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19 Luglio 2025 - 19:10
Patronale di Chivasso, si cambia: la Pro loco è "congelata", fa tutto il Comune! Spariscono i "Borghi in Piazza" di Pasteris
È ufficiale: la Festa Patronale del Beato Angelo Carletti 2025 non sarà più curata dalla Pro Loco L’Agricola, come accadeva da decenni. A prendersi in carico l’organizzazione, ora, è direttamente Palazzo Santa Chiara, con in regia il sindaco Claudio Castello e l’assessore alla Cultura Gianluca Vitale. Un cambio epocale che segna la fine — per ora — del sodalizio tra la città e una delle sue associazioni più emblematiche, travolta negli ultimi mesi da un’inchiesta giudiziaria che ne ha minato la credibilità.
È il terremoto seguito all’indagine della Procura di Ivrea sul presidente Davide Chiolerio ad aver innescato la frattura.
Il fascicolo per truffa ai danni dello Stato — legato alla gestione di contributi pubblici ministeriali durante la pandemia — ha messo sotto la lente d’ingrandimento le finanze dell’associazione, compresi i fondi erogati dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Chivasso.
La Guardia di Finanza lo scorso marzo ha sequestrato documenti, dispositivi informatici e verbali. E se l’inchiesta è ancora in corso, le conseguenze sono già visibili: l’Agricola non compare in alcun evento del calendario estivo e, di fatto, è congelata.
Una situazione inedita, su cui ha pesato certamente la scelta del direttivo di non sfiduciare Chiolerio, ma anzi di rinnovargli pubblicamente la fiducia.
Davide Chiolerio presidente dell'Agricola
A sopperire all’assenza della Pro Loco ci pensa il Comune. Lo fa approvando una delibera di Giunta, la n. 158 del 17 luglio 2025, con cui si affida completamente all’amministrazione la cabina di regia della festa, coinvolgendo associazioni locali, borghi, frazioni e addirittura le Pro Loco dei comuni limitrofi, ma — significativamente — non l’Agricola. Una scelta obbligata, forse, ma che suona anche come una presa di distanza politica, una linea di demarcazione netta. E se Claudio Castello resta ufficialmente il primo cittadino, non sfugge a nessuno che per Gianluca Vitale, da mesi in rampa di lancio per succedergli nel 2027, si tratta di un’occasione d’oro. Una “vetrina”, come dicono a Chivasso. Ogni post firmato “Chivasso C’è”, ogni locandina, ogni palco montato in piazza sarà, di fatto, anche una tappa nella sua corsa elettorale.
Il programma, intanto, c'è ed è corposo. Prevede eventi dal 22 agosto al 7 settembre. La festa inizia con una serata spagnoleggiante — la “Notte Rossa. El Ritmo de la Vuelta” — e culmina con la messa solenne, la processione, i concerti, lo street food, il dj set e lo spettacolo pirotecnico.
Non mancano la Fiera Regionale del Beato Angelo Carletti, il Gran Mercato del Mercoledì, e un evento sul Po curato dagli Amici del Po.
Ma il dettaglio che più fa rumore è l’assenza della storica “Serata dei Borghi in Piazza” lungo via Torino, ideata e voluta dall’allora presidente Bruno Pasteris. Quella serata — che per molti era il cuore della festa, momento identitario in cui borghi e frazioni riempivano l'isola pedonale e i chivassesi affollavano i portici — non si terrà più com'è stato per tanti anni.
Al suo posto, la "Serata 'dla Tola" al Foro Boario: parteciperanno quasi tutte le frazioni e due borghi della città, che proporranno le loro specialità. Ma, è ovvio, non potrà essere la stessa cosa.
Un ridimensionamento? Un tentativo di riforma? O solo un modo per prendere le distanze dal passato?
Staremo a vedere. La vera incognita però è un’altra.
Intanto, sorge un'altra inevitabile domanda: dopo la Patronale, che ne sarà del Carnevale Storico del 2026?
Anche quello — manco a dirlo — è sempre stato curato dall’Agricola. E se l’associazione resta “congelata”, è facile immaginare che anche il Carnevale rischi di finire nel "freezer", almeno fino a quando l’inchiesta non sarà chiusa. Il punto è che, ad oggi, l’Agricola non ha fatto un passo indietro. Il presidente Chiolerio è ancora lì, ben saldo alla guida, protetto da un direttivo che ha deciso di fare quadrato, malgrado i dubbi, le perplessità e l’indagine in corso. E il Comune? Silenzio. Nessun annuncio, nessuna rassicurazione. Solo un lento scivolare verso l’ignoto.
Già a marzo, quando la notizia dell’inchiesta era esplosa, il silenzio di Castello e Vitale aveva lasciato sgomenti. Nessuna dichiarazione ufficiale. Nessuna conferenza stampa. Nessuna parola, nè di conforto nè di solidarietà.
In attesa di sapere se l’Agricola risorgerà o verrà definitivamente archiviata, resta la realtà: la Pro loco che ha segnato un’epoca è oggi fuori gioco. E i chivassesi, per la prima volta, festeggeranno il Beato Angelo senza il cuore di chi che per anni ha fatto battere la festa.
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