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Moncalieri, scala la chiesa per fare colpo ma resta infilzato nella cancellata

Tentativo di impressionare gli amici si trasforma in un incubo: soccorsi e vigili del fuoco in azione

Moncalieri, bravata finisce male

Moncalieri, scala la chiesa per fare colpo ma resta infilzato nella cancellata

Una bravata nata per scherzo, con l’intento di impressionare i compagni di scuola, si è trasformata in una corsa all’ospedale. È accaduto a Moncalieri, nel cortile della chiesa del Beato Bernardo di Baden in via Don Minzoni, dove un giovane ha tentato di scavalcare la recinzione dell’edificio religioso ed è rimasto infilzato a un piede da uno degli spuntoni in ferro della cancellata. Un episodio che riaccende i riflettori sui comportamenti a rischio tra adolescenti, spesso spinti dal desiderio di apparire più audaci agli occhi del gruppo.

La scena si è svolta in pochi minuti ma ha lasciato il segno, nel senso più concreto del termine. Secondo le ricostruzioni, il ragazzo era in compagnia di alcuni coetanei quando ha deciso di esibirsi in quella che credeva fosse un’impresa spettacolare. Forse un gesto dimostrativo, forse una scommessa fatta per gioco, ma che si è trasformata in un grave incidente. Appena scavalcata la cancellata, il piede gli è scivolato tra le punte metalliche e uno degli aculei lo ha trapassato, provocando un fortissimo dolore e costringendolo a restare immobile, bloccato, mentre le urla di dolore si diffondevano nel quartiere.

Alcuni residenti, allarmati dai lamenti, si sono affacciati alle finestre e hanno compreso subito che non si trattava di una semplice lite tra ragazzi. Sono state chiamate le forze dell’ordine e il 118. Sul posto è arrivata un’ambulanza della Croce Rossa insieme a una squadra dei Vigili del Fuoco, che ha dovuto operare con grande cautela. Per liberare il giovane, i pompieri hanno dovuto tagliare parte della recinzione in ferro, un’operazione non semplice che ha richiesto alcuni minuti. Il ragazzo è stato poi trasportato d'urgenza all’ospedale Santa Croce, dove ha ricevuto le prime cure.

Fortunatamente non è in pericolo di vita, ma il trauma al piede richiederà alcune settimane di convalescenza. L’entità della ferita è seria, ma non tale da compromettere in modo permanente le funzionalità dell’arto. I medici, dopo le prime medicazioni, hanno confermato che non ci sono danni ossei importanti, ma il dolore e lo shock restano forti. Per il giovane, l’avventura ha avuto un epilogo molto diverso da quello che si era probabilmente immaginato: non l’ammirazione dei compagni, ma la corsa in barella e i punti di sutura.

Vigili del Fuoco

L’episodio, seppur isolato, richiama una dinamica ben nota nel comportamento adolescenziale: la necessità di mettersi alla prova, la sfida alle regole, il desiderio di guadagnarsi uno spazio all’interno del gruppo. È un tratto psicologico tipico di quell’età in cui il corpo si sente invincibile e la prudenza è spesso accantonata a favore dell’adrenalina. Ma l’ambiente urbano non perdona, e cancellate, impalcature e strutture metalliche possono trasformarsi in trappole letali per chi sottovaluta i pericoli.

Non è la prima volta che le cancellate delle chiese diventano scenario di incidenti. Già in passato, a Torino e in altri comuni della cintura, si sono verificati episodi simili, con ragazzi feriti nel tentativo di arrampicarsi o entrare in spazi chiusi. In alcuni casi si è trattato di vandalismi, in altri – come sembra in questo caso – di sfide improvvisate tra amici. L’accaduto ha suscitato molta preoccupazione anche tra i parrocchiani della chiesa del Beato Bernardo, che si sono detti «scioccati e dispiaciuti» per quanto accaduto. Il parroco, contattato nella giornata di oggi, ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, limitandosi a commentare che “i giovani vanno seguiti con attenzione e accompagnati con pazienza, soprattutto in questi anni così difficili”.

Sul fronte della sicurezza, il Comune di Moncalieri ha dichiarato di voler verificare la conformità delle recinzioni e di valutare possibili interventi per limitare il rischio di incidenti simili. Ma resta il fatto che le barriere fisiche non bastano, se non si lavora anche sulla consapevolezza. Famiglie, scuole e associazioni giovanili hanno un ruolo cruciale nell’educare i ragazzi alla responsabilità, alla valutazione del rischio, al rispetto degli spazi pubblici e religiosi. E anche nel renderli capaci di dire no a una sfida insensata.

L’adolescenza è una fase esplosiva e fragile, in cui ogni gesto può avere conseguenze inaspettate. In questo caso, è andata “bene”, ma sarebbe bastato poco per trasformare quella bravata in un dramma. Forse, dopo questo incidente, più di un giovane penserà due volte prima di lanciarsi in un’impresa pericolosa per il solo gusto di sentirsi forte. E forse, almeno stavolta, il dolore sarà servito da lezione.

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