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Bene confiscato alla Mafia in Canavese: nascerà un centro per le famiglie

Un immobile in via Santa Maria 35 sarà destinato a fini sociali

Bene confiscato alla Mafia in Canavese: nascerà un centro per le famiglie

Bene confiscato alla Mafia in Canavese: nascerà un centro per le famiglie

Se ne è parlato poco, molto meno rispetto a quanto era avvenuto per quelli di Cuorgnè, ma anche Pont ospita sul proprio territorio un bene confiscato alla Mafia. È ubicato in via Santa Maria 35 e dal 31 maggio 2024 è stato affidato al C.I.S.S. 38.

Non si tratta ovviamente di un fiore all’occhiello che un paese possa sfoggiare con orgoglio ma la triste realtà è questa e la cosa migliore da fare, quando si ha a che fare con una presenza così ingombrante, è riutilizzarla per finalità sociali: esattamente ciò che alla criminalità organizzata dà più fastidio. L’amministrazione di Pont mostra di voler percorrere questa strada partecipando insieme al citato Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali all’apposito bando regionale che prevede l’erogazione di contributi per “interventi volti a consentire il riutilizzo e la fruizione sociale dei beni confiscati alle mafie”.

La proposta progettuale messa a punto dal Consorzio è denominata “PONTi familiari” e si pone l’obiettivo di realizzare un centro per le famiglie nelle aree montane del Canavese. Si tratta per ora – come detto sopra – di una “proposta di progetto” che non comporta spese a carico del bilancio comunale.

Di spese si parlerà se e quando il contributo verrà erogato.

La determina dirigenziale con cui la Regione ha fissato le regole per partecipare al bando e predisposto i moduli relativi risale al 7 maggio 2025; il 15 luglio il Comune di Pont ha ricevuto dal C.I.S.S. la proposta progettuale e quello stesso giorno la giunta si è riunita per deliberare, autorizzando il sindaco a sottoscrivere la domanda di partecipazione. Autorizzazione che è stata concessa all’unanimità.

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