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Scuola, in cattedra oltre 41mila nuovi docenti: confermati 58mila supplenti di sostegno per garantire continuità

Il ministro Valditara annuncia più assunzioni, riduzione delle reggenze e 1.000 insegnanti di italiano per stranieri: obiettivo stabilità e contrasto alla dispersione scolastica

Scuola, in cattedra oltre 41mila nuovi docenti

Scuola, in cattedra oltre 41mila nuovi docenti: confermati 58mila supplenti di sostegno per garantire continuità

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione e del Merito annuncia numeri che segnano un cambio di passo sul fronte delle assunzioni. Entro settembre, infatti, saranno immessi in ruolo 41.901 docenti, pari al 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale. Si tratta di un incremento significativo rispetto al 2024, quando la copertura era ferma al 47,6%: un salto di oltre il 30% che porta l’organico complessivo a una copertura del 97,3% sui posti comuni.

Un’attenzione particolare è stata riservata al sostegno, da sempre uno dei punti critici del sistema scolastico italiano. Quest’anno entreranno in ruolo 7.820 insegnanti di sostegno, che portano a 121.879 il numero complessivo dei docenti di ruolo dedicati agli alunni con disabilità. La copertura complessiva in quest’ambito passa così dal 89% al 95,2%, un balzo che il Ministero rivendica come risultato concreto di un piano di rafforzamento mirato.

La novità più rilevante riguarda però i supplenti di sostegno: per la prima volta sarà possibile confermare quasi 58.000 docenti precari sui circa 120.000 posti disponibili, a patto che le famiglie abbiano richiesto la continuità didattica. Una misura pensata per evitare cambi improvvisi di insegnante durante l’anno, un problema che in passato ha creato disagi soprattutto agli studenti con bisogni educativi complessi.

Non si tratta solo di insegnanti. Sul fronte della dirigenza scolastica, le 326 nuove immissioni in ruolo riducono sensibilmente il ricorso alle reggenze: le scuole affidate temporaneamente a dirigenti già titolari passano da 468 a 403, con una diminuzione di quasi il 14%. Un passo importante per garantire maggiore stabilità gestionale agli istituti, in particolare quelli di dimensioni medio-piccole.

Resta tuttavia alto il ricorso alle supplenze sul sostegno in deroga, che anche quest’anno si attesteranno intorno alle 120.000 unità: un dato che conferma come, nonostante gli sforzi, la domanda di docenti specializzati resti superiore all’offerta.

Da settembre, inoltre, saranno operativi 1.000 docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri, una misura voluta per migliorare l’integrazione scolastica e ridurre il rischio di dispersione tra gli studenti con scarsa conoscenza della lingua italiana. Una scelta che guarda in particolare agli istituti delle aree urbane più multietniche, dove il problema delle barriere linguistiche incide maggiormente sulla frequenza e sui risultati scolastici.

Il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato il valore di queste misure: «L’anticipo delle procedure di nomina, l’incremento delle assunzioni realizzate, la continuità didattica per gli studenti con disabilità e la riduzione delle reggenze sono la prova del nostro impegno per dare risposte concrete al mondo della scuola. Un ulteriore passo avanti verso un sistema che garantisca maggiore stabilità ai docenti e sia più efficiente per mettere realmente al centro la persona dello studente».

Dietro i numeri, restano aperte alcune sfide strutturali: la necessità di ampliare ulteriormente il numero di insegnanti di sostegno specializzati, il contenimento del fenomeno delle supplenze brevi e l’esigenza di rendere più attrattiva la professione docente, soprattutto nelle aree più periferiche del Paese. Ma i dati diffusi dal Ministero segnano comunque un miglioramento tangibile, che rappresenta un passo avanti verso una scuola meno precaria e più inclusiva.

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