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Pecco Bagnaia zittisce tutti con una rimonta da maestro

Dopo la polemica e la Sprint da incubo, risale dall’undicesimo posto e chiude terzo al Sachsenring

Pecco non molla: parte 11°, chiude 3°, zittisce tutti con una rimonta da manuale

Pecco non molla: parte 11°, chiude 3°, zittisce tutti con una rimonta da manuale (Foto IG)

Ha risposto nel modo migliore: col gas e con l’orgoglio. Ma stavolta Francesco “Pecco” Bagnaia si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio, dietro a Marc e Alex Márquez, nel Gran Premio di Germania sul circuito del Sachsenring, undicesimo appuntamento del Motomondiale. Un risultato importante, dopo una partenza dall’undicesima casella, che racconta tanto della determinazione del pilota chivassese. Ma che al tempo stesso segna un solco sempre più profondo in classifica.

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Davanti a tutti, Marc Márquez, semplicemente imprendibile. Lo spagnolo della Ducati ufficiale ha dominato la scena dal primo all’ultimo metro, firmando una straordinaria doppietta Sprint-GP. Un trionfo che sa di consacrazione: è il dodicesimo successo in carriera al Sachsenring, il nono nella classe regina, un vero e proprio regno personale. E non è un caso che in molti inizino a parlare di cittadinanza onoraria tedesca: ogni volta che scende in pista qui, Márquez si trasforma.

Alle sue spalle, il fratello Alex Márquez (Ducati Gresini), secondo a oltre sette secondi. Terzo Bagnaia, autore di una rimonta fenomenale che gli ha permesso di archiviare un weekend cominciato con mille dubbi e una Sprint chiusa al dodicesimo posto. Una risposta concreta, dopo le polemiche e le critiche, che Pecco aveva affrontato a viso aperto: “In Italia non si perdona il successo”, aveva detto con amarezza. Ma senza nascondersi. Senza scuse.

Il Sachsenring è un circuito tecnico, breve, con ben 10 curve su 13 a sinistra, pochi rettilinei e pochissimi spazi per sorpassare. Per specialisti veri. Per anni, il feudo assoluto di Marc Márquez. Eppure Bagnaia, pur battuto, ha dimostrato una volta di più carattere, lucidità e umiltà, chiudendo sul podio dopo una gara intensa. Un segnale importante.

Aveva provato un nuovo telaio, lo aveva testato su entrambe le moto, ma aveva poi fatto retromarcia: “Preferisco il vecchio. Ma il problema non è lì. Il problema sono io. Devo adattarmi meglio”. Parole pesanti, soprattutto in uno sport dove alibi e scuse si trovano sempre. Bagnaia ha scelto di guardarsi dentro, senza nascondersi dietro la Ducati o al team.

Anche stavolta non ha mollato. Ha lavorato, si è adattato, ha lottato. Ma il gap in classifica piloti ora è abissale: Marc Márquez comanda con 83 punti su Alex e ben 147 su Pecco, terzo. Una distanza che pesa, e che solo una seconda parte di stagione perfetta potrebbe ridurre. Intanto, la prossima gara è già alle porte, con la MotoGP pronta a ripartire il prossimo weekend a Brno, in Repubblica Ceca.

Cadute eccellenti a metà gara: fuori entrambi mentre erano in zona podio Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46) e Marco Bezzecchi (Aprilia). Fabio Quartararo, con la Yamaha, ha chiuso quarto a 18 secondi da Márquez, seguito da Fermin Aldeguer (Ducati Gresini) e Luca Marini, sesto con la Honda.

La pressione resta altissima, le aspettative pure. Ma Pecco Bagnaia non ha alcuna intenzione di arrendersi. Sa che il suo vero avversario, oggi, non è solo Márquez, ma anche il rumore di fondo, quello che cambia umore a ogni curva. E proprio per questo, continua a correre. Con i fatti. Con la testa. Con la dignità di chi sa che la bandiera a scacchi, alla fine, parla più di qualsiasi parola.

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