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Michelin sceglie Ivrea per formare i vertici: il Canavese si conferma crocevia globale di innovazione

Il board del colosso francese ospite all’OLI per un percorso sulla leadership adattiva. Zordan: "Il Canavese crocevia tra storia e futuro"

Michelin sceglie Ivrea

Michelin sceglie Ivrea per formare i vertici: al Leadership Institute di Adriano Olivetti un incontro tra multinazionale e territorio

Il Canavese si conferma un laboratorio di innovazione e competenze di respiro internazionale. Questa settimana il vertice mondiale della Michelin, multinazionale con oltre 27 miliardi di euro di fatturato, 130.000 dipendenti e presenza in più di 170 Paesi, ha scelto Ivrea per una tappa formativa di altissimo profilo. Il luogo è l’Adriano Olivetti Leadership Institute (OLI), fondato dal giovane canavesano Stefano Zordan, che dopo gli studi ad Harvard ha deciso di riportare in Italia l’esperienza della Leadership Adattiva.

All’incontro hanno partecipato figure di primo piano del gruppo francese: il Presidente e CEO Florent Menegaux, il General Manager Yves Chapot e l’intero executive board, riuniti a Ivrea per un percorso intensivo di formazione. Il tema centrale è stato quello del cambiamento e della capacità di adattare la leadership a un contesto globale segnato da crisi, transizioni tecnologiche e sfide di sostenibilità. «La presenza di Michelin all’OLI dimostra come il Canavese possa essere luogo di incontro tra territorio e mondo, tradizione e innovazione, storia e futuro» ha sottolineato Zordan, rimarcando il valore simbolico e pratico di un’iniziativa che porta a Ivrea alcuni dei protagonisti dell’economia mondiale.

L’OLI, nato come realtà sperimentale e cresciuto in pochi anni fino a diventare un punto di riferimento in Europa, ha già formato figure provenienti da mondi diversi: dalla sanità pubblica alle grandi industrie manifatturiere e finanziarie, passando per medie imprese, scuole e comunità locali. Tutti accomunati dalla necessità di interpretare e guidare il cambiamento, in un Paese che fatica ancora a considerare la formazione manageriale come leva per lo sviluppo.

La tappa eporediese della delegazione Michelin non si è esaurita nella formazione. Il gruppo ha avuto l’occasione di visitare il Sito Unesco della Città d’Ivrea, accolto dal sindaco Matteo Chiantore, che ha sottolineato il legame tra il patrimonio olivettiano e le nuove sfide globali. Un passaggio quasi obbligato per chi intende misurarsi con la storia del pensiero industriale europeo. A chiudere la giornata, la visita a Villa Belli Boschi, ultima residenza di Adriano Olivetti, accompagnata da un intervento di Beniamino De’ Liguori Carino, Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti, che ha illustrato l’eredità culturale e sociale lasciata dall’imprenditore visionario.

Non è un caso che proprio Ivrea, città simbolo del modello olivettiano, sia stata scelta da una multinazionale come Michelin per un’esperienza formativa di questo livello. Da un lato la necessità di connettersi con un territorio che ha fatto della relazione tra industria e comunità un tratto identitario, dall’altro la ricerca di strumenti concreti per affrontare le sfide del presente. La Leadership Adattiva, modello che invita a gestire l’incertezza valorizzando la capacità di ascolto, la creatività e la responsabilità collettiva, sembra rispondere bene a questo bisogno.

Per il Canavese, l’evento rappresenta un ulteriore riconoscimento internazionale. In un territorio spesso alle prese con difficoltà economiche e industriali, l’OLI riesce a portare a Ivrea protagonisti globali, mostrando che innovazione e alta formazione possono nascere e prosperare anche lontano dalle metropoli. Non solo: la scelta di Michelin lancia un segnale al tessuto locale, offrendo una vetrina che unisce dimensione internazionale e identità storica, con l’eredità di Olivetti a fare da filo conduttore.

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