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28 Agosto 2025 - 17:09
Zaini troppo cari per molte famiglie: torna “Cartoleria sospesa”
Il rientro in classe, quest’anno fissato per il 10 settembre, non è per tutti una festa. Se per i bambini significa ritrovare compagni e maestri, per molti genitori rappresenta soprattutto un salasso economico. Zaini, astucci, quaderni, libri: il corredo scolastico pesa come mai prima sul bilancio familiare, e non è un modo di dire. A Torino e provincia, dove la crisi si intreccia con rincari generalizzati, la campanella rischia di diventare un ostacolo insormontabile. È qui che entra in gioco la “Cartoleria sospesa”, l’iniziativa lanciata anche quest’anno dalla Fondazione Aief, che trasforma un semplice gesto — un quaderno in più lasciato alla cassa — in un aiuto concreto per chi non può permetterselo.
Il meccanismo è semplice, ispirato alla logica della “spesa sospesa” napoletana. Per tutto il mese di settembre, in una trentina di cartolibrerie aderenti sul territorio torinese, i clienti possono acquistare uno o più articoli in aggiunta al proprio scontrino e lasciarli in una scatola dedicata. Non servono gesti eclatanti: basta un blocco di fogli, un set di penne, una confezione di colori. A inizio ottobre i volontari della Fondazione raccoglieranno tutto il materiale e lo trasformeranno in kit personalizzati, calibrati per età e grado scolastico. Saranno poi distribuiti nelle sedi della Fondazione e in tre parrocchie dei quartieri più fragili di Torino — Barriera di Milano, Mirafiori e Lucento — garantendo che ogni pacco arrivi a famiglie che ne hanno davvero bisogno.
La lista dei materiali richiesti è precisa: quaderni, penne, colle stick, matite colorate, ma anche strumenti più costosi come album da disegno, astucci completi e zaini. Non si tratta solo di cancelleria: avere il materiale giusto significa poter frequentare la scuola senza sentirsi esclusi o svantaggiati. Ogni donazione diventa quindi un pezzo di diritto allo studio restituito a bambini che altrimenti rischierebbero di partire già indietro rispetto ai compagni.
A raccontare il senso dell’iniziativa è Tommaso Varaldo, presidente della Fondazione: «Abbiamo già oltre cento famiglie con bambini in età scolare in lista d’attesa, tra quelle che ritirano i pacchi alimentari: ai primi di ottobre avranno anche il materiale scolastico». Poi aggiunge: «Il ritorno a scuola rappresenta, per molte famiglie, un momento economicamente faticoso. Anche nel 2025, con i costi che lievitano e le crescenti difficoltà nel garantire il necessario, questa iniziativa è un gesto concreto di vicinanza e solidarietà». Un concetto che lega il bisogno primario — il cibo — con quello altrettanto fondamentale dell’istruzione, perché la povertà materiale non può diventare anche povertà educativa.
Lo scorso anno, “Cartoleria sospesa” ha permesso di raccogliere oltre 500 buste di materiale scolastico, distribuite a più di 500 famiglie torinesi in difficoltà. Numeri che dimostrano quanto la rete solidale possa incidere se cittadini, esercenti e volontari si mettono insieme. Non solo un aiuto individuale, ma una vera catena di prossimità, capace di moltiplicare il valore di ogni singolo gesto.
L’edizione 2025 della campagna non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce in una rete più ampia. Oltre alla Fondazione Aief, partecipano realtà come Cart Srl, storica azienda piemontese attiva nella distribuzione di materiale scolastico, la Fondazione Paolo Vitelli e altri enti del terzo settore. Una filiera solidale che unisce competenze logistiche, risorse economiche e radicamento sul territorio. È questa sinergia a rendere possibile la trasformazione delle donazioni in strumenti di studio distribuiti in maniera puntuale e organizzata.
In tempi di inflazione e rincari, anche un astuccio pieno o uno zaino resistente diventano simboli di pari opportunità. Non avere il materiale necessario non significa solo affrontare la scuola con più difficoltà: significa sentirsi esclusi, diversi, meno degli altri. “Cartoleria sospesa” lavora esattamente su questo piano, garantendo non solo oggetti, ma dignità e normalità. Un bambino che entra in classe con il suo zaino nuovo e i quaderni pronti parte con la stessa fiducia dei compagni. E questo, in termini educativi, vale più di qualsiasi statistica.
Il calendario è chiaro:
10 settembre: inizio delle lezioni a Torino e provincia.
Settembre: mese di raccolta nelle cartolibrerie aderenti.
Primi di ottobre: i volontari preparano i kit scolastici.
Ottobre: distribuzione alle famiglie attraverso la Fondazione Aief e tre parrocchie cittadine.
Ogni passaggio è scandito da un lavoro di rete che punta a non lasciare indietro nessuno.
Alla fine, il senso dell’iniziativa sta tutto in questo: lo zaino che pesa non deve essere un fardello economico insostenibile, ma un contenitore di speranze. “Cartoleria sospesa” ricorda che il diritto allo studio non è un privilegio concesso a chi può permetterselo, ma una responsabilità collettiva. E che basta un quaderno, una penna o un astuccio donati per trasformare un problema in una possibilità.
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