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Quando il cielo piange: Andrea Vuolo ricorda Claudia Adamo, meteorologa Rai scomparsa a 51 anni

In Rai ha creato il “Green Meteo” per i più giovani e lavorato con Legambiente, monitorando l’impatto climatico

Claudia Adamo aveva 51 anni. Nel tondo, con il collega Andrea Vuolo

Claudia Adamo aveva 51 anni. Nel tondo, con il collega Andrea Vuolo

"Cara Claudia, grazie per tutto quello che mi hai insegnato in questi anni. È stato un privilegio averti avuta come collega e amica. Non ti dimenticherò mai." Con queste parole, semplici e dolenti, Andrea Vuolo, meteorologo RAI originario di Ciriè, ha voluto dare il suo addio a Claudia Adamo, responsabile di Rai Meteo, scomparsa a soli 51 anni. Un messaggio che va oltre la cortesia professionale: è la voce di una comunità scientifica che si ritrova improvvisamente più povera, ma anche di un territorio, il nostro, che attraverso Vuolo sente di perdere un riferimento importante, umano prima ancora che professionale.

Claudia Adamo, romana, era una meteorologa di razza, in senso pieno. Figlia d’arte, il padre Luciano Adamo, ufficiale dell’Aeronautica Militare, era stato uno dei primi meteorologi in video su Rai2 negli anni ’90. Claudia aveva scelto la stessa strada, ma senza mai fermarsi alla superficie delle previsioni: si era laureata in Fisica dell’atmosfera all’Università di Tor Vergata, poi dottorato a Ferrara, e collaborazioni di rilievo con enti di altissimo profilo, dal Cnr alla Nasa, passando per Legambiente, con cui aveva lavorato sull’impatto dei cambiamenti climatici in Italia. Scienza, comunicazione e impegno sociale si fondevano nel suo lavoro con naturalezza luminosa.

In RAI era diventata una figura di riferimento. Non solo ospite fissa di telegiornali e trasmissioni – la ricordiamo a Weekly e a La Vita in Diretta, dove Alberto Matano le ha dedicato un addio carico di commozione – ma anche sperimentatrice instancabile: aveva creato il format Green Meteo per Rai Gulp, uno spazio educativo per raccontare la meteorologia ai più giovani, con un’attenzione speciale per l’ambiente e la consapevolezza ecologica.

Ma per Andrea Vuolo, che con lei ha condiviso studi, dirette, redazioni e scambi quotidiani, Claudia era anche un’amica, una guida, una compagna di viaggio, nella difficile arte di spiegare il tempo che fa – e quello che verrà – al grande pubblico. Il suo post, pubblicato su Facebook, ha toccato corde profonde: “Non ti dimenticherò mai” non è solo un’espressione di dolore, ma il riconoscimento sincero di un’eredità che va ben oltre i modelli atmosferici e le carte sinottiche.

Vuolo, da anni volto della meteorologia scientifica e divulgativa, porta con sé un pezzo di quella passione condivisa, coltivata con rigore ma anche con la leggerezza di chi sa che per raccontare la complessità della natura serve prima di tutto empatia. In questo, Claudia Adamo era una maestra. Il suo modo di spiegare i fenomeni estremi, l’alternanza tra siccità e umidità al suolo, i venti caldi e le perturbazioni in arrivo, aveva una qualità rara: rendeva tutto accessibile senza mai banalizzare, conservando la forza educativa della scienza, anche nei contesti più divulgativi.

Chi l’ha conosciuta la descrive come una donna piena di luce, come ha scritto Alberto Matano nel suo messaggio: «Con il tuo sorriso e i tuoi occhi pieni di luce illuminavi il meteo anche quando il cielo era pieno di nubi». Ecco forse la metafora più precisa per raccontarla: una meteorologa capace di far trasparire il sole attraverso lo schermo, persino nelle giornate più grigie.

La sua scomparsa improvvisa lascia un vuoto non solo nella redazione Rai Pubblica Utilità, ma nell’intero mondo della meteorologia italiana. La perdita è profonda, e lo è anche per chi, come Vuolo, porta avanti con passione lo stesso mestiere. Ciriè e il suo circondario, che negli anni hanno seguito il lavoro di Andrea con orgoglio, oggi lo accompagnano idealmente in questo dolore.

Claudia Adamo era, ed è, un punto di riferimento, un esempio di come si possa unire rigore scientifico, responsabilità sociale e comunicazione autentica. La sua voce, spesso dolce ma sempre chiara, continuerà a risuonare nei progetti che ha avviato, nei colleghi che ha formato, nei telespettatori che ha raggiunto.

E anche nei saluti di chi, come Andrea Vuolo, sa che le vere amicizie non finiscono col tempo, ma con esso si intrecciano, come i venti che lei amava raccontare.

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