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Concorso all’Agenzia delle Entrate: 100 mila domande per 2.700 posti

Una prova scritta a fine ottobre, posti distribuiti su tutto il territorio con rinforzi mirati al contrasto degli illeciti fiscali. Ma sui numeri restano ombre: il Veneto ha un solo posto, e le assegnazioni non tornano

Agenzia delle Entrate

Concorso all’Agenzia delle Entrate: 100 mila domande per 2.700 posti

È il concorso pubblico più atteso dell’anno e i numeri parlano chiaro: quasi 100 mila candidature per 2.700 posti a tempo indeterminato messi a bando dall’Agenzia delle Entrate. Un rapporto di circa 36 candidati per ogni posto che conferma quanto la stabilità di un contratto nella pubblica amministrazione resti una calamita fortissima in un mercato del lavoro sempre più precario.

Il profilo ricercato è quello del funzionario giuridico-tributario, figura chiave nelle attività di controllo fiscale, gestione degli adempimenti e servizi ai contribuenti. Una parte delle assunzioni sarà destinata a potenziare i reparti specializzati nel contrasto agli illeciti tributari, in particolare nelle grandi città come Milano, Napoli, Bari e Palermo.

La selezione prevede un’unica prova scritta, il cui calendario ufficiale sarà pubblicato il 9 settembre sul sito dell’Agenzia e sulla piattaforma InPA. L’avvio delle prove è atteso per la fine di ottobre. Un modello che privilegia la rapidità, con l’obiettivo di garantire un inserimento tempestivo dei vincitori nelle sedi già individuate.

Secondo la documentazione preliminare, i posti sono ripartiti in maniera capillare sul territorio: 555 in Lombardia, 463 nel Lazio (di cui 170 a supporto delle strutture centrali), 222 in Campania, 165 tra Puglia e Sicilia, 160 in Emilia-Romagna, 158 in Piemonte. Numeri importanti anche per Calabria (95), Abruzzo (70), Liguria (68) e Sardegna (65). Le regioni più piccole, come Valle d’Aosta e Molise, si fermano rispettivamente a 15 e 30 posti.

Ma i dati diffusi presentano anche anomalie. La somma delle assegnazioni regionali raggiunge 2.551 unità, quindi inferiore ai 2.700 posti complessivi annunciati. Mancano all’appello quasi 150 posizioni, forse non ancora allocate o frutto di un refuso nelle tabelle provvisorie. A destare sorpresa è soprattutto il Veneto, cui sarebbe destinato un solo posto, una cifra che appare in netta controtendenza rispetto al peso demografico ed economico della regione. Per avere conferme definitive occorrerà attendere il 9 settembre.

Al di là delle cifre, il concorso mostra due tendenze evidenti. La prima riguarda la straordinaria attrattività del lavoro pubblico, specie quando accompagnato da stabilità contrattuale e prospettive di carriera. La seconda è il forte investimento dell’Agenzia sul piano del contrasto all’evasione fiscale, con l’inserimento di funzionari specializzati in aree strategiche del Paese.

I vincitori avranno il compito non solo di rafforzare i controlli, ma anche di migliorare i servizi resi ai cittadini e alle imprese. Un doppio ruolo che colloca il concorso tra le selezioni più delicate per il futuro della macchina fiscale italiana.

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