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19 Luglio 2025 - 23:02
Castellamonte ricorda Massimo Viglierco: una targa per il vigile del fuoco scomparso
Era il 19 luglio 2023. Un pomeriggio d’estate, il cielo terso sopra la provinciale 222, la strada che taglia il Canavese tra Castellamonte e Cuorgnè. Quel giorno, un mezzo dei Vigili del Fuoco uscì di strada e si schiantò contro una cancellata. Dentro la cabina c’era Massimo Viglierco, 55 anni, di Cuorgnè. Lo estrassero dalle lamiere ancora vivo, lottò fino all’ultimo al Giovanni Bosco di Torino. Ma non ce l’ha fatta.
Due anni dopo, nello stesso punto, una targa. Una targa che dice tutto, senza urlare. Una targa che fa memoria. È stata scoperta nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 19 luglio 2025, da chi non ha mai smesso di ricordare. Perché Massimo era uno di quelli che lasciava il segno. Un collega amato, un uomo rispettato, un amico vero.
C’era tanta gente, oggi. Tanti sindaci: Pasquale Mazza di Castellamonte, quello di Rivarolo, il vice di Cuorgnè. C’erano i Vigili del Fuoco di Ivrea, Castellamonte, Cuorgnè, Rivarolo. C’erano gli amici dell’associazione volontari, c’era il mitico Gino Gronchi, c’erano gli amministratori, c’era la gente. A portare conforto alla famiglia, ma anche a rendere onore a un uomo che aveva fatto del servizio il suo modo di stare al mondo.
A rendere possibile la realizzazione della targa, ci hanno pensato in tanti. Innanzitutto l’Associazione Vigili del Fuoco Volontari Gino Gronchi guidata dalla presidente Roberta Verné, il consigliere regionale Mauro Fava, che ne fa parte, il vigile del fuoco Armando Vallero, il sindaco Pasquale Mazza, e l’artista Brenno Pesci, che ha tradotto in segno visibile il dolore di una comunità.
“Massimo era uno di noi. Uno di quelli veri, che non si tirano mai indietro”, ha detto uno dei colleghi, con la voce spezzata dall’emozione.
Non ha potuto esserci fisicamente, ma ha voluto comunque esserci con un messaggio il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Alessandro Paola. Il testo è stato letto al termine della cerimonia, accompagnato da un lungo applauso. E non poteva essere altrimenti. Perché Massimo Viglierco, prima di essere un vigile del fuoco, era un punto di riferimento per tanti. Aveva iniziato a Cuorgnè, da volontario. Poi Torino, poi Ivrea. Sempre presente, sempre affidabile. Sempre con quel sorriso che chi l’ha conosciuto non può dimenticare.
Ora quella targa, lì dove tutto è finito, dice che il suo nome non sarà mai cancellato. Dice che il ricordo è più forte della morte. E che il suo esempio continuerà a parlare, anche a chi non l’ha mai conosciuto.
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