suo potenziale: corsa, potenza, capacità di attaccare la profondità. Ora avrà sulle spalle la responsabilità di non far rimpiangere i suoi predecessori, Osimhen e Lukaku, che hanno contribuito significativamente alla vittoria degli ultimi due scudetti dei partenopei.
La domanda che tutti si pongono è: Nkunku e Højlund riusciranno davvero a fare la differenza? La risposta, come sempre, dipende dal contesto. Nkunku non sarà subito un titolare fisso, ma può essere l’arma in più, la “variabile impazzita” capace di risolvere le partite bloccate. Se ritrova la continuità del Lipsia, il Milan si ritroverà in casa un giocatore da Champions.
Højlund, invece, ha un compito più diretto: segnare. Al Napoli serve subito un centravanti in grado di riempire l’area e finalizzare il lavoro degli esterni. Rispetto a Lukaku, il danese ha meno istinto da bomber ma sa dialogare meglio con i centrocampisti: potrebbe trasformare il Napoli in una squadra meno verticale e più corale.
Al Milan, Nkunku potrà agire da trequartista in un 4-2-3-1, alle spalle di Giroud o del suo successore, ma anche da esterno atipico in un 4-3-3 o da seconda punta in un 3-4-2-1 accanto a Leão. La sua duttilità sarà un’arma preziosa, a patto di non sovraccaricarlo subito di responsabilità.
Al Napoli, Højlund ha già un posto apparecchiato al centro del tridente. Sarà il punto di riferimento di un 4-3-3 che con Noa Lang e Politano sugli esterni ha bisogno di un finalizzatore. La sua fisicità, unita alla capacità di attaccare lo spazio, sembra cucita su misura per il Maradona. Anche se, nella prima partita di campionato contro il Sassuolo, Antonio Conte ha schierato un insolito 4-1-4-1 con il centrocampo da sogno che a Napoli hanno già ribattezzato "Fabulous Four" che vede in campo, contemporaneamente: l'MVP dello scorso campionato (Scott McTominay), Lobotka, Anguissa e Kevin De Bruyne. Questo schieramento tattico prevede il "sacrificio" di un esterno d'attacco.
Due filosofie diverse, stesso obiettivo
Il Milan ha scelto di rischiare su un talento da rilanciare, inserendolo in un contesto già rodato. Il Napoli ha preferito una mossa chirurgica, prendendo un attaccante giovane ma pronto all’uso. Due strategie differenti, ma che potrebbero portare allo stesso traguardo: rafforzarsi là dove serviva di più.
Se a giugno questi due colpi si riveleranno decisivi, si parlerà di “affari di fine agosto” come di colpi di genio. Perché, a volte, il mercato non si vince a luglio con i proclami, ma nell’ultima curva, quando serve intuizione e sangue freddo.
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