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Blocco Euro 5 cancellato: il Piemonte si arrende ai motori diesel

Nessun divieto alla circolazione per oltre 307 mila veicoli inquinanti. Cirio modifica il Piano per la qualità dell’aria e promette misure alternative: biocarburanti, AI, nebulizzatori e autostrade intelligenti per evitare lo stop ai diesel

Niente più blocco per i veicoli diesel Euro 5 in Piemonte. Il tanto temuto divieto alla circolazione, previsto dal 1° ottobre 2025, non entrerà in vigore. A sancirlo è la Regione Piemonte, che annuncia una modifica del Piano regionale per la qualità dell’aria per recepire la nuova norma nazionale e, soprattutto, per introdurre misure alternative che permettano di raggiungere gli obiettivi ambientali senza sacrificare il diritto alla mobilità di cittadini e imprese. A darne notizia è stato il presidente Alberto Cirio, affiancato dagli assessori Matteo Marnati all’Ambiente e Andrea Tronzano alle Attività produttive. In Piemonte, secondo i dati 2024 del bollo auto, circolano 307.636 veicoli diesel Euro 5. Di questi, ben 134.197 sono registrati nella provincia di Torino, di cui 46.729 nel solo capoluogo. Seguono Cuneo con 59.915 mezzi, Alessandria con 34.865, Novara con 25.306, Asti con 14.746, Biella con 13.627, Vercellicon 12.985 e Verbano-Cusio-Ossola con 11.995.

Il presidente Cirio ha spiegato che le Regioni del bacino padano avevano da tempo sollecitato il Governo affinché intervenisse per scongiurare un blocco che avrebbe colpito duramente famiglie e imprese. L’esecutivo ha risposto rimodulando la normativa: il divieto scatterà solo a partire dal 2026, e soltanto nei Comuni con più di 100 mila abitanti. In Piemonte, quindi, i centri interessati sarebbero Torino e Novara. Ma la legge consente alle Regioni di evitare il divieto, se introducono misure alternative che portino comunque a un miglioramento della qualità dell’aria. Ed è proprio questa la strada scelta dalla Giunta Cirio, che ha avviato l’iter per la revisione del Piano, creando una Struttura speciale composta da tecnici, esperti, rappresentanti istituzionali, con il contributo scientifico di Arpa Piemonte, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Città Metropolitana di Torino e Province piemontesi.

Gli ambiti di intervento della struttura toccheranno tutti i settori chiave per l’inquinamento: Energia, Mobilità e Trasporti, Industria, Agricoltura, Rigenerazione urbana e riduzione delle sostanze climalteranti. L’obiettivo dichiarato è una diminuzione di almeno 500-700 tonnellate di ossidi di azoto e di 40-70 tonnellate di polveri sottili, come previsto dalle simulazioni elaborate da Arpa. Per raggiungerlo, la Regione potenzierà misure già previste dal Piano attuale, come la diffusione dei biocarburanti, capaci di abbattere le emissioni fino al 30% senza bisogno di modifiche ai motori esistenti. A ciò si aggiunge la progressiva riduzione dell’attività delle centrali turbogas, bilanciata dall’aumento di energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico e biogas riconvertito a biometano.

Tra le misure previste anche l’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare la gestione del traffico urbano e dei semafori, con l’obiettivo di ridurre gli ingorghi e migliorare la qualità dell’aria. Ma il vero salto tecnologico sarà rappresentato dalle soluzioni allo studio della task force. Si parla di cubi filtranti modulari, alimentati da fonti rinnovabili, già applicati in città come Stoccarda, Monaco, Rotterdam, Seul, e in Paesi come Brasile, Cina e India, capaci di abbattere polveri sottili e ossidi di azoto in aree ad alta concentrazione di traffico, scuole e ospedali. Allo studio anche sistemi di nebulizzazione d’acqua, già utilizzati a Pechino, Delhi, Seul, Tokyo, per catturare il particolato e favorire l’assorbimento dei gas inquinanti. Un altro fronte è quello dei materiali fotocatalitici, da applicare a superfici edilizie e stradali, capaci di degradare ossidi di azoto e composti organici tramite la luce solare.

Infine, la Regione punta anche sulla sperimentazione delle autostrade intelligenti, che modulano dinamicamente i limiti di velocità per migliorare la fluidità del traffico e abbattere le emissioni, come già accade nel Regno Unito, Germania, Canada, Stati Uniti e persino sulla tangenziale di Napoli. Un’ulteriore misura in fase di analisi riguarda la possibilità di applicare kit di riconversione ibrida su veicoli diesel Euro 4 e 5, sia privati che commerciali, compresi i mezzi delle flotte pubbliche, per ridurre consumi ed emissioni senza sostituire i veicoli.

Nel frattempo, la Regione ha già attivato politiche di incentivazione all’uso del trasporto pubblico. Il progetto Tessera dello Studente, finanziato con oltre 37 milioni di euro, consente a 107 mila universitari under 26 di viaggiare gratuitamente su autobus, tram, treni e metropolitana nelle città capoluogo dove studiano. Rafforzato anche il Bonus TPL, che da quest’anno passa da 100 a 150 euro per l’abbonamento annuale e viene esteso anche ai proprietari di auto Diesel Euro 6. Il bonus può essere utilizzato direttamente come sconto in biglietteria o come rimborso.

l'assessore marnati

L'assessore regionale Marnati

Per l’assessore Matteo Marnati, questa scelta rappresenta l’inizio di un percorso importante e unico nel panorama italiano ed europeo, in cui tecnologia, scienza e buon senso si fondono per proteggere l’ambiente senza imporre sacrifici insostenibili a cittadini e imprese. L’obiettivo è quello di trasformare il Piemonte in un laboratorio nazionale per l’innovazione ambientale, con il supporto degli atenei, attraverso sperimentazioni nei settori dell’energia, chimica verde, industria, riscaldamento e agricoltura sostenibile. L’assessore Andrea Tronzano ha ribadito che la tutela dell’ambiente non può avvenire a scapito dell’economia e del lavoro, ma deve accompagnare il sistema produttivo con misure efficaci e compatibili. Secondo Tronzano, la transizione ecologica non può trasformarsi in una punizione per le piccole e medie imprese piemontesi, ma dev’essere un’occasione di crescita e innovazione.

Dunque, il Piemonte rinuncia al blocco dei diesel Euro 5 e scommette sulla via dell’innovazione scientifica, delle tecnologie sostenibili e di una transizione ecologica più ragionata. Un cambio di passo che evita lo scontro frontale con decine di migliaia di automobilisti, artigiani, piccoli imprenditori e famiglie, e tenta di dimostrare che migliorare la qualità dell’aria non significa per forza spegnere i motori. 

grazie

La dichiarazione della maggioranza 

Siamo soddisfatti dell’attenzione e dell’impegno del presidente Cirio e dall’assessore Marnati su un tema così rilevante quale quello della qualità dell’aria. Le misure presentatetracciano un percorso graduale e non ideologico che non penalizza né cittadini e né imprese. Non si può pensare di imporre un blocco generalizzato, che colpirebbe oltre 200 mila piemontesi, senza offrire alternative reali. Il pacchetto di misure proposto permetterà di raggiungere gli stessi obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti. È stato trovato un punto di equilibrio tra la tutela ambientale e la sostenibilità sociale, evitando forzature che avrebbero colpito in modo sproporzionato famiglie, artigiani, lavoratori e piccole impreseLe forze di centrodestra, ancora una volta, dimostrano di essere concretamente al fianco dei cittadini, lontani da visioni ideologiche e con un approccio concreto e responsabile alla transizione ecologica”, lo affermano in una nota congiunta i Capogruppo, Carlo Riva Vercellotti, Fratelli d’Italia, Silvio Magliano, Lista Cirio, Paolo Ruzzola Forza Italia e Fabrizio Ricca, Lega.

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