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25 Agosto 2025 - 21:39
La carestia a Gaza immortalata dall'Unicef
Da mesi la Striscia di Gaza vive una delle peggiori emergenze umanitarie della sua storia. Interi quartieri rasi al suolo, famiglie intere sepolte sotto le macerie, ospedali al collasso e la popolazione stremata dalla fame e dalla mancanza di cure. Secondo le stime delle organizzazioni internazionali, decine di migliaia di civili hanno perso la vita dall’autunno 2023 a oggi, con una percentuale altissima di donne e bambini. Ai bombardamenti continui si aggiunge il blocco degli aiuti umanitari, che ha ridotto la Striscia a una landa di fame e disperazione, con centinaia di migliaia di persone costrette a sopravvivere senza cibo, acqua potabile ed elettricità.
È questo lo scenario che fa da sfondo alla Local March for Gaza, manifestazione nazionale che sabato 30 agosto farà tappa a San Mauro Torinese. La marcia, che partirà da Moncalieri, si concluderà alla pagoda di piazza Europa, dove l’Amministrazione comunale porterà i suoi saluti ufficiali. Un’iniziativa volutamente aperta a tutti, senza simboli di partito né appartenenze associative, per rimarcare che il messaggio di pace non ha colori politici e riguarda l’umanità intera.
La scelta di San Mauro di aderire alla marcia non è casuale, tantomeno improvvistata. Già lo scorso 23 giugno, il Consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno a sostegno del riconoscimento dello Stato di Palestina, accendendo un confronto politico durissimo. A favore votarono il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra, che misero da parte le loro differenze cittadine per ribadire un principio chiaro: “due popoli, due Stati”. Per il consigliere pentastellato Marco Bongiovanni, che in aula aveva eposto la bandiera palestinese, il riconoscimento rappresenta «la condizione minima perché un popolo possa sedere a un tavolo negoziale con pari dignità». Lo stesso consigliere aveva ricordato come già 146 Paesi membri dell’ONU su 193 abbiano riconosciuto formalmente la Palestina, citando le recenti decisioni di Spagna, Norvegia, Slovenia e Irlanda. La mozione era stata inoltre firmata dagli esponenti del centrosinistra sanmaurese.
Marco Bongiovanni
Di tutt’altro avviso il centrodestra, che non ha partecipato al voto. Fratelli d’Italia non si è presentata, la Lega ha abbandonato i lavori prima del dibattito e Forza Italia ha preferito astenersi. Il consigliere Olivero, spiegando la sua scelta, aveva sottolineato come nel dibattito non si fosse parlato abbastanza dei fatti del 7 ottobre 2023, quando Hamas attaccò Israele causando oltre 1.400 morti tra civili e militari e centinaia di rapimenti. «Non ho sentito parlare nemmeno una volta del 7 ottobre questa sera...», dichiarò, precisando però che il suo gesto non significava adesione a posizioni belliciste.
La delibera fu approvata con 12 voti favorevoli, compreso quello del centrista Carosso, ma le divisioni rimasero profonde. E quelle stesse fratture politiche restano oggi sullo sfondo della marcia, mentre le immagini che arrivano da Gaza continuano a mostrare morti, feriti e una popolazione allo stremo.
Per San Mauro, il corteo del 30 agosto sarà dunque qualcosa di più di un’iniziativa simbolica. Sarà il tentativo di portare nelle strade un messaggio che la politica fatica a tradurre in atti concreti: fermare le armi, garantire la sopravvivenza dei civili, aprire una via di dialogo. La pagoda di piazza Europa diventerà il punto d’arrivo di un cammino che chiede pace e dignità, e che punta a trasformare la solidarietà in un impegno collettivo.
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