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18 Luglio 2025 - 12:18
L' estate musicale del Torinese tra Mendelssohn Festival e Organalia
Nel cuore dell’estate torinese, la musica classica si fa racconto vivo e partecipato grazie a due rassegne che intrecciano giovani promesse, maestri affermati e strumenti storici. Da un lato il Mendelssohn Festival – International Summer Concerts and Cours a Giaveno, giunto alla sua dodicesima edizione e ormai punto di riferimento per la formazione pianistica e l’alta divulgazione musicale. Dall’altro Organalia, che dopo aver animato Romano e Chiaverano torna nel Canavese con due nuovi concerti in programma ad Andrate e Corio, celebrando organi restaurati e repertori preziosi.
Il Mendelssohn Festival, in calendario dal 27 luglio al 3 agosto nella chiesa dei Batù a Giaveno, si presenta con un format rinnovato, orientato sempre più al coinvolgimento delle nuove generazioni. Accanto ai concerti serali con grandi nomi del concertismo internazionale, i matinée saranno interamente dedicati ai giovani musicisti provenienti dai Conservatori italiani, che avranno così l’occasione di esibirsi davanti a un pubblico vero, affiancando i propri maestri sul palco e imparando da esperienze condivise.
Cuore pulsante del Festival resta la Masterclass di alto perfezionamento pianistico, guidata dal maestro Ippazio Ponzetta, noto per le sue incisioni e tournée in Europa, e da Gabriele Braga, suo ex allievo oggi docente. Gli studenti selezionati potranno ricevere borse di studio, partecipare a lezioni-conferenza aperte al pubblico e vivere un’intera settimana di formazione intensiva in un clima dichiaratamente informale, ma ricco di stimoli. È questa la forza del progetto: accogliere e istruire, senza barriere, favorendo il dialogo tra età, esperienze e percorsi differenti.
Tra gli ospiti attesi figurano Pavel Ionescu, Valerio Premuroso e Angelo Castaldo, protagonisti di concerti serali che uniranno al virtuosismo un’impronta pedagogica, offrendo anche spunti di riflessione sui metodi di studio e sulla costruzione della carriera musicale. Gli under 14 avranno accesso gratuito, perché l’obiettivo dichiarato è far innamorare i più piccoli della musica classica attraverso l’ascolto diretto, la vicinanza con gli interpreti e il fascino della scoperta.
Sul fronte della musica antica e degli strumenti storici, Organalia continua il suo viaggio nel patrimonio organistico del Piemonte, riportando alla luce organi settecenteschi e restituendoli alla collettività grazie a concerti di alta qualità. Sabato 19 luglio ad Andrate, nella chiesa di San Pietro in Vincoli, sarà valorizzato lo strumento costruito da Carlo Silvestro Velatta nel XVIII secolo, restaurato e mantenuto dalla Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini. In programma un recital interamente al femminile con il mezzosoprano Marta Fumagalli e Alessia Torello Viera all’organo, fresca di maturità al Liceo Lagrangia di Vercelli e già la più giovane interprete della rassegna.
La serata proporrà un affascinante percorso musicale che parte dalla polifonia medievale e arriva al Barocco europeo, con brani di Frescobaldi, Gabrieli, Buxtehude, Riccio e Ildegard von Bingen, combinando voce e tastiera in un gioco di contrasti e armonie antiche. Il giorno successivo, domenica 20 luglio a Corio, l’appuntamento sarà nella chiesa di San Genesio Martire con un concerto dedicato alla memoria dell’assessore Michele Nicolinti, recentemente scomparso.
L’organo protagonista, costruito dai Fratelli Concone nel 1752, dialogherà con la tromba di Simone Bottino, direttore della Banda di Cantoira, e con l’organista Luca Canneto, in un programma intitolato emblematicamente “Fantasmagorie barocche”, che metterà in luce la versatilità di entrambi gli strumenti attraverso pagine di Telemann, Viviani, Torelli, Strozzi e Pasquini. Anche in questo caso l’ingresso sarà a libera offerta, grazie al sostegno dei Comuni e al patrocinio della Città metropolitana di Torino.
Le due manifestazioni, pur diverse nelle forme e nei linguaggi, condividono un orizzonte comune: la valorizzazione della cultura musicale come esperienza viva e condivisa, capace di educare, emozionare e costruire comunità. Che si tratti di un giovane pianista alla sua prima masterclass o di un organo del Settecento tornato a suonare, il messaggio è lo stesso: la musica è un bene collettivo, da tramandare e custodire con intelligenza e passione.
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