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22 Agosto 2025 - 11:51
Allarme nail art: gel con sostanze tossiche, l'Europa interviene e dal 1° settembre cambia tutto
Il mondo della nail art, cresciuto a dismisura negli ultimi anni grazie ai trend lanciati da Instagram e TikTok, è pronto a una vera rivoluzione. Dal 1° settembre 2025 entra infatti in vigore il divieto europeo all’utilizzo di due composti chimici largamente impiegati in gel e smalti semipermanenti: il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e il Dimethyltolylamine. Queste sostanze, essenziali nei prodotti che induriscono sotto lampada UV, sono state inserite nell’elenco degli ingredienti vietati nei cosmetici dall’Unione Europea, perché classificate come presunte tossiche per la riproduzione umana.
La decisione, maturata a Bruxelles con l’aggiornamento dell’allegato CLP, non ammette deroghe: la salute pubblica viene prima delle esigenze commerciali. A farne le spese saranno centri estetici e saloni, che dovranno cambiare rapidamente forniture e abitudini, così come i consumatori, chiamati a prestare più attenzione a ciò che viene applicato sulle loro unghie.
Secondo i portavoce della Commissione Europea, le nuove restrizioni rispondono a una precisa urgenza: ridurre i rischi derivanti dall’esposizione prolungata a sostanze chimiche sospette. Per gli esperti si tratta di un cambiamento necessario.
Ma gli esperti sottolineano che la normativa deve essere vista non come un freno ma come un motore di innovazione: stimolerà ricerca e sviluppo di alternative sicure, aprendo nuove opportunità a un settore in continua crescita.
Anche Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche, si è mossa tempestivamente, raccomandando alle aziende associate di ritirare immediatamente dal mercato i prodotti non conformi.
Le nuove regole non si fermano alla produzione. Il divieto riguarda anche l’uso dei prodotti già in possesso dei professionisti. Lo ricorda la Cgia di Mestre, sottolineando che i centri estetici non potranno smaltire le vecchie scorte continuando a utilizzarle dopo il 1° settembre. Tutto dovrà essere verificato con scrupolo: etichette, schede tecniche e, in caso di dubbi, contatti diretti con i fornitori.
Un punto critico riguarda il rischio di svendite truffaldine. Lo ha denunciato Roberto Papa, segretario nazionale di Confestetica, che ha messo in guardia gli operatori: «Attenzione a chi cerca di liberarsi delle giacenze prima del divieto. I fornitori hanno l’obbligo di ritirare le scorte non conformi». Una posizione chiara, che intende evitare scarichi di responsabilità sui centri estetici, già sotto pressione per i continui aggiornamenti normativi.
La responsabilità non ricade solo sui professionisti. Anche i clienti devono diventare consumatori vigili. «Chiedete di visionare i prodotti utilizzati e controllate sempre l’etichetta», raccomanda Giovanna Capuzzo, vicepresidente di Federconsumatori. In caso di irregolarità, invita a segnalare i prodotti alle autorità competenti.
La normativa europea è stata pensata proprio per garantire trasparenza: obbliga i produttori a registrare i cosmetici e a dichiarare in etichetta tutti gli ingredienti. Per i consumatori, significa poter scegliere con maggiore consapevolezza e pretendere dagli operatori standard di sicurezza più elevati.
Il divieto apre inevitabilmente un nuovo capitolo per il settore della nail art. Gli smalti semipermanenti e i gel UV hanno conquistato milioni di clienti grazie alla durata e alla resistenza del risultato, ma ora le aziende dovranno riformulare prodotti che abbiano le stesse performance senza i composti messi al bando.
Molti esperti vedono la sfida come una grande occasione. Le aziende più dinamiche potrebbero guadagnare terreno investendo in ricerca, mentre i saloni che sapranno aggiornarsi rapidamente potrebbero offrire servizi ancora più sicuri e attrattivi. Del resto, la storia del cosmetico è segnata da continue sostituzioni: ciò che ieri era considerato normale diventa oggi rischioso, e viene rimpiazzato da soluzioni più rispettose della salute.
Il successo della misura dipenderà anche dai controlli. Sarà compito delle autorità verificare che i prodotti non conformi spariscano dal mercato e che i centri estetici rispettino il divieto. La collaborazione tra istituzioni, imprese e consumatori sarà quindi determinante.
Quel che è certo è che il 1° settembre segna una data spartiacque per la nail art. Le unghie decorate resteranno un fenomeno di costume e di moda, ma il settore dovrà fare i conti con regole più severe. Non solo per obbligo di legge, ma perché la bellezza non può prescindere dalla salute.
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