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18 Luglio 2025 - 15:09
Raccolta differenziata oltre il 70%, ma a San Giorgio la vera sfida resta l’inciviltà quotidiana
A San Giorgio Canavese il dato è arrivato, e sulla carta è una buona notizia: nel mese di marzo, la raccolta differenziata ha superato il limite minimo regionale del 70%, attestandosi al 70,5%. Un piccolo scatto in avanti rispetto ai mesi precedenti, confermato dalla Società Canavesana Servizi, che registra il miglioramento come un segnale incoraggiante. Ma all’entusiasmo il sindaco Marco Baudino ha voluto aggiungere una certa cautela.
Secondo l’amministrazione, infatti, il risultato andrebbe letto con attenzione. Il miglioramento dell’indice, per quanto positivo, non deriverebbe da un reale calo della produzione di rifiuti non differenziati, ma semplicemente dalla maggiore durata del mese di marzo rispetto a febbraio. In sostanza: i rifiuti indifferenziati non sono diminuiti, e anzi sono cresciuti. Per questo il Comune ha chiesto ai cittadini un impegno più serio e costante.
Il nodo centrale della questione è proprio la riduzione dell’indifferenziato, perché ogni chilogrammo in più finisce col pesare sulle casse comunali e, di riflesso, sulle tasche dei cittadini. Minori volumi di rifiuti da smaltire significano costi più bassi per il servizio e quindi tasse meno pesanti. La raccolta differenziata, quindi, non è solo un dovere ambientale, ma anche una strategia concreta per contenere la tassa rifiuti e migliorare la gestione del territorio.
Un aiuto in questa direzione è arrivato dalle isole ecologiche, che oggi risultano più ordinate rispetto al passato. Questo grazie all’installazione di telecamere di videosorveglianza, che hanno scoraggiato comportamenti scorretti e ridotto gli abbandoni selvaggi. Le immagini registrate, tuttavia, raccontano ancora una realtà fatta di gesti incivili: sacchi lasciati fuori dai contenitori, rifiuti scaricati in fretta e in modo sbagliato, sporcizia diffusa intorno a punti di raccolta che dovrebbero restare puliti.
L’amministrazione ha spiegato che basta un singolo abbandono per innescare un effetto domino: un sacchetto lasciato a terra ne attira altri, trasformando spazi ordinati in micro-discariche a cielo aperto. Il Comune ha ricordato che questi comportamenti non solo sono sanzionabili, ma contribuiscono a vanificare gli sforzi collettivi per una gestione corretta dei rifiuti.
Il discorso si allarga anche agli spazi pubblici, sempre più frequentati con l’arrivo della bella stagione. San Giorgio vede ogni giorno passare famiglie, sportivi, ragazzi, persone con i propri cani, ma molte di queste presenze lasciano dietro di sé immondizia per terra, cartacce, bottigliette, resti di snack. Il sindaco ha espresso preoccupazione per una cultura dell’indifferenza che sembra radicata in parte della popolazione. Ci si abitua troppo facilmente a vedere sporco e a non intervenire. Si tende a considerare gli spazi pubblici come luoghi d’altri, e non come beni comuni da curare.
L’amministrazione comunale è convinta che migliorare la qualità della raccolta differenziata e ridurre l’indifferenziato sia possibile, ma solo con il contributo concreto di ogni cittadino. La tecnologia, i controlli e le isole ecologiche funzionano, ma da soli non bastano. Serve un cambio di mentalità, che porti ogni abitante a interrogarsi su dove finisce il proprio rifiuto, su come si presenta il proprio quartiere, e su che cosa si può fare per non peggiorare l’ambiente in cui si vive.
Il Comune ha scelto di non accontentarsi del risultato numerico. Anche se il 70,5% rappresenta un traguardo, resta un equilibrio fragile, facilmente compromesso da comportamenti superficiali. Il prossimo obiettivo, più ambizioso ma necessario, è quello di rendere la differenziata un’abitudine pienamente condivisa, e non solo un dovere imposto. E di combattere, ogni giorno, l’inciviltà che sporca e l’indifferenza che osserva senza agire.
Perché alla fine — è questa la convinzione dell’amministrazione — una comunità si misura anche da come tratta i suoi rifiuti.
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