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23 Luglio 2025 - 19:06
Caso bambini fantasma, Ferrero replica alla maggioranza: “Non sono una spia. E non mi dimetto”
Non farà nessun passo indietro. Non chiederà scusa. E, soprattutto, non accetta la parte dell’imputato. A una settimana dalla tempesta politica esplosa in Consiglio comunale, Riccardo Ferrero rompe il silenzio e replica per l’ultima volta alle accuse della sua stessa maggioranza.
Mercoledì 23 luglio, esattamente otto giorni dopo il Consiglio comunale del 15 luglio, il consigliere Riccardo Ferrero – eletto con la lista Impegno Comune per Lauriano e Piazzo, che sostiene la sindaca Mara Baccolla – decide di chiudere la questione. Ma lo fa con un testo che suona come una pietra tombale sul rapporto con l’attuale giunta.
“Ecco la ragione per cui non ho ritenuto informare autorità istituzionali, servizi sociali, servizi scolastici ed ASL” – scrive Ferrero – “Non faccio la ‘spia’ di professione, né tanto meno intendo imporre scelte che non mi spettano singolarmente. Se uno trova un muro di silenzi non credo sia elegante infrangerlo, tanto meno non avendone né competenza né obbligo di alcun genere!”.
Il riferimento è alla polemica esplosa dopo la sua interrogazione sul caso dei due fratellini invisibili, Rayan e Noha, vissuti per anni senza documenti né scuola né cure mediche in un cascinale isolato sulla collina. Ferrero aveva chiesto chiarimenti pubblici in aula, sostenendo che “più di una persona in amministrazione, compreso il sottoscritto, era al corrente” della vicenda. Una dichiarazione che aveva spinto la maggioranza a emettere un duro comunicato: “Ferrero sapeva e non ha fatto nulla. Si dimetta”.
Lui oggi risponde punto per punto. E lo fa senza mezzi termini. “Chiedere spiegazioni su una situazione creatasi mi è sembrato doveroso ed istituzionale. Era di spettanza solo a chi aveva l'obbligo prendere provvedimenti”. E aggiunge: “Tengo inoltre a sottolineare che la vicenda ha avuto una notevole risonanza mediatica prima ancora di quando io abbia chiesto chiarimenti in merito”.
Insomma: Ferrero ribadisce di aver agito con correttezza e secondo coscienza. Nessuna omissione, nessuna responsabilità diretta. Il caso era già pubblico quando ha deciso di intervenire. E proprio per questo, rigetta al mittente ogni accusa.
Ma la parte più velenosa arriva sul finale. “Ormai gridare ‘al lupo al lupo’ e definire abietto qualcuno è modalità consueta, specialmente in politica, in particolare da parte di incapaci a prendere decisioni fondamentali, coerenti e costruttive”. Un affondo chiaro, diretto, durissimo. Non solo contro la giunta, ma contro l’intero stile amministrativo della maggioranza.
Le dimissioni? Nemmeno a parlarne. E neppure un accenno di scuse. “A chi, e perché dovrei chiederle?” – lascia intendere, con tono sferzante.
Nel giro di sette giorni, il caso dei bambini fantasma di Lauriano si è trasformato in una resa dei conti tutta politica. Non tra maggioranza e opposizione, ma tra chi fino a ieri sedeva fianco a fianco negli stessi banchi. Ora il clima è irrespirabile. E il Consiglio comunale si prepara ad affrontare una lunga stagione di fratture, veleni e recriminazioni. Con una domanda aperta sul tavolo: quanto durerà ancora questa maggioranza?
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