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29 Luglio 2025 - 12:07
Non paghi? Non mangi: a Caluso i figli dei morosi restano fuori da mensa e servizi scolastici
Non sarà più possibile usufruire della mensa scolastica a Caluso se non si è in regola con i pagamenti. Lo stesso principio varrà per il trasporto scolastico, il pre e post scuola e persino per il centro estivo. È quanto prevede il nuovo regolamento comunale sui servizi scolastici, approvato nei giorni scorsi e destinato a entrare in vigore dal prossimo anno educativo. Un cambio di passo netto, che introduce regole stringenti per famiglie morose, con controlli più severi e l’obbligo di rientrare nei pagamenti per continuare a usufruire dei servizi.
La novità principale riguarda la gestione delle morosità: se un utente accumula più di 10 pasti non pagati, scatterà un primo avviso bonario con invito a saldare entro 15 giorni. Se il debito non verrà sanato, seguirà un secondo sollecito tramite raccomandata A/R, con spese postali a carico del destinatario. Trascorsi altri 15 giorni senza alcun pagamento, il Comune attiverà le procedure di recupero forzoso del credito, interrompendo nel frattempo l’erogazione dei servizi.
Tutto ruoterà attorno a una nuova piattaforma digitale, unico strumento per gestire iscrizioni, rinnovi, pagamenti e controlli. Le famiglie potranno così monitorare il saldo in tempo reale, accedere al sistema Pago PA per ricaricare i conti dei figli o attivare un addebito bancario diretto. Ma anche in questo caso, in caso di due mensilità consecutive non saldate, l’addebito verrà sospeso automaticamente e si dovrà ricorrere al pagamento manuale.
Sul versante delle misure sociali, è stata introdotta l’esenzione dal pagamento del trasporto per gli alunni con disabilità certificate. Resta invece ferma la linea dura per tutti gli altri utenti, anche in riferimento al centro estivo: chi non ha saldato i debiti precedenti – anche di un solo servizio scolastico – non potrà iscrivere i figli alle attività estive comunali.
Il nuovo regolamento sembra voler mandare un messaggio chiaro: i servizi scolastici non sono più “a credito”. Si paga prima, e si usufruisce poi. Il Comune si affida così a strumenti tecnologici per aumentare l’efficienza, ma anche per scoraggiare il fenomeno delle morosità croniche, spesso tollerate in passato con flessibilità e deroghe.
A livello pratico, la svolta avrà un impatto immediato per decine di famiglie. Fino a oggi, infatti, era possibile proseguire temporaneamente con i servizi anche in caso di debiti pendenti, salvo poi tentare un recupero a posteriori. Con il nuovo sistema, invece, chi non paga viene escluso, e l’accesso a mensa, trasporto o assistenza scolastica viene bloccato in automatico.
Una scelta che inevitabilmente riapre il dibattito sul rapporto tra diritti e doveri nel sistema scolastico pubblico. Da una parte c’è la necessità, tutta amministrativa, di contenere i costi e evitare che le morosità ricadano sull’intera collettività. Dall’altra, il rischio di colpire famiglie fragili, che per difficoltà economiche reali si ritrovano escluse da servizi essenziali per i figli.
Al momento, l’Amministrazione comunale non ha previsto meccanismi di rateizzazione automatica o fondi di solidarietà specifici, ma si riserva di valutare singolarmente le situazioni di comprovato disagio.
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