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Caluso investe sulla bellezza: altri 320mila euro per il Parco

Dopo la riqualificazione esterna, si punta ora al restauro delle mura interne, all’abbattimento delle barriere architettoniche e a una nuova illuminazione

Caluso investe sulla bellezza

Caluso investe sulla bellezza: altri 320mila euro per il Parco

Il Parco Spurgazzi cambia pelle, ma non la sua anima. Dopo gli interventi finanziati con fondi Pnrr e le donazioni private che hanno dato nuova vita alle mura perimetrali e alla storica vasca di Serizzo, l’amministrazione comunale di Caluso ha ora puntato il suo sguardo verso l’interno: le antiche mura interne, i percorsi da rendere accessibili a tutti e un nuovo sistema di illuminazione sono al centro di un progetto ambizioso da 250mila euro, presentato al bando regionale “Obiettivi comuni”. Se tutto andrà per il verso giusto, l’intervento sarà completato grazie anche a un contributo diretto del Comune di altri 70mila euro.

Il progetto, curato dall’architetto Marco Minari, rappresenta il naturale proseguimento di un percorso di rigenerazione urbana e ambientale che negli ultimi anni ha restituito dignità e bellezza a uno dei luoghi più simbolici della cittadina canavesana. 

Proprio quel giardino, con le sue curve morbide, i vialetti ombrosi e l’eleganza naturale, è il risultato di un’evoluzione lunga secoli. Creato sul finire del Settecento, il Parco Spurgazzi fu progressivamente ampliato e trasformato secondo il gusto romantico dell’epoca: uno spazio più simile a un paesaggio dipinto che a un giardino geometrico. Ne sono prova le piante monumentali che ancora oggi popolano l’area verde di oltre 12mila metri quadrati.

Tra queste svetta la sequoia sempreverde, alta 30 metri e con un’età stimata di oltre 200 anni. L’albero, colpito da un fulmine circa vent’anni fa, è stato ridotto in altezza per preservarne la stabilità, ma resta il gigante silenzioso del parco. È protetto per legge: qualsiasi danno arrecato alla pianta comporta una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 100mila euro. Accanto a lei sopravvive anche un cedro del Libano di 32 metri che offre ombra alla zona del parco giochi.

Un patrimonio botanico che oggi conta circa ottanta alberi secolari, mappati e valorizzati anche grazie al contributo del Lions Club Caluso Canavese sud est, che ha promosso il censimento e l’etichettatura delle specie. Le targhette, discrete ma informative, raccontano la storia silenziosa di ogni pianta, rendendo il parco un museo a cielo aperto.

Non tutto però è sopravvissuto al tempo. Alcune piante, ammalate e irrecuperabili, sono state abbattute negli anni. Gli ultimi due esemplari a cadere sotto la motosega sono stati due platani secolari vicino alla torretta del Belvedere, rimossi lo scorso giugno. Scelte difficili ma necessarie per garantire la sicurezza dei visitatori, specialmente in un parco frequentato da famiglie, bambini e anziani.

L’obiettivo ora è ampliare l’accessibilità: il nuovo progetto prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche in modo da rendere il parco un luogo davvero aperto a tutti, anche a chi si muove in sedia a rotelle o con difficoltà motorie. Non solo: la nuova illuminazione promette di rendere più sicuro e fruibile lo spazio anche nelle ore serali, contribuendo a farlo diventare un punto di riferimento vivo e vissuto per tutta la comunità.

Il Parco Spurgazzi, oggi come ieri, è molto più di un semplice giardino. È un simbolo di identità collettiva, un luogo dove la memoria si intreccia con il presente, dove la natura racconta storie antiche e nuove. Restituirlo ai cittadini in tutta la sua bellezza e dignità, rendendolo accessibile, sicuro e accogliente, è un gesto di cura verso la comunità e verso le generazioni future.

Ora non resta che attendere l’esito del bando regionale. Ma a Caluso la strada è tracciata: la bellezza non è un lusso, è un diritto, e va coltivata con pazienza, visione e coraggio.

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