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27 Agosto 2025 - 10:12
Scarico abusivo lungo l’argine del Fiume Po
C’è un gigante silenzioso che attraversa Verolengo e spesso sembra dimenticato. È il Po, il fiume che da secoli nutre la terra e che oggi, troppo spesso, guardano distratti, come se fosse soltanto uno sfondo.
Un tempo era luogo di lavoro e di vita: i pescatori tiravano su le reti all’alba, le famiglie scendevano per lavare i panni o fare il bagno nelle giornate più calde. Oggi resta soprattutto la memoria, affidata ai racconti degli anziani che ricordano il fiume come un compagno quotidiano.
Scarico abusivo lungo l’argine del Fiume Po a Verolengo
Eppure il Po è ancora qui, con la sua forza calma e ostinata, ma anche con rifiuti abbandonati e incuria. Potrebbe essere la spina dorsale di un turismo lento e sostenibile, capace di portare camminatori, ciclisti e famiglie a scoprire le bellezze della nostra campagna. Potrebbe diventare un’aula a cielo aperto per i bambini, che imparerebbero a conoscere la natura non solo sui libri ma con i piedi nell’erba e lo sguardo rivolto all’acqua.
Al posto di questo potenziale, troviamo invece sacchi di immondizia, plastica, bottiglie, scarti voluminosi, elettrodomestici abbandonati, detriti di ogni genere: quello che dovrebbe essere un angolo di paradiso si trasforma in una discarica a cielo aperto.
Qualche mese fa, il Canale Cavour era già stato teatro di discariche abusive: sacchi di immondizia, divani e detriti di ogni genere abbandonati lungo le sue sponde. Ora, purtroppo, lo stesso destino sembra aver raggiunto il Po, i cui argini a Verolengo mostrano gli stessi segni di incuria e abbandono. La bellezza del territorio è minacciata, insieme alla salute della fauna locale e delle acque che scorrono silenziose tra i campi.
I rifiuti non sono solo un problema estetico: si infiltrano nel terreno, contaminano l’acqua e lasciano cicatrici profonde che impiegano decenni per guarire. Ogni gesto irresponsabile ha un costo sociale ed economico, perché la bonifica grava sulla collettività, sottraendo risorse preziose che potrebbero servire per valorizzare il territorio o promuovere iniziative culturali.
Eppure, non tutto è perduto: “Abbiamo già trovato i trasgressori… gli organi competenti stanno mandando avanti le pratiche”, conferma l’assessore comunale Tiziano Matta.
Il Po a Verolengo non è un cestone dell’immondizia. È il cuore pulsante della campagna, custode di memoria e vita. La domanda da porsi ogni volta che si getta qualcosa a terra è semplice e diretta: che eredità si vuole lasciare alle generazioni future?
Fiume Po
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