Cerca

Attualità

Dichiarazione dei redditi: addio agli scontrini cartacei per le spese sanitarie

La digitalizzazione semplifica la gestione delle spese mediche, rendendo il processo più efficiente e trasparente.

Dichiarazione dei redditi: addio agli scontrini cartacei per le spese sanitarie

Dichiarazione dei redditi

Dimenticate raccoglitori, scontrini sbiaditi e fatture accartocciate: dal 17 luglio 2025 conservare i documenti cartacei per detrarre le spese sanitarie non è più obbligatorio, né per chi usa il modello 730 né per chi presenta la dichiarazione con il modello Redditi. Lo ha chiarito ufficialmente l’Agenzia delle Entrate in una FAQ pubblicata sul proprio sito, a ridosso dell’intervento della sottosegretaria Lucia Albano in Commissione Finanze alla Camera. Ed è una piccola rivoluzione, che arriva proprio nel pieno della stagione dichiarativa e che snellisce finalmente gli obblighi di conservazione documentale per milioni di contribuenti.

Al posto dei vecchi scontrini della farmacia e delle ricevute del dentista, adesso è sufficiente scaricare il prospetto dettagliato delle spese sanitarie dal Portale TS (Tessera Sanitaria) e allegare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Una mossa che alleggerisce burocrazia e archivi casalinghi, ma che ha dei limiti precisi. Perché, come spesso accade nel sistema fiscale italiano, la semplificazione è vera ma non totale, e chi apporta modifiche alla dichiarazione precompilata deve comunque tornare al cartaceo.

La novità non riguarda solo chi compila il modello 730 precompilato: il chiarimento è valido anche per il modello Redditi, tipicamente utilizzato da partite IVA, lavoratori autonomi e contribuenti più strutturati. Una novità accolta con favore dai commercialisti, che fino a oggi erano costretti a richiedere al cliente ogni singolo documento cartaceo per dimostrare le detrazioni.

L’Agenzia ha sottolineato che il prospetto sanitario fornito dal sistema TS è sufficiente a patto che venga accompagnato da una dichiarazione sostitutiva, nella quale si attesta che il file corrisponde esattamente a quello scaricato dal portale. È il principio già affermato nella circolare n. 14/E del 2023, ora ribadito e reso operativo per la campagna fiscale in corso.

Attenzione però: il nuovo sistema funziona solo se la dichiarazione non viene modificata. Se il contribuente, o il CAF, interviene sui dati precompilati dall’Agenzia (ad esempio corregge un importo o aggiunge una spesa sanitaria non presente), allora scatta di nuovo l’obbligo di acquisire, verificare e conservare i singoli documenti di spesa. Questo perché in caso di modifiche è necessario ottenere il visto di conformità, e per farlo serve la prova “classica”, con tutta la documentazione in regola.

Se invece la dichiarazione viene accettata così com’è, il prospetto TS diventa l’unico documento richiesto, e consente una detrazione piena e formalmente corretta, senza passaggi cartacei. È una semplificazione importante anche per chi non utilizza la dichiarazione precompilata, ma preferisce presentarla in modalità ordinaria: anche in quel caso il prospetto è valido e può sostituire tutto il resto.

In sintesi: per chi non tocca i dati della precompilata, il Portale TS è più che sufficiente. Per chi modifica, invece, tornano in campo scontrini e fatture.

L’orientamento dell’Agenzia delle Entrate è chiaro: favorire la semplificazione e la digitalizzazione, ma senza rinunciare alla tracciabilità nei casi più delicati. Il principio è: fidarsi, ma verificare, specialmente se si discosta dal tracciato fiscale ufficiale.

Questa novità può sembrare tecnica, ma ha un impatto diretto sulle abitudini fiscali di milioni di italiani. Perché l’archivio di scontrini sotto il magnete del frigorifero o nascosto in fondo al cassetto del corridoio è da sempre un pezzo di folklore fiscale. Ora, finalmente, potrebbe restare solo un ricordo.

Per molti contribuenti, il vero salto culturale sarà fidarsi della macchina e non più della carta. Ma con la possibilità di scaricare tutto dal Portale Tessera Sanitaria e allegare una semplice autocertificazione, il Fisco italiano fa un passo concreto verso la modernità, almeno per chi è pronto a lasciarsi alle spalle la calcolatrice a nastro e il raccoglitore ad anelli.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori