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Emergenza abitativa, San Mauro corre ai ripari: il Comune cerca nuove case popolari

Il Comune farà da intermediario per il C.I.T. nel territorio sanmaurese. I cittadini possono fare le loro proposte di vendita fino al 21 luglio

Emergenza abitativa, San Mauro corre ai ripari

Emergenza abitativa, San Mauro corre ai ripari: il Comune cerca nuove case popolari. In foto: Giulia Guazzora

Il Comune di San Mauro Torinese prova a muoversi per affrontare l’emergenza abitativa. E lo fa pubblicando un avviso esplorativo per la ricerca di unità immobiliari da acquistare e mettere a disposizione del C.I.T. – Consorzio Intercomunale Torinese, che gestisce il sostegno alloggiativo temporaneo nei Comuni della cintura nord. La scadenza è fissata al 21 luglio 2025 alle ore 24. Chi ha un appartamento da vendere ha ancora qualche giorno per candidarlo, ma le condizioni sono piuttosto precise.

Il bando – approvato con determinazione dirigenziale n. 544/2025 – arriva dopo due delibere di Giunta, la n. 46 del 26 marzo e la successiva n. 109 del 25 giugno, che hanno autorizzato il Comune a cercare alloggi sul mercato da proporre all'acquisto da parte del C.I.T., con l’obiettivo di tamponare le situazioni più critiche. I casi seguiti dal consorzio sono quelli già in carico ai servizi sociali, o situazioni di emergenza certificata come sfratti, sgomberi e condizioni abitative incompatibili con la salute e la dignità delle persone.

Giulia Guazzora

Nel dettaglio, l’Amministrazione intende raccogliere offerte per una unità abitativa piccola (monolocale o bilocale) e una più grande (trilocale), tutte sul territorio comunale. Il budget complessivo a disposizione è di 230 mila euro, escluse le spese accessorie. Gli immobili devono essere subito utilizzabili, con tutte le certificazioni in regola: dichiarazioni di conformità degli impianti, attestato di prestazione energetica, visure catastali aggiornate, relazione di regolarità edilizia e certificato di agibilità o segnalazione certificata per l’abitabilità.

Non sono ammesse abitazioni che necessitano di interventi di ristrutturazione straordinaria, nemmeno parziale. È questa una delle condizioni più stringenti dell’avviso, che nasce per rispondere a un bisogno immediato. L’obiettivo è immettere nel circuito emergenziale nuovi alloggi pronti all’uso, evitando spese pubbliche aggiuntive per cantieri o tempistiche lunghe. La percentuale massima riconosciuta per l’intermediazione immobiliare è fissata al 5%, e ciascuna proposta dovrà indicare con precisione prezzo, metratura, dati catastali, proprietà e planimetrie, oltre a foto degli ambienti.

Le offerte dovranno essere trasmesse via PEC all’indirizzo protocollo@cert.comune.sanmaurotorinese.to.it o, per chi non dispone di posta certificata, all’indirizzo email ordinario ufficio.protocollo@comune.sanmaurotorinese.to.it, entro e non oltre la data indicata. Gli uffici comunali provvederanno a fissare eventuali sopralluoghi, ma il Comune e il C.I.T. si riservano la facoltà di non acquistare nessuno degli alloggi proposti, anche qualora questi rispondano alle caratteristiche richieste. La clausola, presente nel testo dell’avviso, tutela l’Amministrazione in caso di mutamento delle condizioni o dell’esigenza sociale da soddisfare.

Non si tratta della prima azione del Comune in questo ambito. Già in passato, in assenza di case popolari disponibili, l’Ente ha stipulato convenzioni con residence e strutture private, ma con costi elevatissimi a carico del bilancio pubblico. L’avviso odierno tenta di costruire una soluzione più stabile, legata a una proprietà pubblica e non al ricorso a sistemazioni temporanee, spesso precarie e frammentarie.

Sullo sfondo rimane comunque la difficoltà strutturale: a San Mauro le case ATC sono poche, e molte restano vuote perché inutilizzabili. Come emerso in altri documenti comunali, diversi alloggi non sono assegnabili per via della mancanza di interventi minimi di manutenzione. La scelta di acquistare nuove unità abitabili nasce quindi anche da questa impasse burocratica e giuridica, che negli anni ha rallentato la risposta alla domanda sociale.

L’acquisto sarà gestito direttamente dal C.I.T., ma il Comune punta a favorire la raccolta delle proposte, nella speranza che almeno due immobili – uno piccolo e uno medio – possano essere effettivamente acquistati. E diventare una risorsa concreta per chi, oggi, una casa non ce l’ha.

Il municipio

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