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Alessia Succo come Basile: ora serve una pista per l'atletica

Anche la Regione Piemonte, proprio a nome del presidente Alberto Cirio, si è complimentato con Alessia Succo e ha dato la propria la disponibilità: "Ma l'ultima parola spetta al Comune di Settimo"

Alessia Succo come Basile: ora serve una pista per l'atletica

Alessia Succo e l'area su cui potrebbe sorgere la pista di atletica settimese

Alessia Succo della società Atletica Settimese. Lo hanno detto i cronisti di RaiSport, durante la diretta del tardo pomeriggio di domenica 10 agosto, davanti al primo piano dell’atleta che ha compiuto un miracolo sportivo. Una medaglia di bronzo con lo stesso peso specifico dell’oro agli Europei Under 20 di Tampere, un risultato ottenuto contro avversarie con due anni in più. A tre centesimi dall’argento e a otto dal successo. Meno di un battito di ciglia. Inoltre, Alessia è l’unica atleta italiana nella storia dell’atletica italiana ad aver conquistato una medaglia europea Under 20 nei 100 metri ostacoli. Anche il presidente Fidal Stefano Mei, ex mezzofondista azzurro, l’ha celebrata sul suo profilo social. 

Ma per la nostra realtà di provincia questo risultato è ancora qualcosa di diverso: è espressione di una generazione di suoi coetanei, settimesi cresciuti ai bordi di periferia, che vincono raramente. Lei ce l’ha fatta e ha tracciato un percorso luminoso, una strada da seguire. Adesso serve un luogo, una pista di atletica, come quella di Volpiano o Chivasso. Serve una cittadella dello sport, in cui poter coltivare soprattutto amicizie, prima delle vittorie.

Serve sempre di più una città che pensi a costruire un’unica rete interna, una comunità educativa diffusa tra sport e cultura attiva. Ma per farlo, è necessario crederci ed evolvere: azzerare qualsiasi dietrologia e diffidenza, investire nelle risorse umane e nei talenti che abbiamo in casa, senza andare a cercare altrove. Eccellenze cresciute qui che la città ha in qualche modo il dovere di considerare, sostenere e mettere in circolazione, per il bene di tutti i suoi cittadini.

Non farlo o adottare soluzioni politiche non idonee o provvisorie, significa dissipare esperienze, diluire il presente e perdere l'appuntamento con il futuro.

Anche la Regione Piemonte, ad agosto, proprio a nome del presidente Alberto Cirio, si è complimentato con Alessia Succo e ha dato la propria la disponibilità a valutare insieme al Comune di Settimo tutte le possibilità per realizzare un nuovo impianto nuovo. “Ma l’ultima parola spetta sempre all’amministrazione comunale - hanno detto dagli uffici di Cirio - . Noi ci siamo”. 

Alessia, la più giovane ostacolista italiana

Un’impresa eccezionale a favore di telecamere Rai, in collegamento con uno stadio con 15mila spettatori, tutti appassionati di atletica leggera e molto calorosi nei confronti di tutti gli atleti in gara. E quando è salita sul terzo gradino del podio, anche Alessia ha ricevuto la sua bella dose di applausi da parte del pubblico e di tutto lo staff della nazionale. Alessia era reduce dalla medaglia d'oro nei 100 metri ostacoli ai Giochi Europei Giovanili di Skopje Under 18, con un tempo di 13.04, ma questa medaglia di categoria superiore ha un sapore ancora diverso.

“La vittoria di Skopje è stata bellissima, ma questa medaglia ha un peso particolare. - dice Alessia - . Non era la mia categoria e sono arrivata un po’ carica d’ansia, volevo fare bene. Dare il meglio, come sempre”. Ma quando si è presentata ai blocchi nella batterie di qualificazione, quegli ostacoli alti 84 centimetri invece dei “soliti” 76, quelli che Alessia supera con prodigiosa naturalezza, sembravano montagne. “Ho fatto l’errore di dare un’occhiata alla corsia di fianco, dove c’era la finlandese Heikkonen, e ho colpito il sesto ostacolo - ricorda - fortunatamente mi sono ripresa e sono riuscita a qualificarmi”.

I suoi allenatori Gigi Crisai, rimasto a casa per un infortunio derivato da un incidente stradale, e Gianni Mattiazzi, presente invece a Tampere, l’hanno subito tranquillizzata: “Corri come fai in allenamento”. Facile. E lei, la stella dell’Atletica Settimese, ha seguito come sempre i consigli dei suoi mentori e ha fatto tremare le avversarie più “grandi” di lei di due anni. Semifinale vinta senza problemi e poi il capolavoro della finalissima: ostacolo dopo ostacolo, ha tenuto testa alle prime della classe schiantando invece altre che avevano i favori del pronostico. E pensare che, allenamenti a parte, queste erano le sue prime gare ufficiali sugli ostacoli olimpionici.Non conoscevo le altre avversarie, non sono nella mia categoria. Conoscevo di vista la francese Benfatah, medaglia d’argento, ma nessun altra. E infatti, per come poi è andata, sono supercontenta - continua Alessia - . Questa nazionale è un bellissimo gruppo, ma anche a casa ho delle compagne di squadra che mi hanno supportato. Mi hanno scritto prima e dopo la gara decine di messaggi. Siamo una piccola società, ma siamo molto uniti. Si sta bene”.

Qui casa Succo

Mamma Teresa è un’area manager di una multinazionale di attrezzature odontoiatriche, papà Claudio è un imprenditore, giardiniere esperto. Decisero di iscrivere Alessia all’Atletica Settimese dopo aver cominciato nella Sisport. Aveva 8 anni. Da quel momento non hanno mai perso una gara o un impegno sportivo della figlia  “Aveva provato pattinaggio, nuoto ma niente, non era interessata. Così abbiamo provato con l’atletica. Quando Alessia si allenava con la Sisport, vedevo questo gruppo folto di bambini dell’Atletica Settimese, con gli allenatori molto attenti e appassionati. Fu una scelta naturale cambiare casacca. - ricorda mamma Teresa - . Quando ero più giovane avevo praticato l’atletica leggera in Abruzzo per 13 anni, gareggiando proprio nella velocità con ostacoli, poi avevo smesso quando mi sono iscritta al Politecnico di Torino. Ma Alessia è un altro mondo rispetto a me: fin da piccola abbiamo visto che aveva delle potenzialità notevoli. E adesso vederla in nazionale è stata una grandissima emozione. E’ stata accolta benissimo dagli altri compagni di squadra, sebbene fosse la più piccola insieme alla Doualla. E’ stato stupendo vederli insieme”. 

Alessia vince anche a scuola e nella vita: ha tante amicizie, vive la sua età da adolescente seppur con qualche rinuncia da campionessa, ma è simbolo di bellezza ed è un esempio da seguire. Frequenta il liceo scientifico Einstein ed è stata sempre promossa. “E’ una ragazza come tutte le altre, con i suoi pregi e difetti, ma noi la lasciamo anche tranquilla di fare la sua strada. L’Atletica Settimese per noi è casa, restiamo qui senza alcun dubbio - conclude - . Certo che adesso servirebbe proprio avere una pista per atletica leggera come si deve: alla Sisport non ci si può allenare per sostenere questi livelli”. 

Stefano Mei, presidente federale Fidal: “La pista è una risorsa sociale. Faremo il possibile”. 

Stefano Mei, presidente Federale Fidal, ha messo sulla sua copertina social l’immagine di Alessia Succo con la bandiera tricolore. Un tributo al talento di una giovane promessa azzurra. Anche lui è una gloria azzurra e sta portando a casa risultati storici dalle maggiori competizioni nazionali da quando è ai vertici della federazione italiana. 

“Siamo in contatto con l’amministrazione comunale, ho già parlato con il vicesindaco e assessore allo sport Brino - dice Mei - Bisogna dire che una pista di atletica costa molto e dobbiamo tutti insieme, Comune, Regione e noi, intercettare le possibilità che mettono a disposizione risorse economiche. Costa una milionata, è una cifra molto impegnativa. Ma se ci sono le condizioni e la volontà di riuscirci, anche la Federazione può dare il suo contributo, non in termini materiali e economici, ma mettiamo a disposizione il nostro ufficio impianti e tutto il know-how che abbiamo. Chiaro che la pista non è soltanto per Alessia che va veloce: devono avere una pista tutti i ragazzi di Settimo. Perché è giusto, perché è una risorsa sociale. Su una pista d’atletica vengono ad allenarsi tutti gli sportivi: tennisti, cestiti, calciatori e persino nuotatori. Ormai è così. Comunque, noi ci siamo. Siamo già in contatto con l’amministrazione per dare il nostro supporto”. 

Qui Atletica Settimese, Dino Sportiello: “Una gran fortuna trovare un talento così, ma bisogna saperlo coltivare”.

Fino a pochi anni fa lo si vedeva correre per le strade di Settimo, con la gamba di chi ha la passione per la podistica nel sangue. Origini lucane, Dino Sportiello è simbolo e anima dell’Atletica Settimese, premiato come dirigente dell'anno dalla Fidal. Gli anni sono passati ma l’entusiasmo resta quello di sempre.

Dino Sportiello, premiato come dirigente dell'anno dalla Fidal, e Pietro Arese, primatista italiano nei 1500, alfiere della nazionale italiana: anche lui è cresciuto nell'Atletica Settimese

Davanti all’impresa di Alessia Succo è raggiante: “Una bellissima sensazione - dice - un miracolo. Lei è la campionessa, ma qui da noi stanno crescendo altri atleti che possono diventare protagonisti anche a livello nazionale. I ragazzi da noi vengono prima di qualunque altro risultato: hanno fatto bene i cronisti a nominare i due allenatori, Gigi Crisai e Gianni Mattiazzi. Loro si dedicano ad Alessia in maniera costante, ma lei è cresciuta e si allena insieme alle sue coetanee, senza differenze. Non per niente nella 4x400 si è messa a disposizione per gareggiare insieme le sue compagne di squadra, dopo aver già vinto il titolo sui 100 ostacoli, per ottenere un quarto posto nazionale a un decimo dal podio. Un risultato che vuol dire tantissimo per noi”. Sicuramente è una testimonial d’eccezione per la società sportiva e questo bronzo agli europei potrebbe innescare anche l’entusiasmo per ragionare sulla pista d’atletica tutta settimese.

Anche il mezzofondista Pietro Arese, prossimo protagonista della nazionale ai mondiali di Tokyo, porta sempre nel cuore l’Atletica Settimese, la società che ha sempre creduto in lui. Anche lui potrebbe essere un gran bel testimonial per un nuovo progetto sportivo. Era successo così anche con Basile e la sua medaglia d’oro nel judo alle Olimpiadi di Rio De Janeiro 2016: la sua vittoria, numero 200 nella storia italiana, ha ispirato, appunto, il Pala200. “Si usano i fondi del Pnrr per tante cose, questo della pista dovrebbe essere un obiettivo primario - continua Sportiello - . La pista di atletica può essere utilizzata da tutti coloro che praticano sport a qualsiasi livello. Diventerebbe un luogo sicuro, protetto. Ho già suggerito all’amministrazione l’area vicino al palazzetto. E’ un’area già destinata allo sport e non si potrebbe fare altro. Una pista collegata al palazzetto potrebbe anche generare un’economia per quella struttura, utilizzare spogliatoi e ristorazione per ottimizzare gli spazi. Adesso è il momento per farlo”. 

Tramontata definitivamente l’ipotesi di coprire il “pistino” dell’8 Marzo, poiché mancano le condizioni per costruire con le altezze necessarie, con buona pace dell’ex assessore allo sport Volpatto che tanto ci aveva sperato, ora bisogna pensare ad un futuro più stabile per l’atletica. Dino Sportiello ha anche una lunga esperienza politica: i suoi suggerimenti, in questo senso, dovrebbero essere fonte di ispirazione per trovare il modo di cominciare al più presto l’iter di realizzazione. “Noi a settembre comunque ripartiamo come sempre - conclude - . Abbiamo 120 iscritti”. Non sono pochi. 

Paolo Gandolfo con Alessia Succo

Paolo Gandolfo: “Mi sono emozionato fino alle lacrime. La città deve investire in questa disciplina”

Il presidente dell’Atletica Settimese Paolo Gandolfo ha seguito in TV le gesta sportive di Alessia. Quando ha tagliato il traguardo, conquistando la medaglia di bronzo, si è emozionato. “Due lacrime sono scese, anche se in fondo mi aspettavo un buon risultato”.

Saranno quei ricordi di Alessia, atleta bambina insieme alle sue coetanee, quando correva e vinceva fin da piccola: immagini che non svaniranno mai. “Non ci prendiamo meriti, certo è lei l'atleta, ma posso sicuramente dire che ce la mettiamo davvero tutta. Abbiamo messo a disposizione tre allenatori per lei, c’è sempre un bel clima di lavoro - dice Gandolfo - . Ha anche dei genitori meravigliosi e tutti insieme, attorno a questo talento, abbiamo generato un’alchimia vincente. Ha capito la sua strada e ha messo in campo talento e passione con grande naturalezza. Anche noi, come società, siamo cresciuti. E’ una seconda famiglia non soltanto per Alessia, ma anche per tante altre atlete e tanti altri atleti”. E allora cosa si può volere di più? “Una pista per atletica con tutti i crismi, senza dover migrare altrove - dice con decisione - . Noi non abbiamo soldi: il nostro bilancio è di 50mila euro all’anno, non abbiamo scopo di lucro e i nostri allenatori sono passati dai 3 di 14 anni fa a 8. Continuano ad arrivare iscritti, segno che lavoriamo bene. Ecco perché una pista servirebbe per crescere insieme anche altre società sportive, non soltanto quelle di atletica leggera. Tutti gli sportivi potrebbero sfruttare l’impianto. Spero che una campionessa come Alessia sia la scintilla decisiva per convincere la città a fare il passo di mettere a terra il progetto e realizzarlo. Non è difficile soprattutto se c’è già un terreno in piano e mi pare che questo esista a Settimo”.

E non c’è soltanto Alessia. “Lei ha tutte le carte in regola per spiccare il volo, lo sappiamo. Ma ce ne sono altri cento, per adesso, e un paio di loro potrebbero ottenere dei buoni risultati nazionali. E potrebbero essere anche di più, ma per noi non sono importanti i numeri. Il lavoro umano è quello che più ci appassiona: i bambini diventano ragazzi, tra di loro c’è amicizia, crescono insieme e non sono mai soli. E’ importante anche questo per il benessere della città. Alessia è un simbolo sportivo di grande valore: se la sua immagine sarà utile per trovare fondi e realizzare una nuova pista, quest’ultima sarebbe un lascito sportivo importante che darebbe ancora più significato alle sue vittorie”.

Gli allenatori di Alessia Succo, Gianni Mattiazzi (a sinistra) e Gigi Crisai (a destra)

Gianni Mattiazzi segue Alessia Succo fin dai suoi primi passi sportivi. E’ in pensione e può dedicarsi all’atletica a tempo pieno. “Era già una campionessa: le dicevi come fare un gesto atletico e lo ripeteva immediatamente. E’ una che lavora tanto, con intelligenza e carattere, e ha una carica agonistica notevole. Ha provato tutte le specialità, compresi i lanci, prima di trovare la sua strada”. Quella dei 100 ostacoli è una disciplina impegnativa. “Eh sì, non basta correre veloce che è un movimento naturale. Ci sono 10 difficoltà da superare prima del traguardo - racconta - . Quello che ha fatto è un'impresa sportiva vera: prima di questa finale di Tampere aveva affrontato gli ostacoli alti solo due o tre volte. A parte la prima batteria, dove ha sbagliato quel famigerato sesto ostacolo, arrivando comunque seconda con un numero di equilibrismo incredibile, per la semifinale e finale le ho detto di andare in sicurezza, come se si stesse allenando, senza cercare il limite. E’ arrivata terza a un soffio dalla seconda, un bronzo fantastico. Ha dei margini di miglioramento pazzeschi. Ci sono atlete che impiegano anni a fare quello che ha fatto lei in pochissimo tempo”.

Mattiazzi è un ex calciatore del Settimo ma è una vita che insegna atletica leggera. E’ amico storico di Antonio Pintus, il preparatore del Real Madrid, anche lui orgogliosamente di di origini settimesi. “Ma non mi piace stare sotto i riflettori - dice - . L’unica cosa che voglio fare è l’allenatore di questi ragazzi e cercare di esaudire i loro sogni”. Durante l’inverno, l’unico impianto indoor compatibile con le capacità di Alessia era quello di Fossano. “Quindi lei usciva da scuola a Torino, io passavo a prenderla con l’auto e si partiva subito. Uscivamo dall’impianto che era già buio. Tornava a casa, mangiava, studiava e andava a dormire. Cento chilometri tutti i giorni, così. Nonostante queste peripezie, siamo riusciti a mantenere una condizione altissima per otto mesi, da gennaio ad agosto, e di questo ne vado fiero”.

Gli appuntamenti internazionali sono un’esperienza anche per gli allenatori “C’è sempre molto da imparare, solo a guardare cosa fanno gli allenatori delle nazionali - conclude Gianni - . Ma è stato meraviglioso vedere anche l’educazione di questi ragazzi: vestono la maglia azzurra con rispetto e semplicità, sono tutti, ma proprio tutti, rispettosi, simpatici, sorridenti. Ti abbracciano anche se quasi non ti conoscono. A Tampere c’erano 15mila spettatori, tutti applaudivano con calore. Ma questa è la bellezza dello sport. Anche qui da noi, se avvii una struttura dove i giovani possono incontrarsi e crescere insieme, non potrai che ottenere tante belle soddisfazioni”. 

Gigi Crisai, allenatore: “Un bronzo preparato a Volpiano. Ma dobbiamo fare una cittadella dello sport anche qui, a Settimo”

Gigi Crisai non è potuto andare a Tampere, era infortunato a causa di un incidente stradale. Segue Alessia Succo, da sempre, fin dai primi trofei Coni. “Ho ringraziato pubblicamente Favaretto del Runner Team Volpiano perché la loro disponibilità è stata preziosa - dice - . Alessia ha potuto rifinire la preparazione per tutte le gare che hanno portato medaglie a lei e alla nazionale italiana. Per loro è un vanto e lei, Alessia, si è resa disponibile per premiare i bambini delle scuole in occasione dell’evento organizzato dalla società volpianese. Ma Alessia non è l’unica, c’è anche la Fissore che fa i 1200 siepi, con il sesto tempo in Italia di categoria, e a Volpiano c’è anche la barriera per potersi allenatore. Bisognerebbe fare una pista così anche a Settimo: oltretutto genererebbe una bella economia, raccogliendo atleti da San Mauro e tutta la parte di Torino Nord”. E’ il sogno ricorrente di tutti. “La Fidal è sempre molto disponibile. Ha fatto da intermediario per trovare le disponibilità in altri impianti sportivi su cui allenarci. L’indoor del Ruffini dovrebbe essere pronto quest’anno, a ottobre, e questo ci farà risparmiare parecchi chilometri - racconta - . Alessia, essendo atleta di interesse nazionale, ha la priorità assoluta e potrà allenarsi gratuitamente. Ed è un bene perché, anche se non sembra, le spese ci sono: per acquistare un ostacolo si spendono 300 euro l’uno. La barriera per le siepi costa 700 euro l’una. Il materasso per il salto in alto che abbiamo dato in comodato d’uso alla Sisport costa 4000 euro. E via così dicendo. E’ tutto materiale che lasciamo a disposizione della Sisport, anche se siamo ospiti. Noi siamo allenatori volontari, non percepiamo stipendi. E il boom c’è stato proprio quando io e Gianni abbiamo potuto dedicarci all’atletica tutto il giorno: durante le vacanze, possiamo seguire anche di mattina i ragazzi che vogliono allenarsi. Allora, ci troviamo sul pistino della scuola 8 Marzo, almeno per le partenze. Ma un impianto vero servirebbe davvero: dovremmo pensare ad una cittadella dello sport, come accade in Veneto, Lombardia e Lazio in città molto più piccole della nostra. Un impianto dalle parti del Pala200 di via Santa Cristina, per rafforzare l’offerta sportiva anche del palazzetto stesso. Sarebbe bellissimo”. 

E quando si riprende con Alessia Succo? “Adesso merita le vacanze. Le ho consigliato di riposarsi e nuotare, poi cominceremo a preparare i regionali Allievi di settembre. - conclude Crisai - Cominceremo il lavoro sugli 84 cm, abbandonando progressivamente quelli alti 76 cm. Alessia, oltretutto, è tra le staffettiste dei 100 metri della nazionale italiana, perciò non dobbiamo dimenticare anche questa specialità. Poi attendiamo le date dei meeting internazionali, con un occhio rivolto ai mondiali Under 20 del prossimo anno negli Stati Uniti”. Avanti tutta. 


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