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Autovelox a rischio stop totale: il countdown parte a settembre

Senza il nuovo censimento del Mit, migliaia di dispositivi potrebbero spegnersi entro ottobre

Caos multe in Italia: il Mit ordina il censimento di tutti gli autovelox

Caos multe in Italia: il Mit ordina il censimento di tutti gli autovelox

Entro settembre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attiverà sul proprio sito istituzionale un’applicazione dedicata agli enti locali, che avranno sessanta giorni di tempo per inserire online i dati completi di tutti gli autovelox installati sul territorio. Per ciascun apparecchio dovranno essere indicati conformità, marca e modello, pena lo stop al loro utilizzo.

La decisione arriva dopo l’allarme del Codacons, che aveva paventato il rischio di spegnimento generalizzato di tutti i dispositivi in mancanza del decreto attuativo previsto dal Decreto Infrastrutture. Il Mit, pur non entrando nei dettagli del testo atteso per il 19 agosto, ha sottolineato che si tratta di “una straordinaria operazione verità, anche alla luce della totale mancanza di mappature precise degli autovelox”, con l’obiettivo di garantire che restino in funzione “solo i dispositivi che aumentano la sicurezza stradale”. Il ministero ha ribadito che “non saranno tollerati i dispositivi fuori norma o utili più a fare cassa che a prevenire comportamenti scorretti alla guida”.

Il Codacons parla di “situazione assurda e paradossale”, spiegando che, senza il modulo digitale indispensabile per trasmettere i dati al Mit, i comuni, pur volendo, non possono rispettare l’obbligo imposto. Il problema è che questo modulo deve essere adottato entro il 19 agosto e, da quel momento, scatteranno i 60 giorni per inviare le informazioni. Chi non lo farà, dal 18 ottobre non potrà più utilizzare gli autovelox, indipendentemente dalla loro omologazione.

Secondo l’associazione, la vicenda si inserisce in un “caos” che dura da 16 mesi, da quando la Cassazione ha stabilito la nullità delle multe elevate da apparecchi approvati ma non omologati. Oggi, denuncia il Codacons, quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili non sarebbero omologati e, in molti casi, sono stati approvati prima del 2017, anno considerato spartiacque per la validità dei dispositivi.

Se il decreto attuativo non verrà pubblicato in tempo e gli enti non comunicheranno i dati richiesti, migliaia di apparecchi rischiano lo spegnimento, con ripercussioni sulla sicurezza stradale e sulla gestione del traffico in tutta Italia.

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