AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
09 Luglio 2025 - 14:54
Baby gang a Druento: piscina blindate, scatta l’obbligo di documento d’identità
Non solo nelle grandi città, ma anche nei centri di provincia come Druento il fenomeno delle cosiddette baby gang comincia a lasciare il segno. A pagarne le conseguenze sono spesso spazi pubblici e privati frequentati da famiglie e bambini, luoghi che dovrebbero essere sinonimo di tranquillità e divertimento. È il caso del Blue Park, piscina-ristorante situata in via Medici del Vascello, a ridosso dell’ingresso del Parco Regionale La Mandria, dove nelle ultime settimane si sono verificati episodi definiti “di lieve entità” ma comunque fastidiosi e ripetuti.
Urla, parolacce, tuffi a bomba e sputi: una serie di comportamenti poco rispettosi da parte di gruppi di ragazzini che hanno compromesso la serenità degli altri clienti. Episodi non isolati, ma nemmeno esplosivi, che i gestori della struttura – i fratelli Marco e Walter Tota – hanno affrontato sul momento senza che la situazione degenerasse. Tuttavia, anche se contenuti, i segnali sono stati sufficienti per spingere i titolari a modificare il regolamento di accesso.
Dal 18 luglio entra infatti in vigore una nuova regola: i minorenni sotto i 14 anni potranno accedere solo se accompagnati da un adulto, mentre tutti gli altri – dai 14 in su – dovranno presentare un documento d’identità originale alla cassa. In caso di gruppi composti solo da ragazzi, l’ingresso sarà consentito esclusivamente se accompagnati da un maggiorenne in funzione di “tutore”.
Immagine di repertorio
L’obiettivo dichiarato è prevenire nuovi episodi di disturbo, difendendo il diritto al relax degli altri frequentatori e tutelando la reputazione della struttura. Per i fratelli Tota, il Blue Park deve continuare a essere un luogo accogliente per chi cerca svago e benessere, non una zona franca dove si possa fare qualunque cosa solo perché si è pagato un ingresso.
Il problema dei ragazzi senza documento è stato uno degli ostacoli principali riscontrati dalla gestione. Di fronte ai richiami, alcuni giovanissimi dichiaravano infatti di non avere con sé un documento valido, complicando l’identificazione e impedendo eventuali sanzioni o allontanamenti mirati. La nuova misura mira a risolvere proprio questo: rendere chiaro a tutti che in piscina si entra solo rispettando le regole, e che non è sufficiente pagare per pretendere di poter fare quello che si vuole.
Si tratta di un provvedimento già adottato in altre strutture simili in Italia, dove il crescente disagio generato da gruppi di ragazzini maleducati ha spinto i gestori a introdurre restrizioni d’accesso. Non si parla di criminalità, ma di comportamenti incivili che compromettono la vivibilità degli spazi condivisi. Tuffi rumorosi, parole grosse, atteggiamenti provocatori e mancanza di rispetto verso gli altri ospiti: tutto questo, a lungo andare, allontana la clientela abituale e mina la credibilità del servizio.
Il caso di Druento è dunque emblematico di un malessere diffuso, che non riguarda solo le periferie delle metropoli ma che si manifesta anche in contesti più piccoli, dove si penserebbe che la situazione sia più facile da gestire. E invece, anche qui, i gestori devono difendersi da un modello culturale sempre più individualista e disinteressato alla convivenza civile.
Il Blue Park non chiude le porte ai giovani, ma chiede rispetto. E lo fa con una misura semplice ma efficace: chiedere un documento. Perché, in fondo, se si è in regola con la propria condotta, non si ha nulla da nascondere.
Immagine di repertorio
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.