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Gassino Torinese
16 Luglio 2025 - 22:27
Emergenza abitativa: a Gassino cresce il numero di famiglie in difficoltà (foto di repertorio)
Non è più solo questione di povertà. A Gassino Torinese, anche chi ha un lavoro rischia di perdere la casa. L’emergenza abitativa, per anni rimasta ai margini delle politiche pubbliche, è oggi una priorità assoluta. Lo conferma l’ultima riunione del Tavolo Sociale, convocata dall’Amministrazione comunale per affrontare quella che è stata definita una situazione «preoccupante», per dimensioni e gravità.
Nel silenzio generale, cresce una nuova fascia di disagio: persone che non avrebbero mai pensato di ritrovarsi in difficoltà. Non più solo disoccupati cronici o persone senza reddito, ma anche famiglie monoreddito, donne separate con figli, lavoratori precari e sottopagati che, pur percependo uno stipendio, non riescono a sostenere nemmeno le spese essenziali, a partire dall'affitto.
Un fenomeno che non accenna a rallentare, come dimostra l’analisi condotta dagli enti del territorio insieme al Cisa – il Consorzio intercomunale dei servizi sociali – considerato dalla giunta uno strumento «fondamentale», ma oggi insufficiente per contenere l’onda d’urto.
Tra le situazioni più drammatiche spiccano i casi di madri sole, vedove o separate, con figli a carico e un passato lavorativo che fatica a tradursi in un nuovo impiego. Senza una rete familiare alle spalle, diventano i volti più esposti di questa nuova povertà abitativa, più difficile da intercettare e affrontare con gli strumenti tradizionali del welfare.
Il Comune ha già messo in campo alcune misure d’urgenza: si valuta l’istituzione in bilancio di un fondo straordinario per l’emergenza abitativa e si stanno esplorando strategie mirate per prevenire le conseguenze più gravi, a partire dagli sfratti.
Un esempio concreto è arrivato proprio in queste settimane: una famiglia gassinese è riuscita a evitare la strada grazie alla rete attivata dal Tavolo Sociale e alla parrocchia, che ha offerto temporaneamente una sistemazione alternativa. Un piccolo risultato, che dimostra quanto il coordinamento tra istituzioni e volontariato possa produrre risposte efficaci, anche in tempi brevi.
Al centro del confronto resta anche il tema degli alloggi sfitti: abitazioni vuote, spesso da anni, che potrebbero essere restituite all’uso sociale. Il Comune ha riaperto il dialogo con l’ATC, l’Agenzia Territoriale per la Casa, per avviare interventi strutturati di recupero e destinare questi immobili alle fasce più fragili della popolazione.
I lavori del Tavolo riprenderanno a settembre con un obiettivo preciso: costruire una politica abitativa fondata su dati aggiornati, ascolto costante e azioni concrete. Perché oggi a Gassino, come altrove, può bastare una separazione o un contratto part-time per finire fuori casa, senza risorse e senza garanzie. E quando accade, la fragilità non è più un’eccezione: è la regola.
Non è più solo questione di povertà. A Gassino Torinese, anche chi ha un lavoro rischia di perdere la casa
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