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A4 nel caos: l’asfalto cede per il caldo, chiusi alcuni caselli

Cedimento dell'asfalto sull'A4: traffico in tilt tra Verona e Milano a causa del caldo estremo, caselli chiusi e riparazioni urgenti in corso

A4 nel caos

A4 nel caos: l’asfalto cede per il caldo, chiusi alcuni caselli

L’ondata di caldo estremo non sta mettendo in difficoltà soltanto persone e coltivazioni. Da oggi, mercoledì 3 luglio, a cedere è anche l’asfalto. L’autostrada A4 Venezia-Milano, una delle arterie più trafficate d’Italia, è di nuovo teatro di pesanti disagi alla viabilità, questa volta per il cedimento del manto stradale nella tratta tra Verona Sud e lo svincolo con l’A22 del Brennero, in direzione Milano.

A causa del danno, è stata chiusa la prima corsia di marcia, con ripercussioni immediate sul traffico e sulla gestione degli ingressi. In particolare, i caselli di Verona Sud e Verona Est risultano chiusi al traffico in entrata, mentre la Polizia Stradale è impegnata sulla carreggiata e la Polizia Locale di Verona presidia le vie esterne, per deviare i flussi e cercare di contenere le code. Agli automobilisti viene consigliato il rientro in autostrada dal casello di Sommacampagna, l’unico al momento operativo nella zona.

Il tratto interessato, già noto per le elevate sollecitazioni del traffico pesante, ha ceduto sotto il peso delle temperature record registrate negli ultimi giorni in Veneto, dove l’asfalto ha raggiunto punte anche superiori ai 55 gradi centigradi. Una condizione critica che ha causato un sollevamento e poi un cedimento della pavimentazione, diventata pericolosa per la circolazione. Si tratta del secondo episodio in pochi giorni lungo l’A4, dove già nel tratto bresciano si erano verificati episodi simili, sempre legati all'espansione termica del bitume.

Gli operatori autostradali sono al lavoro per mettere in sicurezza l’area e avviare il ripristino, ma al momento non è possibile stabilire i tempi di riapertura. Le riparazioni richiederanno il raffreddamento dell’asfalto, l’asportazione del materiale compromesso e la stesura di un nuovo strato, compatibile con la stabilità della temperatura. Un’operazione resa più complessa proprio dalle alte temperature, che impediscono l’uso immediato di asfalti ad asciugatura rapida.

Nel frattempo, il blocco dei caselli sta già creando rallentamenti anche sulla viabilità urbana, in particolare sulle tangenziali di Verona e sulle strade provinciali che collegano la città con l’hinterland. La situazione è monitorata in tempo reale dalla centrale operativa di Autostrade per l’Italia, che invita gli automobilisti a consultare i canali di informazione prima di mettersi in viaggio, specialmente nelle ore centrali della giornata, quando il rischio di ulteriori crolli o sollevamenti dell’asfalto diventa maggiore.

Le autorità locali lanciano anche un appello alla prudenza, in considerazione delle temperature elevate previste anche nei prossimi giorni. Secondo Arpav, il picco sarà tra giovedì e sabato, con condizioni che potrebbero peggiorare ulteriormente lo stato della rete stradale, già provata dall’usura e dal traffico intenso.

Il fenomeno del cedimento dell’asfalto per calore è noto agli esperti, ma il suo incremento negli ultimi anni sta diventando un segnale tangibile dei cambiamenti climatici in atto. L’asfalto, specie quello tradizionale, è progettato per sopportare un’escursione termica limitata. Quando la soglia si supera, il materiale si dilata, si gonfia, si spacca o collassa, creando vere e proprie trappole per gli pneumatici. È un rischio costante per motociclisti e automobilisti, e comporta interventi d’urgenza sempre più frequenti, con ricadute evidenti sulla sicurezza e sulla mobilità.

Anche i sindacati del trasporto, nelle scorse settimane, avevano lanciato un allarme: con il perdurare delle alte temperature, serve una revisione dei materiali usati, e strategie di manutenzione più aggressive nei mesi estivi. Il problema, però, è anche di risorse e di pianificazione: molti tratti autostradali sono stati costruiti decenni fa, quando il contesto climatico era completamente diverso, e oggi non sono attrezzati per resistere a estati sempre più torride.

Mentre i tecnici cercano soluzioni immediate, resta aperto il dibattito su come adattare le nostre infrastrutture a un clima che cambia. Intanto, gli automobilisti che percorrono l’A4 dovranno armarsi di pazienza e attenzione. E magari evitare le ore più calde, non solo per la salute, ma anche per non finire intrappolati in un asfalto che si scioglie sotto i loro pneumatici.

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