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A San Mauro la commemorazione per Borsellino e le vittime di via D’Amelio

Il 18 luglio la città ricorda la strage mafiosa con una cerimonia pubblica promossa dal Tavolo per la Legalità

A San Mauro la commemorazione per Borsellino e le vittime di via D’Amelio

Paolo Borsellino e la strage di via D'Amelio

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San Mauro Torinese si prepara a ricordare la strage di via D’Amelio, a 33 anni dall’attentato mafioso che il 19 luglio 1992 costò la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. L’appuntamento è fissato per il 18 luglio 2025 alle 18:30, tra via Paolo Borsellino e via Speranza, dove l’Amministrazione comunale deporrà fiori in ricordo delle vittime, insieme ai cittadini e alle associazioni del territorio.

L’iniziativa è promossa dal Tavolo per la Legalità di San Mauro Torinese, un coordinamento civico attivo per l’anno 2024-2025, che riunisce realtà locali molto diverse tra loro ma unite da un obiettivo comune: tenere viva la memoria della lotta alla mafia come impegno collettivo e culturale. Il manifesto della commemorazione riporta una celebre frase di Borsellino: «La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà».

L’evento non sarà solo un momento commemorativo, ma un’occasione per rinnovare pubblicamente il patto tra istituzioni e società civile nel nome della giustizia. La scelta del luogo, tra le vie intitolate a Borsellino e Speranza, non è casuale: simboleggia il legame tra memoria e futuro, tra il sacrificio e la possibilità concreta di costruire una città più giusta e partecipe.

Numerose le realtà coinvolte nel Tavolo per la Legalità: da Libera Piemonte all’ANPI Leo Lanfranco, dal Centro Giovani all’ARCI Leo Boccardo, dal Controllo del Vicinato alla Croce Verde. Tra i firmatari compaiono anche il Giornale La Nuova Periferia, Lista Guazzora Sindaco, Presidio Soci Coop, CGIL Lega 27, SPI e vari istituti scolastici locali. La presenza trasversale di associazioni culturali, civiche e politiche conferma quanto l’antimafia sia oggi una questione non solo giudiziaria ma profondamente educativa.

Questa commemorazione vuole essere un richiamo a un’attenzione costante: la mafia non è un ricordo del passato, ma un fenomeno ancora presente, che può infiltrarsi ovunque se non contrastato con determinazione.

L’invito è esteso a tutta la cittadinanza, in particolare ai più giovani, a cui si vuole trasmettere non solo il racconto di un sacrificio, ma anche un modello positivo di impegno civile, in un’epoca in cui i valori democratici vengono spesso messi in discussione.

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