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Espulsione e scuse social, Cambiaso chiede perdono dopo Juve–Parma: "Non sono un violento"

Il difensore ammette l’errore e parla di vergogna, Tudor annuncia una multa disciplinare

Espulsione e scuse social

Espulsione e scuse social: Cambiaso chiede perdono dopo la manata a Lovik in Juve–Parma

La vittoria della Juventus contro il Parma è stata segnata da un episodio che ha fatto discutere tifosi e addetti ai lavori: l’espulsione diretta di Andrea Cambiaso per una manata rifilata al gialloblù Lovik. Un gesto improvviso, arrivato nel pieno della tensione agonistica, che ha lasciato i compagni in dieci e che non è passato inosservato alla società.

Il difensore bianconero, poche ore dopo la partita, ha affidato le sue scuse a un post su Instagram. «Non sono una persona violenta – ha scritto – nella mia vita non ho mai alzato le mani o fatto qualcosa di simile. Oggi ho commesso un errore e voglio chiedere scusa ai miei compagni, a tutto lo staff, alla società e ai tifosi». Un’ammissione di colpa accompagnata da un sentimento di forte disagio: «È stato un brutto gesto che non mi appartiene e di cui mi vergogno».

Cambiaso ha poi aggiunto un passaggio di autocritica e di crescita personale: «Nella mia vita ho commesso errori e da ognuno ho sempre imparato molto: anche da questo imparerò, per diventare una persona migliore. Forza Juve, fino alla fine».

Le sue parole arrivano dopo la conferenza stampa del tecnico Igor Tudor, che ha commentato l’episodio senza mezzi termini: «È stato un comportamento inaccettabile. La società prenderà provvedimenti e il giocatore verrà multato». Una presa di posizione chiara, a testimonianza della volontà del club di non lasciar correre gesti che rischiano di compromettere l’immagine della squadra e di danneggiarla sul piano sportivo.

Dal punto di vista disciplinare, ora si attende la decisione del Giudice Sportivo, che potrebbe infliggere a Cambiaso una squalifica pesante, vista la natura del gesto. La Juventus, già impegnata a gestire le tensioni della nuova stagione, dovrà quindi fare i conti con l’assenza del difensore nelle prossime partite.

Il caso Cambiaso ha acceso il dibattito anche tra i tifosi. Da un lato chi lo difende, parlando di reazione istintiva e sottolineando la sua volontà immediata di scusarsi; dall’altro chi non tollera alcun atto di violenza, soprattutto da parte di un professionista che veste la maglia bianconera. In mezzo, resta la consapevolezza che il gesto sia costato caro e che il giocatore, classe 2000, dovrà ricostruire la fiducia del pubblico attraverso comportamenti irreprensibili in campo e fuori.

In un calcio sempre più attento alla condotta dei suoi protagonisti, la vicenda dimostra quanto una singola azione possa segnare la percezione di un atleta. La Juventus ha scelto di affiancare alle scuse del giocatore una misura concreta, la multa, ribadendo la propria linea di rigore disciplinare.

Per Cambiaso sarà ora il tempo di riflettere e di trasformare l’errore in lezione. Un episodio da archiviare in fretta, ma che resterà come monito: la professionalità non si misura solo con le prestazioni tecniche, ma anche con la capacità di mantenere il controllo nei momenti più tesi.

  

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