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17 Luglio 2025 - 12:40
Scontro in Consiglio a Lauriano: maggioranza scarica Ferrero sul caso dei fratellini fantasma
Scoppia il caso politico in Consiglio comunale a Lauriano. A innescarlo, in maniera del tutto inattesa, non è l’opposizione ma un consigliere della stessa maggioranza: Riccardo Ferrero, eletto nella lista civica Impegno Comune per Lauriano e Piazzo, la stessa che sostiene la sindaca Mara Baccolla. Ferrero ha presentato un’interrogazione formale sul caso dei due bambini “fantasma” vissuti per anni isolati nel bosco, chiedendo conto alla prima cittadina delle tempistiche e delle mancate segnalazioni.
«A mia cognizione più di una persona di codesta amministrazione, compreso il sottoscritto, era al corrente della situazione creatasi a suo tempo nella sua interezza», ha scritto Ferrero nel documento ufficiale, depositato in Comune e discusso martedì 15 luglio in Consiglio. Parole pesanti, che hanno fatto esplodere le tensioni già latenti all’interno della maggioranza.
Secondo il consigliere, la giunta avrebbe avuto modo di sapere prima, molto prima, delle condizioni in cui vivevano i due fratellini Rayan e Noha, di 9 e 6 anni, ritrovati dai carabinieri nel mese di aprile in un cascinale isolato, completamente sconosciuti allo Stato: niente anagrafe, niente scuola, niente pediatra, nessun documento. Invisibili. Una storia che ha scioccato l’opinione pubblica e che ha visto l’attivazione dei servizi sociali e l’affido dei minori a comunità protette, su ordine del Tribunale dei Minori.
Riccardo Ferrero consigliere comunale di maggioranza a Lauriano
Ferrero ha chiesto pubblicamente che il caso venisse illustrato in aula, mettendo in imbarazzo la sindaca e l’intero esecutivo. Una richiesta inedita, provenendo da chi siede tra i banchi della maggioranza. Il tono dell’intervento, volutamente critico, ha posto interrogativi diretti su chi sapesse e su cosa sia stato (o non sia stato) fatto.
La risposta della giunta non si è fatta attendere. Con un comunicato stampa dai toni durissimi, il gruppo consiliare di maggioranza ha preso le distanze da Ferrero, accusandolo apertamente di comportamento «ambiguo e potenzialmente strumentale». Ancora più netto il passaggio in cui si afferma che «a fronte di questo comportamento, che nulla ha avuto a che vedere con la tutela dei minori», la maggioranza ha chiesto a Ferrero di dimettersi.
Una richiesta forte, maturata – si legge nel documento – «non solo dall’ultima sua uscita pubblica, ma anche da un insieme di comportamenti reiterati, palesemente in contrasto con la linea etica e politica dell’attuale Amministrazione». Un atto che certifica lo strappo e, con ogni probabilità, rende ormai insanabile la frattura politica all’interno della compagine guidata da Mara Baccolla.
Il gruppo Impegno Comune per Lauriano e Piazzo, nel prendere formalmente le distanze, ha anche sollevato dubbi etici sulla condotta dello stesso Ferrero: «Se tale consapevolezza era reale e pregressa – scrivono – ci si chiede per quale ragione egli non abbia ritenuto di informare tempestivamente alcun organo competente, né le autorità istituzionali né i servizi sociali né tantomeno il Consiglio Comunale, limitandosi invece a rendere pubblica tale informazione soltanto oggi».
Ma la nota non si ferma alla critica politica. Denuncia anche il rischio di «strumentalizzazione politica di tematiche tanto delicate» e condanna la «irresponsabile esposizione mediatica» che avrebbe danneggiato la riservatezza dei minori coinvolti. In sostanza: Ferrero avrebbe trasformato una vicenda che richiedeva discrezione in un caso politico, esponendo i bambini a una visibilità mediatica non necessaria e dannosa.
A onor del vero, il caso è finito su tutti i media nazionali - tv, giornali, siti internet - ancor prima dell'interrogazione di Ferrero.
Una posizione, quella della maggioranza, ribadita nella serata del 15 luglio e letta in aula, di fronte a un pubblico presente e a un’opposizione che, per una volta, è rimasta spettatrice. Perché il conflitto è tutto interno alla maggioranza.
Un conflitto che apre interrogativi anche sul futuro dell’amministrazione: cosa farà ora Ferrero? Accoglierà l’invito a dimettersi?
Resterà in Consiglio, magari come battitore libero? E con quale legittimità politica?
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