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Auto piemontesi: qual è l'età media?

Biella, Asti e Vercelli maglia nera in regione. Allarme inquinamento e sicurezza

Auto piemontesi

Auto piemontesi: qual è l'età media?

In Piemonte si guida sempre più “vintage”, ma non è una scelta di stile. È un dato che preoccupa: le auto circolanti nella regione hanno in media più di 12 anni, precisamente 12 anni e 1 mese secondo l’ultima indagine di Facile.it su dati Aci. Si tratta di un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un campanello d’allarme che suona su due fronti: ambientale e di sicurezza stradale.

La situazione piemontese rispecchia la media nazionale, ma ci sono aree dove il quadro è ancora più critico. Biella è la provincia con i veicoli più vecchi, con una media di 13 anni e 7 mesi, seguita da Asti e Vercelli, entrambe ferme a 13 anni e 1 mese. Torino si difende leggermente meglio, con un’età media delle auto di 11 anni e 10 mesi, che comunque resta molto elevata secondo i parametri europei.

La crisi economica, l’inflazione e il caro carburanti hanno reso per molti piemontesi impossibile cambiare auto. Ma il problema non è solo anagrafico. I veicoli più vecchi sono spesso anche più inquinanti, meno sicuri e meno efficienti. Ed è proprio su questo che si concentra l’attenzione delle autorità.

Un altro dato contenuto nell’indagine riguarda infatti la presenza di oltre 235.000 veicoli diesel Euro 5 ancora in circolazione in Piemonte. Queste auto, introdotte nel 2009 e immatricolate fino al 2014, rientrano sempre più spesso nei piani di limitazione alla circolazione, soprattutto nei mesi invernali. In futuro, potrebbero essere progressivamente escluse dalle aree urbane, come già avviene in alcune città del Nord Italia.

Le conseguenze sono note: aumento dei blocchi del traffico, sanzioni e impossibilità per molti cittadini di muoversi liberamente, specialmente in assenza di un’alternativa di mobilità efficiente. Il trasporto pubblico regionale non sempre riesce a sopperire e le fasce più fragili rischiano di essere ulteriormente penalizzate.

Le politiche di incentivo alla rottamazione messe in campo finora non sembrano aver prodotto l’effetto sperato. I bonus auto, spesso vincolati all’acquisto di veicoli elettrici o ibridi di fascia alta, risultano ancora inaccessibili per molte famiglie. Il risultato è che si continua a far girare veicoli vecchi, con tutti i rischi annessi.

L’anzianità del parco auto è anche un problema di sicurezza stradale. Auto più datate hanno sistemi frenanti meno efficienti, minore tenuta di strada, assenza di tecnologie di ausilio alla guida. Secondo l’Istat, la probabilità di subire un incidente mortale è più alta a bordo di un’auto con oltre 10 anni di vita, e il Piemonte – con quasi il 70% dei veicoli immatricolati prima del 2015 – rientra pienamente in questa fascia di rischio.

Nel frattempo, la regione sta valutando nuove strategie per incentivare il rinnovo del parco veicoli. Si parla di piani di mobilità sostenibile più capillari, ma anche di forme di sostegno più inclusive per l’acquisto di auto meno inquinanti, senza dimenticare la necessità di rafforzare il trasporto pubblico, soprattutto nelle aree montane e periferiche.

Il problema, tuttavia, non si risolverà in pochi mesi. Serve una strategia organica, che unisca incentivi, infrastrutture e soprattutto un investimento serio nella cultura della mobilità sostenibile. In un Piemonte che invecchia – non solo nei veicoli – la sfida è doppia: aggiornare i mezzi e rinnovare le politiche.

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