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Allarme laghi piemontesi: metà dei campioni fuori legge. Legambiente lancia l'allarme

Legambiente: acque troppo inquinate, situazione in peggioramento

Allarme laghi piemontesi: metà dei campioni fuori legge. Legambiente lancia l'allarme

Allarme laghi piemontesi: metà dei campioni fuori legge. Legambiente lancia l'allarme. Foto di repertorio

Tende decisamente al negativo il bilancio sulla salute ecologica dei laghi piemontesi. È quanto emerge dai dati diffusi oggi a Torino durante il Forum Acque regionale, nell’ambito della storica campagna “Goletta dei Laghi” di Legambiente, giunta al ventesimo anno di monitoraggio.

Su 23 punti analizzati in sei bacini lacustri — Viverone, Avigliana, San Michele, d'Orta e sulla sponda piemontese del Lago Maggioreben 13 sono risultati fuori dai limiti di legge. Dieci di questi sono classificati come fortemente inquinati, mentre altri tre come semplicemente inquinati. Solo i rimanenti dieci campioni rientrano nei parametri previsti, tra cui quelli relativi al lago San Michele di Ivrea, monitorato per la prima volta quest’anno e risultato completamente regolare.

Una fotografia preoccupante, che svela una condizione ecologica sempre più fragile e compromessa, aggravata da depurazione carente, attività antropiche invasive e crisi climatica. I risultati sono stati illustrati all’interno del Dossier Laghi, presentato da Legambiente in occasione del forum: un’indagine dettagliata che evidenzia le criticità del sistema idrico piemontese e propone dieci azioni concrete per tentare di invertire la rotta entro il 2030.

Secondo l’associazione ambientalista, è urgente intensificare le misure di adattamento e mitigazione, puntando su soluzioni naturali e sostenibili, come la rinaturalizzazione delle sponde e il ripristino di aree umide. Viene inoltre chiesto un incremento del 50% dello stato di conservazione di specie e habitat acquatici, oggi minacciati dal degrado ambientale, e un grande sforzo per ampliare la conoscenza sugli ecosistemi lacustri e sugli effetti delle pressioni umane, dallo scarico dei reflui ai cambiamenti dell’uso del suolo.

In particolare, viene sottolineata l'urgenza di interventi coordinati per rafforzare i sistemi di depurazione, ancora oggi largamente insufficienti in molte aree lacustri, soprattutto lungo i tratti più soggetti al turismo estivo o alla presenza di seconde case.

Con la crisi climatica che aggrava l’evaporazione delle acque, accelera l’eutrofizzazione e altera gli equilibri biologici, Legambiente chiede di non sottovalutare i segnali di allarme e di intervenire subito, prima che la situazione diventi irreversibile.

Immagine di repertorio

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