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Cronaca

Prometteva vacanze da sogno ma vendeva solo illusioni: il tour operator torinese finisce nei guai

Vacanze da sogno trasformate in incubo: la truffa del tour operator torinese che ha colpito decine di viaggiatori, con prenotazioni fantasma e migliaia di euro svaniti nel nulla. Scopri come evitare trappole simili e le azioni legali in corso

Truffa dei viaggi inesistenti: esposto contro tour operator torinese

Prometteva vacanze da sogno ma vendeva solo illusioni: il tour operator torinese finisce nei guai

C’è chi aveva già preparato le valigie per Bali, chi contava i giorni per un tour tra le città imperiali del Marocco, chi invece aveva scelto un semplice weekend romantico in una capitale europea. Ma per decine di clienti del tour operator torinese, la tanto sognata vacanza si è trasformata in un incubo surreale, fatto di prenotazioni fantasma, email di annullamento arrivate a ridosso della partenza – o, peggio, neanche quelle – e migliaia di euro volatilizzati nel nulla. Il nome del titolare della società è oggi associato a una delle truffe più gravi nel mondo del turismo piemontese degli ultimi anni. Lo chiamano ormai «il re della truffa» dei viaggi organizzati.

Tutto parte da una realtà all’apparenza solida. L'agenzia si presentava come un operatore dinamico e specializzato in viaggi esperienziali. Un sito accattivante, una pagina social ben curata, proposte accattivanti per tutte le tasche: da tour in Asia alle capitali europee, con formule all inclusive o last minute. Decine di utenti sono stati convinti dalle offerte, spesso molto competitive, pagando acconti o interi pacchetti tramite bonifico o carta.

Il meccanismo era semplice e collaudato: una volta ricevuto il pagamento, l’agenzia prometteva l’invio di biglietti e conferme alberghiere. Alcuni ricevevano documenti fittizi, altri nulla. E quando provavano a contattare l’agenzia, il silenzio o risposte evasive erano la regola. In alcuni casi, l’annullamento del viaggio veniva comunicato con una semplice email, con l’indicazione che il rimborso sarebbe arrivato “a breve”. Rimborso che, ovviamente, non è mai stato effettuato.

C’è anche chi ha scoperto la truffa direttamente all’aeroporto, trovandosi senza biglietto né prenotazione e con le ferie già prenotate. Una beffa, oltre al danno economico.

Agenzia di viaggi

Spinti dalla rabbia e dalla frustrazione, numerosi viaggiatori si sono organizzati sui social, creando gruppi e scambiando informazioni. Alcuni di loro si sono rivolti alla Guardia di Finanza, presentando un esposto dettagliato. Le indagini sono partite e hanno portato alla revoca della licenza dell'agenzia, mentre il sito ufficiale è stato messo offline.

Ma le autorità sospettano che Simeone non si sia fermato qui. Alcune segnalazioni indicano che l’uomo avrebbe aperto nuove piattaforme sotto nomi diversi, proseguendo l’attività truffaldina aggirando il blocco. Si teme quindi un effetto domino, con nuove potenziali vittime già in circolazione.

Il danno economico stimato è ingente. Molti clienti hanno perso da 400 a oltre 3000 euro, senza alcuna possibilità, almeno per ora, di recuperare le somme versate. I reati ipotizzati vanno dalla truffa aggravata all’esercizio abusivo di attività turistica, con l’aggravante del numero elevato di persone coinvolte.

L’intera vicenda ha riacceso i riflettori sulla fragilità delle garanzie nel settore turistico, in particolare online. I tour operator sono tenuti per legge a sottoscrivere fondi di garanzia o assicurazioni che tutelino i clienti in caso di insolvenza o fallimento. Ma in questo caso, pare che queste tutele siano state eluse o mai attivate.

Alcune associazioni dei consumatori hanno già raccolto numerose segnalazioni e stanno predisponendo una class action, con l’obiettivo di portare in tribunale l’ex tour operator e ottenere un risarcimento collettivo. Intanto, i clienti chiedono giustizia e trasparenza: non solo la restituzione del denaro, ma anche l’interdizione dell’imprenditore da qualunque attività commerciale futura.

Intorno a questa truffa aleggia anche una riflessione più profonda: la disillusione di chi, spesso con fatica, risparmia per concedersi un viaggio, un momento di riposo o di festa. Per molti, la vacanza persa non è solo un problema economico, ma una ferita personale, che lascia un segno anche psicologico.

Chi conosce Davide Simeone parla di un uomo dalla parlantina sciolta, capace di guadagnare fiducia rapidamente, sempre presente negli incontri pubblici e negli eventi fieristici dedicati al turismo. E proprio lì, tra stand e brochure patinate, avrebbe raccolto contatti, clienti e incassi, costruendo l’apparenza di un business affidabile. Ma dietro la facciata, si celava una macchina ingegnata per ingannare.

Le indagini continuano, ma intanto la raccomandazione delle autorità è quella di verificare sempre l’esistenza di una licenza turistica, controllare le recensioni da fonti affidabili, diffidare da offerte troppo vantaggiose e usare, quando possibile, metodi di pagamento tracciabili e rimborsabili, come le carte di credito.

PRECISAZIONE

Federconsumatori, da noi in precedenza indicata nel testo, informa di non essere impegnata nella costituzione di una procedure risarcitoria collettiva (c.d. class action)

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