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22 Luglio 2025 - 16:02
Dalle torri medievali al Castello di Foglizzo: domenica 27 luglio il fascino segreto dei castelli torinesi torna ad aprirsi al pubblico
Arte, storia e paesaggio si intrecciano tra le mura antiche dei castelli che domenica 27 luglio apriranno le porte al pubblico per una nuova giornata della rassegna Castelli Aperti, il circuito che valorizza il patrimonio architettonico e culturale piemontese. Anche la provincia di Torino partecipa con una selezione ricca e diversificata di luoghi, ciascuno con caratteristiche uniche, tra fortezze medievali, residenze nobiliari, giardini formali e allestimenti contemporanei. Un’occasione non solo per gli appassionati di storia, ma per chi cerca esperienze culturali autentiche e una pausa rigenerante immersa nella bellezza.
Il cuore pulsante della giornata sarà, come sempre, il Castello e Parco di Masino a Caravino, uno dei beni simbolo del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI). Incastonato tra le colline del Canavese, il complesso aprirà dalle 10 alle 18, offrendo una visita completa a interni e giardini, al costo di 15 euro (8 euro il ridotto, ingresso gratuito per gli iscritti FAI). Oltre alle sale affrescate e ai saloni barocchi, il vero protagonista sarà il parco secolare, con il suo labirinto verde e la vista spettacolare sulla piana di Ivrea. Masino non è solo un castello: è una narrazione vivente di sette secoli di storia aristocratica.
Non lontano, a Foglizzo, il castello comunale accoglierà i visitatori nel pomeriggio con tre turni di visita guidata (alle 15, 16 e 17), aprendo le stanze che raccontano la trasformazione di una roccaforte difensiva in dimora signorile. Un’occasione rara per scoprire architetture stratificate, cortili nascosti e antichi documenti conservati nell’archivio comunale. Il biglietto sarà gratuito o a offerta libera, ma prenotazione consigliata per gestire al meglio i flussi.
A Chieri, nella frazione di Pessione, il Castello di Castelguelfo propone invece due visite guidate esclusive, alle ore 11 e alle 15. Poco conosciuto al grande pubblico, questo maniero racchiude un’anima agricola e industriale, legata al paesaggio collinare e alla viticoltura. Con un biglietto di 10 euro (6 il ridotto), sarà possibile esplorare gli interni, i giardini e conoscere la storia della tenuta che si è trasformata nel tempo da fortilizio a residenza padronale.
Chi ama i giardini d’epoca potrà trovare a Piossasco, presso Casa Lajolo, una delle tappe più affascinanti. Qui si entra in una dimora privata del Settecento, ancora oggi abitata, dove la visita guidata conduce attraverso giardini all’italiana, orti terrazzati, stanze arredate e racconti di famiglia. L’ingresso (10 euro) consente di entrare in un mondo intimo e raffinato, dove architettura, natura e memoria si fondono in armonia.
A Pralormo, il celebre castello sarà visitabile con orario continuato, dalle 10 alle 18 (9 euro, 8 il ridotto). Residenza dei conti Beraudo, il castello conserva ancora gli arredi originali e una preziosa collezione di oggetti d’uso quotidiano e memorabilia, testimoni della vita della nobiltà rurale tra Ottocento e Novecento. È anche il luogo che ogni primavera ospita “Messer Tulipano”, ma d’estate mostra il suo volto più raccolto e intimo.
Gran finale a San Secondo di Pinerolo, dove il Castello di Miradolo offrirà una giornata estesa, dalle 10 alle 20.30. Qui la visita diventa un’esperienza culturale immersiva, tra arte contemporanea, musica e parco romantico all’inglese. Il biglietto da 15 euro include non solo la visita al castello, ma anche l’accesso alle mostre temporanee curate dalla Fondazione Cosso, sempre attente al dialogo tra linguaggi artistici diversi e all’apertura a un pubblico eterogeneo.
Il progetto Castelli Aperti, nato per promuovere la conoscenza del patrimonio diffuso piemontese, rappresenta oggi una delle reti culturali più capillari e longeve d’Italia. Non si limita a rendere accessibili luoghi altrimenti chiusi o poco noti, ma costruisce occasioni di racconto e consapevolezza, valorizzando le specificità di ogni sito e stimolando un turismo lento, rispettoso, radicato nel territorio.
In un momento in cui la fruizione culturale tende a concentrarsi nei grandi centri, iniziative come questa rilanciano l’idea che anche i piccoli comuni, le colline e i borghi minori siano custodi di tesori straordinari, da vivere con calma e curiosità.
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