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Impianti fotovoltaici: il Piemonte si conferma tra i protagonisti della transizione

Italia oltre 2 milioni di impianti, Piemonte sesto con 134.729 e 3.407 MW

Impianti fotovoltaici

Impianti fotovoltaici: il Piemonte si conferma tra i protagonisti della transizione

L’Italia ha oltrepassato una soglia che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile: più di due milioni di impianti fotovoltaici connessi alla rete. Un traguardo che non ha solo valore simbolico, ma che sancisce il ruolo ormai strutturale del solare nella strategia energetica nazionale. Dentro questa fotografia, il Piemonte si ritaglia uno spazio di rilievo, attestandosi al sesto posto con 134.729 impianti e 3.407 MW installati. Numeri che raccontano una crescita solida, spinta tanto dalle famiglie quanto dalle imprese e dalle comunità locali.

Secondo i dati elaborati da Italia Solare su base Gaudì-Terna, nei primi sette mesi del 2025 sono stati connessi 132.276 nuovi impianti, pari a 3.354 MW. Al 30 luglio la potenza cumulata nazionale ha superato i 40 GW, con 2.011.056 impianti complessivi. L’associazione sottolinea come il fotovoltaico sia passato da “opzione marginale” a pilastro dell’infrastruttura energetica italiana, con milioni di famiglie e aziende che hanno già scelto di produrre in proprio parte dell’energia che consumano.

Il Piemonte non si limita a consolidare la top 6: la sua posizione è la prova di una filiera che si sta organizzando e di una domanda sempre più diversificata. Se i tetti domestici restano il primo motore della diffusione, l’onda si allarga a capannoni industriali, distretti produttivi e comunità energetiche. Una dinamica che riflette il trend nazionale: la Lombardia guida la classifica con oltre 326 mila impianti, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna, ma il baricentro resta chiaramente settentrionale.

Il segmento residenziale, in particolare, ha conosciuto un’accelerazione impressionante grazie al Superbonus. Tra il 2020 e il 2024 le connessioni mensili sono passate da 22 MW a 140 MW, con un picco di 188 MW nel 2023. Anche con la fine dell’incentivo straordinario, l’inerzia resta forte: nel 2025 la media si è attestata a 88 MW al mese, quattro volte superiore ai livelli pre-Superbonus. Segno che la convenienza strutturale e la ricerca di autonomia energetica hanno attecchito in modo permanente.

La crescita riguarda tutte le fasce di impianto. Quelli domestici sotto i 20 kW hanno prodotto oltre 686 MW nei primi sette mesi, ma il settore commerciale e industriale (20 kW – 1 MW) ha aggiunto altri 804 MW. Ancora più significativa la progressione degli impianti utility scale oltre 1 MW, con 307 nuove installazioni e 1.319 MW complessivi, pari a un +12% annuo. È la dimostrazione che tetti, capannoni e grandi campi solari si muovono in modo coerente e sinergico.

Il boom del fotovoltaico si inserisce in una transizione energetica più ampia, trainata dall’elettrificazione dei consumi. Pompe di calore, mobilità elettrica, comunità energetiche e nuovi processi industriali richiedono sempre più energia pulita e accessibile. L’integrazione con sistemi di accumulo e con tecnologie digitali diventa cruciale: consente autoconsumo, stabilità della rete e flessibilità, con vantaggi economici e ambientali insieme.

Dal settore arriva però un avvertimento: senza snellire burocrazia e autorizzazioni, il ritmo rischia di rallentare. Italia Solare insiste sulla necessità di accelerare i meccanismi che sostengono l’autoconsumo e l’integrazione con gli accumuli, denunciando la lentezza legislativa che ancora frena il sistema.

Sul territorio, intanto, crescono le esperienze locali. Il caso di San Raffaele Cimena, comune piemontese che ha scelto di aderire a una comunità energetica, è un esempio concreto di come i cittadini possano trasformarsi da semplici consumatori a protagonisti della produzione energetica. Condivisione, risparmio e partecipazione diventano strumenti di coesione sociale oltre che di sostenibilità.

Guardando all’Europa, l’obiettivo è chiaro: decarbonizzare il parco immobiliare entro il 2050. Il fotovoltaico, con la sua capillarità e costi in continua discesa, è la tecnologia destinata a fare da perno a questa trasformazione. Per il Piemonte, che oggi si colloca al sesto posto, la sfida è consolidare la posizione puntando su tetti pubblici e privati, distretti industriali e comunità energetiche pronte a fare massa critica.

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