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03 Luglio 2025 - 12:01
Italia, l'appello di Siti contro il caldo: aiutiamo i più fragili!
Con il caldo che stringe l’Italia in una morsa sempre più insidiosa, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) lancia un appello alla responsabilità collettiva: attivare reti di vicinato, supportare le persone fragili e non lasciare soli gli anziani nei giorni più critici dell’estate. Un messaggio chiaro, rivolto a cittadini, istituzioni e volontariato, che invita a un’alleanza sociale contro gli effetti delle ondate di calore.
Secondo quanto diffuso dalla Siti in una nota ufficiale, le temperature elevate mettono particolarmente a rischio chi vive da solo, è in età avanzata o soffre di patologie croniche. Queste persone, spesso invisibili ai radar delle emergenze, sono anche le più esposte a problemi di disidratazione, abbassamenti di pressione, svenimenti, aggravamento delle condizioni cliniche o addirittura morte. A peggiorare la situazione, sottolineano gli esperti, è proprio la mancanza di relazioni sociali, che rende più difficile l’allerta tempestiva e l’intervento di aiuto.
Il cuore della strategia suggerita da Siti ruota intorno a due pilastri: prevenzione e prossimità. Da un lato si richiama l’importanza dei Piani Caldo 2025, articolati in tutto il Paese con la regia del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. Dall’altro si sottolinea il ruolo delle reti territoriali sociosanitarie, che in collaborazione con medici di famiglia, farmacie, servizi sociali e terzo settore stanno attivando interventi di sorveglianza attiva, assistenza domiciliare e monitoraggio telefonico per raggiungere chi rischia di essere dimenticato.
Il caldo è un problema che riguarda tutti
In molte Regioni, il sistema si basa su una gestione integrata dei dati epidemiologici, sociali e sanitari, che consente di intercettare in modo proattivo le situazioni più delicate e costruire percorsi di supporto su misura. Un esempio concreto di come la sinergia tra sanità pubblica e solidarietà civile possa fare la differenza. Ma per funzionare davvero, serve l’aiuto di tutti.
«Particolare attenzione va riservata alle persone che vivono da sole», ha spiegato Enrico Di Rosa, presidente della Siti. Spesso, ha aggiunto, si tratta di anziani che nei momenti più difficili evitano i contatti sociali per timidezza, sfiducia o semplice abitudine, finendo per esporsi ancora di più ai rischi. «Per questo è fondamentale promuovere reti di vicinato e sorveglianza sociale, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini, del volontariato e dei servizi territoriali», ha ribadito.
Un altro fronte su cui si gioca la partita della prevenzione riguarda i lavoratori esposti al sole, in particolare nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e della logistica. La Siti accoglie con favore la recente indicazione del Ministero del Lavoro, che ha disposto la sospensione o rimodulazione delle attività nei momenti di massima allerta climatica, sottolineando che un’applicazione uniforme di queste misure è fondamentale per tutelare davvero la salute sul lavoro.
Il quadro che emerge è chiaro: le ondate di calore non sono solo un problema meteorologico, ma una sfida sociale e sanitaria, che impone nuove forme di cura e responsabilità condivisa. La scienza offre gli strumenti, ma serve la sensibilità di ogni cittadino per fare la differenza: bastano una telefonata, una visita, una semplice attenzione al vicino anziano per evitare un dramma.
In un’estate che si preannuncia tra le più calde degli ultimi decenni, l’Italia è chiamata a un esercizio collettivo di umanità e vigilanza. Il messaggio che arriva dagli esperti è forte e urgente: il caldo uccide, ma la solitudine lo aiuta. E fermarla, questa volta, dipende anche da noi.
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