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Piante “a secco” nel giardino acquatico di Borgaro: scoppia la polemica

Dubbi sul piano di manutenzione e sulla sopravvivenza delle specie acquatiche. La minoranza: “Non vogliamo altri sprechi di denaro pubblico”

Piante “a secco” nel giardino acquatico di Borgaro: scoppia la polemica

Piante “a secco” nel giardino acquatico di Borgaro: scoppia la polemica

A Borgaro Torinese scoppia la polemica attorno al giardino acquatico allestito nella vasca centrale di Piazza Vittorio Veneto. L’opera, approvata a fine giugno dalla Giunta con una spesa massima di 5.000 euro a carico del bilancio comunale, avrebbe dovuto valorizzare lo spazio pubblico con nuove piante ornamentali. Peccato che, a poche settimane dal probabile termine dei lavori, alcuni dettagli stiano già sollevando più di un dubbio.

Il gruppo consiliare Uniti per Cambiare – composto da Elisa Cibrario Romanin, Matta Stievano e Luigi Spinelli – ha depositato un’interrogazione scritta al sindaco Claudio Gambino e, per conoscenza, agli assessori Fabrizio Chiancone (Lavori pubblici) e Giancarlo Lorenzi (Ambiente), al responsabile unico del procedimento Danilo Rebesco e al segretario comunale Matteo Bossa.

Al centro della contestazione, una scena difficile da ignorare: i cassoncini in polipropilene con le piante, invece di galleggiare o essere immersi, sono spesso posizionati fuori dall’acqua. Colpa – spiegano – del dimezzamento del livello idrico nel canale alimentato dalla Gora dei Mulini. Un dettaglio non di poco conto, visto che parliamo di specie acquatiche.

La vasca di piazza Vittorio

C’è poi un aspetto gestionale: le piante appena inserite non rientrano nell’appalto ordinario per la manutenzione del verde urbano. Significa che la loro cura e irrigazione non sono coperte dai contratti in vigore. Da qui una serie di domande precise: chi se ne occuperà? Quali misure sono state previste per garantirne la sopravvivenza? È stato predisposto un piano di manutenzione specifico? Sono stati fatti sopralluoghi per valutare la compatibilità tra l’attuale livello dell’acqua e le specie scelte? E, in caso di criticità, si interverrà sul flusso idrico o sulla struttura della vasca?

Sul tavolo anche un’ultima questione: l’intervento è davvero finito o sono previsti ulteriori sviluppi? Per il gruppo di minoranza, il rischio è che si tratti di “un altro intervento realizzato senza un’adeguata pianificazione” e destinato a fallire, con soldi pubblici spesi senza ritorno.

Dal canto loro, i consiglieri di Uniti per Cambiare assicurano che continueranno a monitorare la vicenda: “Non vorremmo che i cittadini borgaresi si trovassero ancora una volta a constatare sprechi evitabili. Chiediamo competenza, trasparenza e rispetto per le risorse della nostra comunità”.

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