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Riapre il Tunnel del Tenda: dopo cinque anni torna il collegamento tra Italia e Francia

Taglio del nastro tra selfie e pacche sulle spalle, ma traffico a singhiozzo e lavori incompiuti restano. La montagna ha pagato, la politica incassa. E qualcuno porta anche il dossier dei problemi veri.

Il taglio del nastro

Il taglio del nastro

Dopo quasi cinque anni di attesa, tra cantieri infiniti, montagne spezzate e comunità isolate, il nuovo Tunnel del Colle di Tenda ha finalmente aperto i suoi battenti. Una cerimonia a Limone Piemonte ha segnato la fine di un’epoca difficile e il ritorno della connessione fisica e simbolica tra Italia e Francia, tra il Piemonte, la Liguria e la Valle Roja, tra un presente complicato e un futuro che, almeno oggi, si fa strada tra i marmi della roccia e il profumo del bitume. Sono 3.258 metri di galleria, un taglio netto nel cuore delle Alpi Marittime, un’arteria che ricollega territori divisi troppo a lungo da frane, burocrazie e, soprattutto, da una tempesta: la devastante tempesta Alex del 2 ottobre 2020, che aveva cancellato, assieme a tratti di strada e a una canna del tunnel, anche la fiducia degli abitanti.

Per le popolazioni della Val Vermenagna e della Valle Roja, quel traforo rappresenta molto più di una semplice infrastruttura: è la via per il mare, il percorso per il lavoro, il ritorno di un legame commerciale e sociale che affonda le sue radici in secoli di storia, nella Via del Sale, nei mercanti, nei pellegrini, nelle famiglie divise dalla frontiera ma unite dalla consuetudine.

"Ci sono giorni che restano impressi nella storia di una comunità. Oggi è uno di quei giorni", ha detto con voce rotta dall’emozione il sindaco di Limone Piemonte, Massimo Riberi, mentre sullo sfondo il nastro tricolore veniva tagliato.

"La chiusura di questo valico ha messo a dura prova le nostre vallate, colpendo un'economia fragile, mettendo in ginocchio l'autotrasporto, rallentando gli scambi e spezzando un ponte storico tra i nostri popoli. Ma oggi, grazie a un grande gioco di squadra, possiamo voltare pagina".

Non una celebrazione fine a se stessa, ha tenuto a precisare, ma un momento di svolta, di ripartenza, di riscatto.

Al fianco delle istituzioni locali, hanno presenziato alla cerimonia il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, il viceministro Edoardo Rixi e numerose altre autorità italiane e francesi.

"Finalmente si torna a collegare l’Italia con la Francia, un’opera fondamentale per i cittadini, per il lavoro e per il turismo", ha dichiarato Salvini, che ha ascoltato l’annuncio ufficiale dell’apertura da parte dell’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme.

"Il nuovo Tunnel del Tenda apre domani alle 12 e fino alle 21. Le sequenze di apertura verranno comunicate successivamente agli utenti".

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Poi, rivolgendosi scherzosamente al collega francese, Tabarot, ha aggiunto: "La sorte ha voluto che domani a mezzogiorno le prime auto escano da Limone verso il mare: abbiamo vinto noi."

Ma dietro le battute e i sorrisi, il programma dell’apertura è dettagliato e ancora parziale: il traffico sarà consentito dalle 6 alle 21 nelle giornate di domenica e nei fine settimana successivi, mentre nei feriali saranno previste tre fasce: 6-9, 12.30-14.30 e 18-22.

Solo dopo un tavolo tecnico previsto per il 16 e 17 luglio si potrà pensare all’estensione dell’orario continuativo 6-21 per tutta l’estate. Una ripartenza a scaglioni, dunque, che comunque rappresenta una liberazione per migliaia di automobilisti, camionisti e turisti, costretti in questi anni a improbabili itinerari alternativi.

L’opera, nel suo complesso, ha richiesto un investimento da circa 210 milioni di euro. La carreggiata ha una larghezza totale di 6,5 metri, con una corsia di marcia di 3,5 metri, una corsia di emergenza di 2,7 metri e una banchina da 30 centimetri. Attualmente il traffico sarà regolato a senso unico alternato, come nel vecchio tunnel, ma l’obiettivo dichiarato è quello di arrivare quanto prima al doppio senso di marcia.

"Il Politecnico di Torino ha certificato che è possibile percorrere questo tunnel a doppio senso nel rispetto delle norme di sicurezza", ha sottolineato con fermezza il presidente Cirio, rivendicando il ruolo della Regione Piemonte nel portare avanti il progetto e nel garantire continuità istituzionale. "Non c’è da festeggiare, ma da essere consapevoli che se stiamo insieme e ognuno fa la sua parte, il risultato si sblocca".

Accanto a lui, il presidente della Liguria Marco Bucci ha insistito sull’importanza logistica dell’infrastruttura: "Questo tunnel non è solo un'infrastruttura viaria: è una cerniera che unisce comunità, economie e opportunità. La Liguria, con il suo sistema portuale e logistico, potrà beneficiare in modo concreto di questo asse internazionale finalmente riaperto e potenziato."

Un’opera dunque che guarda ai porti e ai commerci, ma anche al turismo, come ha ricordato il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana: "Favorisce la mobilità, il turismo e lo sviluppo economico del nostro entroterra e della Riviera di Ponente."

Ma se da destra si festeggia e si ringraziano Salvini e Rixi, come ha fatto il senatore Giorgio Maria Bergesio, che ha parlato di "promessa mantenuta, opera che la sinistra aveva dimenticato", c’è chi invita alla cautela. È il caso della deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del partito, che pure ha partecipato all’inaugurazione. "Oggi il Tunnel del Tenda ha finalmente riaperto, seppur con grosse limitazioni e molte incertezze. Spero, per il mio territorio, che tutto prosegua per il meglio e proprio in un'ottica di miglioramento ho consegnato al ministro Salvini un dossier contenente tutte le problematiche di mobilità nel cuneese". Una sorta di contraltare ai toni trionfali: "Abbiamo ritenuto opportuno che, invece di festeggiare per un ritardo di dieci anni e milioni di euro persi dal territorio, sia ora di rimboccarsi le maniche". Il dossier, ha spiegato, elenca con precisione le opere incompiute – come le tangenziali di Alba e Fossano – e quelle mai iniziate, come la Variante di Demonte e il tunnel Armo–Cantarana, chiedendo un cronoprogramma trasparente e il ripristino dei fondi tagliati.

A dare maggiore sostanza alla visione futura ci hanno pensato anche gli assessori regionali piemontesi. Marco Gabusi, delegato ai Trasporti, ha ricordato gli sforzi messi in campo per potenziare, negli anni di chiusura del tunnel, la ferrovia tra Cuneo e la Liguria. "In collaborazione con Trenitalia abbiamo garantito un collegamento fondamentale per i cittadini e le economie locali", ha detto. Ma già si guarda avanti: l’Anas sta predisponendo il bando per la ristrutturazione della canna storica, che partirà dopo la sistemazione dei tornanti. Il risultato odierno è importante, ma è solo una tappa: "Siamo già al lavoro per quello definitivo e strutturale."

Un’esigenza condivisa anche dall’assessore alle Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino: "Dopo anni difficili, in cui il collegamento tra Piemonte, Liguria e Costa Azzurra è venuto meno, oggi si restituisce al territorio cuneese un'infrastruttura fondamentale. Ora l'obiettivo è completare anche la canna storica per garantire un servizio pieno, sicuro e moderno, all'altezza delle esigenze di cittadini e imprese."

Ma il Tunnel del Tenda non è solo cemento e ingegneria. È anche, e soprattutto, vita di montagna. Lo ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo della montagna Marco Gallo: "La riapertura del Tunnel del Tenda rappresenta un passaggio fondamentale non solo per il ripristino della viabilità transfrontaliera, ma soprattutto per restituire normalità, dignità e prospettive di sviluppo alle comunità locali che hanno pagato un prezzo altissimo in questi anni di isolamento." E sulla stessa linea, l’assessore al Commercio e Turismo Paolo Bongioanni ha evidenziato le potenzialità future: "Ora potremo lavorare in modo organico sui progetti di rilancio economico della Val Vermenagna e di tutta l’area che gravita attorno al Tenda. Turismo invernale ed estivo, outdoor, enogastronomia, seconde case, collaborazione con la Francia. E finalmente potremo riportare in Piemonte i flussi turistici internazionali in arrivo all’aeroporto di Nizza."

Infine, una dedica speciale alle maestranze, ai tecnici, agli operai. "Fate una targa coi vostri nomi, potrete passare qui con la vostra famiglia e dire: questo l’ho fatto io", ha detto il ligure Marco Bucci, sintetizzando lo spirito di una giornata che non vuole essere celebrazione, ma ringraziamento, riconoscimento, e promessa di impegno futuro. Dopo cinque anni di silenzio, tornano i motori, i clacson, le ruote sull’asfalto. Ma soprattutto, tornano la speranza e la voce delle valli.

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