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29 Agosto 2025 - 17:06
Gassino, avanti tutta sul nuovo centro commerciale. Negozi di vicinato sul piede di guerra (immagine di repertorio)
La fine dell’estate, tra Gassino e San Raffaele Cimena, non porterà soltanto il rientro dalle vacanze e la ripresa delle attività ordinarie, ma segnerà anche l’avvio concreto di uno dei cantieri più discussi degli ultimi anni: quello della nuova area commerciale di strada Baudana, un investimento stimato tra i 13 e i 15 milioni di euro, capace di trasformare radicalmente il volto della zona.
È infatti prevista a breve la firma della convenzione tra Develop 92 s.r.l., società costruttrice incaricata, e la Città Metropolitana di Torino. Obiettivo: regolare i rapporti nel dettaglio e dare il via ai cantieri. Il primo passo riguarderà la viabilità: due rotonde strategiche. La prima verrà realizzata sulla SP590, poco prima del ponte per Brandizzo nella direzione Gassino-Chivasso. La seconda sarà invece interna all’area commerciale, necessaria a gestire i flussi di ingresso e uscita da quella che diventerà una struttura imponente.
Una volta completata la parte viaria, si procederà per fasi, con la costruzione dei diversi lotti che comporranno il nuovo polo. Il progetto prevede un supermercato di medie dimensioni, un laboratorio di analisi, una residenza per anziani e persino la nuova sede della Croce Rossa. Una vera e propria cittadella dei servizi e del commercio, pensata per attrarre non soltanto i residenti di Gassino ma anche quelli dei comuni limitrofi della collina e della cintura est di Torino.
Strada Baudana
Il piano era stato impostato già sotto la precedente amministrazione del sindaco Paolo Cugini, che aveva traghettato l’iter dall’iniziativa pubblica a quella privata. Da allora, con alterne vicende e rallentamenti dovuti alla pandemia, il progetto non si è mai fermato: i lavori di bonifica dell’area dismessa ex Enerpetroli sono stati completati, e ora tutto è pronto per la fase operativa.
A livello politico, però, non sono mai mancate le polemiche. Le opposizioni di centrodestra hanno più volte contestato la scelta, sostenendo che una nuova grande struttura commerciale rischi di soffocare i negozi di vicinato, già messi in difficoltà dalla concorrenza di centri e supermercati sorti a Settimo, Chivasso e Castiglione negli ultimi anni.
Le associazioni di commercianti gassinesi hanno espresso timori simili: la paura è che il nuovo polo, con la sua capacità di attrarre clienti grazie a parcheggi, servizi integrati e prezzi competitivi, possa “svuotare” il centro storico. Una preoccupazione che non appare infondata, se si considera la crisi generalizzata del piccolo commercio.
Dal canto suo, l’Amministrazione comunale sottolinea come il Distretto del Commercio, attivato grazie a finanziamenti regionali, possa invece offrire un sostegno concreto ai negozi di prossimità. L’obiettivo dichiarato è quello di valorizzare le eccellenze locali e creare iniziative di promozione integrata, in modo che l’arrivo del nuovo centro non diventi una condanna per i commercianti, ma un’occasione per rilanciare l’offerta.
Le dimensioni del progetto sono ingenti: circa 40 mila metri quadrati complessivi. La società incaricata è stata descritta dall'amministrazione come solida e con esperienza, ma la vera scommessa sarà capire se questa nuova cittadella commerciale porterà occupazione e servizi aggiuntivi al territorio oppure se sarà vissuta dai cittadini come un ennesimo colosso capace di erodere l’identità del commercio locale.
Il dibattito rimane aperto, e nei prossimi mesi, con l’apertura dei cantieri, si capirà meglio la portata effettiva del progetto.
La vicina San Mauro Torinese sta affrontando in queste settimane una situazione simile con la costruzione del nuovo supermercato Pam in via Casale, destinato a sostituire l’ex cereria Colenghi. Anche lì il tema centrale è la viabilità: i lavori per la nuova rotonda sono in ritardo a causa di “difficoltà tecniche” comunicate dalla ditta incaricata. Un rinvio che rischia di avere ripercussioni pesanti sul traffico lungo la SP590, arteria già congestionata, soprattutto nei collegamenti con Castiglione.
Anche a San Mauro le polemiche non mancano. I commercianti temono di pagare il prezzo più alto, mentre i cittadini si interrogano sull’effettiva utilità della nuova struttura, che dovrebbe aprire nel 2026. Durante l’assemblea pubblica di luglio scorso, molte domande sono rimaste senza risposta, soprattutto sulla gestione degli ingressi e delle uscite dal parcheggio, con il rischio di vedere aumentare le code in una zona già critica.
Quanto sta accadendo tra Gassino e San Mauro mostra una tendenza chiara: la collina torinese è diventata terreno fertile per nuovi poli commerciali, che promettono sviluppo, ma suscitano dubbi e resistenze. I grandi investimenti privati avanzano, mentre i centri storici cercano di difendere la propria identità.
In questo scenario, le amministrazioni locali si muovono tra la necessità di attrarre investimenti e l’urgenza di non perdere il tessuto economico di prossimità. Un equilibrio difficile da mantenere, che nei prossimi anni dirà se questi nuovi poli saranno davvero un’occasione di rilancio o se finiranno per trasformarsi nell’ennesima minaccia per i negozi sotto casa.
L'area dove sorgerà il nuovo centro commerciale
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