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Favria, 22 donatori per la vita: una gesto inestimabile

Diciotto sacche raccolte il 30 luglio al Centro Incontri Anziani, tra nuovi volontari e gesti che parlano più di mille parole

Favria, 22 donatori

Favria, 22 donatori per la vita: una gesto inestimabile

Non servono riflettori, né discorsi solenni. A Favria, mercoledì 30 luglio, a parlare sono stati i gesti silenziosi di ventidue persone che hanno deciso di donare il sangue. Un numero – il 22 – che nella simbologia rappresenta la concretezza, la costruzione, il sogno che diventa realtà. E qui, senza clamore, ventidue cuori hanno trasformato un’ora del proprio tempo in possibilità di vita per qualcun altro.

Alla fine della giornata, sono state 18 le sacche di sangue effettivamente raccolte. A queste si aggiungono due donatori temporaneamente non idonei, due visite di controllo e una nuova donatrice, accolta con entusiasmo. Un risultato importante, frutto di organizzazione, impegno e senso civico. Le sacche sono state suddivise in base ai gruppi sanguigni: 0− (1), 0+ (10), A− (1), A1+ (4), B+ (2), A+ (1). Numeri che, per chi ha bisogno di una trasfusione, possono fare la differenza tra l’attesa e la cura, tra la paura e il sollievo.

La raccolta si è svolta presso il Centro Incontri Anziani, grazie anche alla disponibilità del suo presidente Santo Murano. Fondamentale il lavoro del Direttivo dell’associazione donatori, che continua a costruire fiducia e partecipazione intorno a una pratica spesso data per scontata, ma essenziale per la sanità pubblica. Donare sangue significa regalare tempo, salvare vite, trasformare un bisogno medico in un atto d’amore.

Non è un caso che in un mondo sempre più veloce e frammentato, il valore della donazione anonima e gratuita acquisti ancora più forza. Non c’è ritorno economico, non c’è fama, ma c’è qualcosa di più: il segno che si lascia nella vita di chi riceve e, non di rado, anche in quella di chi dona. È un’esperienza che cambia la percezione delle cose, che restituisce un senso di appartenenza e umanità.

Favria, con i suoi numeri piccoli ma potenti, dimostra che la solidarietà esiste, esce di casa, prende appuntamento, si presenta puntuale e porge il braccio senza esitazione. Un atto semplice, ma mai banale. Perché non si dona solo sangue, si dona fiducia nel futuro.

L’auspicio ora è che nuovi volontari si uniscano a questo percorso. Che quel gesto solitario diventi scelta collettiva, cultura condivisa, consapevolezza diffusa. Le prossime raccolte saranno altre occasioni per ribadire che la generosità è una forza discreta, ma potentissima.

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